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15-02-2022, 18:49
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,300
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La domanda è quella in oggetto.
Per mettersi in discussione intendo immaginare che l'origine dei proprî problemi sia anche in se stessi e non solo nel Mondo esterno, in ciò che non si può cambiare (la società, la famiglia, il lavoro, il proprio passato, ecc.) e di conseguenza tentare anche di cambiare se stessi per raggiungere quelli che sono i proprî obiettivi.
Io ho passato un lungo tempo a far risalire quasi tutti i problemi in cui mi dibatto a qualcosa di esterno a me, al mio percorso scolastico, all'ambiente familiare, e poi soprattutto al modo in cui è strutturata la società attuale.
Da un certo momento in poi ho cambiato parzialmente prospettiva, anche considerando che ho conosciuto, direttamente o indirettamente, persone cresciute in ambienti simili ai miei, se non peggiori, oppure persone alle prese con problemi analoghi ai miei e che tuttavia riescono o sono riuscite a condurre una vita più soddisfacente della mia sotto diversi punti di vista. E allora mi sono detto che forse una buona parte del problema risiedeva in me.
Attualmente penso di poter distribuire un buon 50% della colpa della mia situazione a fattori esterni a me, per cui non potevo e non posso farci niente, ma un altro 50% a me stesso, dicendomi che, per questo 50%, dovrei provare a cambiare io (che poi ci riesca, questo è un altro discorso).
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15-02-2022, 19:14
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,748
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Io sono perfettamente consapevole di essere io il mio principale problema, non posso prendermela con nessuno. Se fossi fatta in modo diverso mi andrebbe decisamente meglio. Solo che non sono minimamente in grado di cambiare.
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15-02-2022, 20:39
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: A casa mia
Messaggi: 838
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Sì, ad una certa età ho cominciato a non scaricare tutto sugli altri le mie problematiche, ma anche su me stesso.
Credo che sia un atto di amore verso se stessi.
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15-02-2022, 20:51
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#4
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,603
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Io ho iniziato a provare a cambiare poco più di 10 anni fa , a seguito di un crollo emotivo molto pesante , da lì in poi potevo solo migliorare perché più giù di così era impossibile, senza quel momento di rottura però sarei sempre rimasto nella stessa situazione
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15-02-2022, 20:59
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Sicuramente sono molto autocritico, e imputo a me stesso le cose che non vanno nella mia vita.
Questo purtroppo non ha come conseguenza automatica il fatto di migliorare, perché con sé stessi non si ha la bacchetta magica. Tante volte mi arrabbio con me stesso quando mi scontro con le mie difficoltà, ma spesso ho la sensazione di non poter farci nulla, e questo senso di impotenza è molto frustrante.
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15-02-2022, 21:02
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#6
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Banned
Qui dal: Nov 2021
Messaggi: 902
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Questione molto spinosa, anzi: Spinoza.
Il libero arbitrio esiste davvero?
(è una domanda retorica, non si tenti di rispondervi: non ci è dato saperlo).
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15-02-2022, 21:03
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#7
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Principiante
Qui dal: Feb 2022
Messaggi: 2
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Sì, anche nei momenti in cui mi viene da fare la vittima ( è quasi un vizio che devo tenere a bada), sotto sotto so vedere quando la colpa è mia. Purtroppo, però, alla consapevolezza non corrisponde in automatico una soluzione. Spesso mi chiedo: "bene, conosco tutti i miei difetti e riconosco i miei errori, ma...Ora che cavolo faccio?"
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15-02-2022, 21:18
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#8
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Esperto
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: A casa mia
Messaggi: 838
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Quote:
Originariamente inviata da Coraje
Questione molto spinosa, anzi: Spinoza.
Il libero arbitrio esiste davvero?
(è una domanda retorica, non si tenti di rispondervi: non ci è dato saperlo).
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C'era uno studio fatto anni fa, adesso non ricordo bene il caso, cmq analizzando il l'encefalo con determinate macchine, hanno visto che il cervello si attiva a determinati input millesimi prima.
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15-02-2022, 22:59
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Ubicazione: Cintura di Castità
Messaggi: 8,011
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Io al contrario vorrei aver dato più colpe agli altri.. invece di fustigarmi a morte in ogni modo possibile per tutto ciò che non andava in me.. e cercare di cambiare non mi ha mai portato a niente se non a farmi sentire ancora più esclusa dalla società..
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15-02-2022, 23:38
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2021
Messaggi: 7,388
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Si sono molto introspettivo e curioso questo mi porta a conoscermi bene nel profondo ma una volta che trovo un filo logico lo seguo, prima di cambiarlo di netto devo avere prove confutate e esperienza, altrimenti non cambio punto di vista
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15-02-2022, 23:53
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Regno dei fini
Messaggi: 1,540
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No, magari vorrei riuscirci per il mio bene, per migliorare la qualità della mia vita, ad esempio smussando gli angoli, facendo degli sforzi, esponendomi alle situazioni che più temo ecc. Altrimenti fare autocritica fine a se stessa non serve a molto. Purtroppo tra le due opzioni sono più propensa alla seconda (tra l’altro le critiche fini a sé stesse mi vengono fatte anche da conoscenti o “amici” vari…)
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Ultima modifica di cosechenonho; 15-02-2022 a 23:56.
