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Vecchio 22-05-2023, 13:25   #1
Esperto
L'avatar di Stan Kezza
 

Sapete tutti.
Ho visto un video e letto parecchi interventi. Pare che il tutto sia esploso quando la ministra ha detto che l'obiezione di coscienza non influisce sulla 194. Confesso che se fossi stato presente mi sarei alzato anche io a urlare, anche se sono fobico/timido/introverso. Quando è troppo è troppo.

Adesso ne stanno facendo una martire: pletore di giornalisti e opinionisti, anche da sinistra e persino qualche radicale, dicono che contestare sì ma impedire di parlare no, non va bene. Era meglio "dialogare". Si sono scordati delle battaglie del passato, evidentemente. Preferiscono prestare il fianco a un vittimismo strategico e assai ipocrita. Già lei è partita con la solfa del "fascismo degli antifascisti" (che in molti casi esiste, ma non in questo). Tra l'altro la ministra è stata la prima a rifiutare il dialogo coi sindaci a proposito del riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali.

La mia opinione: la contestazione è il sale della democrazia, l'allergia che ne hanno molti - soprattutto a destra - dice molto su di loro.
Roccella, che non è una qualunque ma un ministro in carica - per di più del governo più a destra della storia - che da anni sta su posizioni oscurantiste e reazionarie, ha molte occasioni, molte di più dei suoi contestatori, di esprimersi, magari senza contraddittorio, avendo accesso ai media con facilità. Di più, lei ha il potere di influire pesantemente col suo ruolo nella la vita di milioni di persone, cercare il dialogo dovrebbe essere un dovere prima di tutto per lei, invece che passare con lo schiacciasassi sui diritti di tanti per questioni puramente ideologiche.
Che una volta sia stata zittita non è un dramma. Anzi, è indice di vitalità degli oppressi.

Ne stanno facendo una martire. Quando invece è una carnefice.
Ringraziamenti da
Wrong (23-05-2023)
Vecchio 23-05-2023, 17:04   #2
Esperto
L'avatar di Wrong
 

Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza Visualizza il messaggio
Sapete tutti.
Ho visto un video e letto parecchi interventi. Pare che il tutto sia esploso quando la ministra ha detto che l'obiezione di coscienza non influisce sulla 194. Confesso che se fossi stato presente mi sarei alzato anche io a urlare, anche se sono fobico/timido/introverso. Quando è troppo è troppo.

Adesso ne stanno facendo una martire: pletore di giornalisti e opinionisti, anche da sinistra e persino qualche radicale, dicono che contestare sì ma impedire di parlare no, non va bene. Era meglio "dialogare". Si sono scordati delle battaglie del passato, evidentemente. Preferiscono prestare il fianco a un vittimismo strategico e assai ipocrita. Già lei è partita con la solfa del "fascismo degli antifascisti" (che in molti casi esiste, ma non in questo). Tra l'altro la ministra è stata la prima a rifiutare il dialogo coi sindaci a proposito del riconoscimento dei figli delle famiglie omogenitoriali.

La mia opinione: la contestazione è il sale della democrazia, l'allergia che ne hanno molti - soprattutto a destra - dice molto su di loro.
Roccella, che non è una qualunque ma un ministro in carica - per di più del governo più a destra della storia - che da anni sta su posizioni oscurantiste e reazionarie, ha molte occasioni, molte di più dei suoi contestatori, di esprimersi, magari senza contraddittorio, avendo accesso ai media con facilità. Di più, lei ha il potere di influire pesantemente col suo ruolo nella la vita di milioni di persone, cercare il dialogo dovrebbe essere un dovere prima di tutto per lei, invece che passare con lo schiacciasassi sui diritti di tanti per questioni puramente ideologiche.
Che una volta sia stata zittita non è un dramma. Anzi, è indice di vitalità degli oppressi.

Ne stanno facendo una martire. Quando invece è una carnefice.
Condivido tutto. Anche la Ducia Meloni quando non era al governo diceva che l'opposizione era doverosa quando si è in disaccordo.
Ringraziamenti da
Stan Kezza (25-05-2023)
Vecchio 21-06-2023, 12:50   #3
Esperto
 

A Dolores Umbridge Roccella non hanno insegnato che una persona pubblica e un politico soprattutto deve saper prendersi le sue dosi di contestazione (finché non trascendono in minacce o atti violenti) e continuare lo stesso a sostenere i suoi argomenti (se ne ha), non può sbattere i piedini e far intervenire quelli di Serpeverde Digos per schedare i contestatori rei di lesa maestà.
Ma del resto è coerente con la narrazione fascia stile lupo e agnello, in cui si giustificano censure e discriminazioni ribaltandole come fossero colpa di coloro che le subiscono o le subiranno.

Ultima modifica di Winston_Smith; 21-06-2023 a 12:56.
Ringraziamenti da
Stan Kezza (21-06-2023)
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