Volevo raccontare la mia esperienza su questa cosa delle chiazze rosse sul collo, mi ricordo che il disturbo mi aveva provocato qualche problema con gli altri, per non sapere come gestirlo e per l'insensibilità con cui alcune persone mi chiedevano che cosa avessi "lì".
Che io ricordi il disturbo c'è sempre stato, ma è esploso in maniera molto evidente in epoca preadolescenziale.
Le chiazze rosse apparivano magicamente ogni volta che mi sentivo in qualche modo inadeguata o osservata, e anche quando mi sentivo al centro dell'attenzione. Durante gli esami, ad esempio, sapevo già che gli occhi di tutti sarebbero stati puntati lì, ed escogitavo il mascheramento con improbabili sciarpe.
Ma devo dire che non ho mai perso la pazienza su questa cosa, intendo dire che sapevo essere una cosa che faceva parte di me, l'unica scocciatura erano appunto le facce preoccupate delle persone.
Durante il periodo adolescenziale, ad una cena, un ragazzo che aveva studiato psicologia mi ha vista in questo stato, e in modo molto comprensivo, mi ha detto: "
Sono solo emozioni". Subito non avevo capito cosa volesse dire, ma me la sono sempre ricordata.
Il problema, crescendo, è comunque rimasto, ma solo nei momenti di forte tensione, quando devo (dovevo) fare un colloquio importante, per esempio, dove so che vengo scrutata, o dove so che devo espormi, ma non faccio proprio nulla per nascondermi: in quei momenti sono cosciente del mio sangue che pompa, ma non è così grave! Anzi, molto spesso ci scherzo sopra!
La morale che volevo trasmettere è questa: non bisognerebbe mai vergognarsi di
dimostrare di provare emozioni, anche quando pensiamo che le nostre macchie siano antiestetiche, anche quando gli altri ci chiedono senza scrupoli "
come mai".
Andare fieri delle proprie emozioni che emergono, non tutti sono capaci di tirarle fuori, e reprimerle sarebbe solo un danno