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16-02-2022, 11:12
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
La domanda è quella in oggetto.
Per mettersi in discussione intendo immaginare che l'origine dei proprî problemi sia anche in se stessi e non solo nel Mondo esterno, in ciò che non si può cambiare (la società, la famiglia, il lavoro, il proprio passato, ecc.) e di conseguenza tentare anche di cambiare se stessi per raggiungere quelli che sono i proprî obiettivi.
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Dipende dagli obiettivi. In certi casi può soddisfarmi questa cosa in altri no. Se devo bere un bicchiere d'acqua, occhio e croce rilevo che alzarmi e andare nell'altra stanza per bere è una soluzione accettabile, in altri casi no.
Se per bere dovessi andare in un altro paese o roba simile inizierebbe a darmi noie dover agire così o il mettermi in discussione per adattarmi placidamente.
Non sono sicuro che alla fine riuscire a bere con questo sistema mi lascerà soddisfatto, non starei bene anche mettendomi in discussione quindi non rileverei che il problema nel caso specifico, risiede in me stesso.
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Ultima modifica di XL; 16-02-2022 a 11:29.
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16-02-2022, 11:37
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#13
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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Direi di sì, anche se è un mettermi in discussione più che altro concettuale, che mi serve più sul piano della serenità personale che per ottenere risultati concreti. Anche perché, se il mondo non lo posso cambiare, non sono neanche dell'idea di poter operare cambiamenti grandiosi nemmeno su me stesso; il temperamento è quello, i miei anni ormai sono quelli, nel tempo ho cambiato un po' la mia disposizione verso le cose ma direi che si vede benissimo che sono sempre la stessa persona di vent'anni fa, anche se con più esperienza e meno segatura nel cervello. Che è già un gran risultato.
Poi la relazione tra noi stessi e il mondo la vedo più interdipendente, cioè nei termini che noi siamo noi anche perché l'interfacciarsi con il mondo ci ha plasmato, e il mondo a sua volta ha risposto in un certo modo ai nostri tentativo di integrarci perché eravamo fatti e ci ponevamo in un certa maniera, per cui anche la genesi dei problemi è complessa ... comunque non mi interessa più di tanto distribuire "colpe", non è un processo in tribunale al mondo, a me stesso o a chiunque altro.
Ah e poi c'è anche il fattore fortuna, mai dimenticarsi di quello, le cose a volte (se non spesso) prendono certe pieghe anche per motivi imperscrutabili.
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Ultima modifica di Franz86; 16-02-2022 a 11:39.
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16-02-2022, 12:11
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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Si ma con effetti sempre e solo deleteri, mettersi in discussione per cosa? Ammettere le proprie debolezze? Gli errori? Le inadeguatezze?
Nel mio caso è come sparare sulla croce rossa, ti metti in discussione quando devi soppesare i tuoi punti di forza con in tuoi punti deboli. Se sei un punto debole ambulante non c'è nulla di cui discutere, meglio imparare ad ignorare e mettere una croce sopra a tette le velleità sui "punti di svolta" e tirare avanti alla meno peggio. I risultati non cambiano ugualmente ma fa meno male vivere nell'incoscienza di se quando il se è talmente vuoto e sterile da non avere nulla da mettere in discussione.
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16-02-2022, 13:02
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Per mettersi in discussione intendo immaginare che l'origine dei proprî problemi sia anche in se stessi e non solo nel Mondo esterno, in ciò che non si può cambiare (la società, la famiglia, il lavoro, il proprio passato, ecc.) e di conseguenza tentare anche di cambiare se stessi per raggiungere quelli che sono i proprî obiettivi.
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Sono arrivato alla conclusione che quando si danno le colpe all'esterno ci si mette in condizione passiva, da vittima e ci si aspetta che dall'esterno arrivino le soluzioni.
Bisogna provare invece a fare il contrario (questo sarebbe un buon modo per mettersi in discussione), bisogna essere curiosi e provare a vedere che succede invece se incominciamo ad essere attivi e poco piagniucoloni, incominciare a provare l'ebrezza di essere gli artefici del proprio destino, di prendere in mano la propria vita, di diventare adulti nbratica.
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16-02-2022, 13:05
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#16
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Intermedio
Qui dal: May 2021
Messaggi: 282
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Per mettersi in discussione intendo immaginare che l'origine dei proprî problemi sia anche in se stessi e non solo nel Mondo esterno
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Sì, credo anche in questo.
Nel mio caso credo che ci sia una componente ereditaria, avendo quasi tutti i parenti più stretti con caratteri molto inibiti e introversi.
Poi ci sono stati episodi di bullismo e non accettazione della mia persona in tanti ambienti che ho frequentato.
Infine, ci sono io incapace di agire e prendere iniziative per cambiare la mia vita.
Ritengo quindi che in parte sia anche colpa mia, sia per indolenza che per limiti caratteriali, spesso non sono capace di cogliere occasioni per migliorare la mia vita dal punto di vista della socialità e nel rapportarmi con gli altri.
Sicuramente ho incontrato anche persone ben disposte nei miei confronti, poche, ma ci sono state; ero io a non essere capace di gestire la cosa.
Allo stesso tempo, non me la sento di punirmi per questo, posso solo prendere atto che è andata così per colpa dei miei blocchi e limiti mentali, ma spesso è come se non potessi fare nulla per superarli.
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