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21-07-2008, 22:30
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#1
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 28
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Avete presente l’ ansia generalizzata , del tutto immotivata, che prende la mattina e che può ritenersi presagio per una giornata mooolto difficile? Ieri mattina mi sono svegliata con questa sgradevole sensazione, ma nonostante questo non ho preso farmaci, dato che le benzodiazepine mi rendono chiaramente meno efficiente dal punto di vista cognitivo, e al lavoro non mi posso proprio permettere di essere poco attenta. Così arrivano le 12.00, il negozio si riempie di persone, e io sono là, con tutta la mia ansia, e continuo a ripetermi “tra un po’ è tutto finito”. Ad un certo punto faccio cadere per sbaglio ciò che avevo tra le mani, concentrando l’attenzione di tutte le persone presenti su di me… Chiunque avrebbe pensato “può capitare!”, ma io noooo!!! Non mi interessava il fatto in sé, ma ciò che mi lanciato in una vera e propria fase di derealizzazione è stato chiaramente il sentirmi gli occhi addosso di tutti. Avevo la mente appannata, completamente impacciata nei gesti e nei movimenti; ad un certo punto sento una voce che mi dice “piantala di arrossire e di agitarti!”. Era il mio capo (nonché mia madre) che mi esortava a tornare in me e a continuare il mio lavoro. Sono scappata un secondo nel retro dove c’è uno specchio per vedere com’era messa la mia faccia, e vi assicuro che guardandomi mi sono fatta tenerezza da sola.
“…Pensa alla lotta che divampa dentro di te e rompi questo bicchiere. Perché i nostri genitori ci hanno insegnato a fare attenzione con i bicchieri (…). Rompi questo bicchiere , per favore, e liberaci da questi maledetti preconcetti, della mania che sia necessario spiegare tutto e fare solo quello che gli altri approvano” (Paulo Coelho)
Tornata a casa ho pensato tanto a questo bicchiere e a quanto mi piacerebbe romperlo di proposito di fronte a tutti, senza necessariamente sentirmi stupida per averlo fatto, e in obbligo di chiedere scusa agli altri.
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21-07-2008, 22:46
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#2
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Avanzato
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 332
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21-07-2008, 23:47
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#3
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Principiante
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 89
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Ciao Mia, purtroppo anche se sono delle cavolate per noi sembrano essere problemi insormontabili, rompere il bicchiere di proposito non servirebbe a molto, però almeno ci darebbe più forza.
Queste paure timori che ci portiamo dentro prima o poi escono fuori, ed al primo problema, ecco che spuntano fuori più forte che mai.
Basterebbe secondo me qualcuno che ci dia la forza, che ci faccia capire quanto siamo bravi e faccia sbocciare il fiore che è in noi, ed invece mostriamo la faccia più brutta della nostra personalità.
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22-07-2008, 09:32
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#4
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Principiante
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 16
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Io ho preso il martello e lo scalpello e sto facendo le prime crepe a questo fantomatico bicchiere :wink:
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22-07-2008, 09:43
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#5
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Messaggi: 190
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La sensazione che provi è quella di stupidità come hai scritto? Mi sono ritrovata molto in quello che hai detto, ma io più che altro provo frustrazione e vergogna se la cosa mi viene fatta notare in pubblico, e non riesco in quel frangente a smettere di guardarmi da un punto di vista esterno, mi guardo come mi stanno guardando gli altri, e perdo scioltezza nei movimenti. Da quando ho iniziato ad accettare la cosa, va già un pò meglio. Mi lascio andare nell'ansia quasi.
Tua madre ti riprende spesso quando hai un'attacco di ansia o rossore ecc? Mia madre lo ha fatto continuamente per tantissimo tempo, un pò tutti in famiglia, ma lei specialmente, esplodendo in esclamazioni tra amici come "è timida, è fatta così" e poi sorrisini generali. Adesso ha smesso, sono cresciuta, la cosa mi rompe, e sa che mi da problemi. Dovresti dirglielo, non sempre riescono a capire le nostre reazioni, specialmente se hai una madre forte come la mia.
Io lo romperei sto bicchiere, ma direttamente in faccia all'amor materno :)
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22-07-2008, 15:10
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#6
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 28
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Quote:
Originariamente inviata da Muriel
La sensazione che provi è quella di stupidità come hai scritto? Mi sono ritrovata molto in quello che hai detto, ma io più che altro provo frustrazione e vergogna se la cosa mi viene fatta notare in pubblico, e non riesco in quel frangente a smettere di guardarmi da un punto di vista esterno, mi guardo come mi stanno guardando gli altri, e perdo scioltezza nei movimenti. Da quando ho iniziato ad accettare la cosa, va già un pò meglio. Mi lascio andare nell'ansia quasi.
