Era una grigia e noiosa mattina di fine ottobre, quando all’improvviso un urlo squarciò il silenzio:
«Che cazzo vuoi?! Ma che cazzo vuoi!!!» gridò l’uomo, furioso.
«Devo fare sempre tutto io!» rispose la donna, altrettanto furibonda.
«Io il mio lo faccio già, ma non rompere il cazzo!!!» ribadì l’uomo con veemenza.
Si accese l’aspirapolvere; seguirono urla incomprensibili e porte che sbattevano.
Poi, finalmente, di nuovo il silenzio: un silenzio denso, pieno di briciole di rabbia e polvere domestica.
In questi momenti rivaluto la mia singletudine