Tua madre ti riprende spesso quando hai un'attacco di ansia o rossore ecc? Mia madre lo ha fatto continuamente per tantissimo tempo, un pò tutti in famiglia, ma lei specialmente, esplodendo in esclamazioni tra amici come "è timida, è fatta così" e poi sorrisini generali. Adesso ha smesso, sono cresciuta, la cosa mi rompe, e sa che mi da problemi. Dovresti dirglielo, non sempre riescono a capire le nostre reazioni, specialmente se hai una madre forte come la mia.
Io lo romperei sto bicchiere, ma direttamente in faccia all'amor materno
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E' proprio quel guardarmi dall'esterno che provoca mortificazione verso me stessa; più mi vedo impacciata e goffa e meno riesco a muovermi con scioltezza. E' una sensazione talmetne sgadevole il fatto di non aver controllo sul proprio corpo...
Mia madre, per quanto sia a conoscenza delle mie paure, minimizza sempre il problema; anzi, il più delle volte fa finta che non esista, mettendomi lei stessa nel covo di leoni. Se poi io non reagisco come lei vorrebbe (ossia come persona brillante ), mi riprende facendomi sentire ancora più impacciata e stupida.
E' una vita che combatto contro questa proiezione di ragazza stupida e ingenua.
Grazie Muriel per l'intervento, credo tu mi abbia capita.
Il fatto di "lasciarsi andare nell'ansia" mi risulta ancora piuttosto difficile da prendere in considerazione.
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23-07-2008, 08:59
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#7
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Principiante
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 28
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Quote:
Originariamente inviata da ilbric2
dove sta scritta quella frase di coelho?perfetta,mi hai fatto capire quanto mi perdo a non leggere..ma fa parte del mio evitamento.ebbene si bisogna proprio affermarsi con forza,anche tu ti devi imporre.non è che i nostri genitori siano cattivi o lo facciano apposta..siamo noi che dobbiamo imporci,bisogna staccare il cordone ombellicale.fare, dire tutto quello che desideriamo e punto,senza tante storie,senza spiegazioni.perchè?perchè sono grande,vi voglio bene,ma sono una persona diversa da voi,perchè cosi' è!è inutile che ci sbattano in faccia i loro modelli ei loro modi di fare!il problema cmq è anche sociologico,in italia non ci è data la possibilità di affermarci e di andare sulle nostre gambe.nel nord europa a 18 anni sono tutti fuori dalle balle,altra città,altra casa e fanno quello che devono fare.un pò è la mentalità e un pò sono le politiche economiche.paese di emme!
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Il libro è "Sulle sponde del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto".
Il libro non riguarda storie di ribellione nei confronti di cordoni ombelicali, in realtà è il racconto di un amore ritrovato e consolidato in età adulta perchè sacrificato alla timidezza in età adolescenziale. Quindi, poco ci azzecca con tutto il discorso che abbiamo fatto. Io ho riportato la frase (omettendo qualche punto) perchè mi sembrava adatto nel rendere l'idea (sai, il bicchiere che si rompe di proposito per la ricerca della liberazione dalle impostazioni di facciata).
Il discorsetto relativo al bisogno di sentirmi staccata da mia madre, il vivere il momento di "separazione-individuazione" dai miei genitori, l'ho fatto diversi anni fa; il problema però permane nel momento in cui il bisogno di separazione viene percepito solo da una parte (in questo caso la mia), mentre dall'altra è ancora radicato il bisogno di controllo e di "contenimento". So che mia madre non lo fa apposta, ma mi obbliga ad essere come lei mi vorrebbe, e questo dipende dal fatto che lei non si è ancora staccata da me. Il perchè poi mi senta male nel mortificarmi non dipende propriamente dalla mami che mi mette a disagio di fronte agli altri, in questo sono brava anche da sola. Il problema riguarda me; sono io che dovrei riuscire a non aver più bisogno della continua approvazione degli altri e liberarmi di quell'idea che io non possa sbagliare. Devo accetare il fatto che anche a me è stata data la facoltà di fare gaffes senza necessariamente che crolli tutta la mia impalcatura...
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