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23-08-2021, 13:06
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#21
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Il topic è simile ad altri aperti di recente, ma se fate attenzione la differenza c'è.
La domanda secca è: si può vivere restando mentalmente sani quando si ricavano unicamente soddisfazioni dal lavoro?
Immaginate di aver trovato lavoro, un buon lavoro, magari persino il vostro lavoro ideale: orarî perfetti, rapporti umani a prova di fobia (tanti o pochi: decidete voi), guadagni buoni e contenuto del lavoro attinente alle vostre aspirazioni.
Però vi guardate intorno, e vedete che la vostra vita per il resto è il deserto dei tartari: niente amici, niente compagnia umana, niente affetti, niente famiglia, niente di niente.
La domanda quindi è: una situazione del genere vi andrebbe bene? Riuscireste a tirare avanti ricavando la vostra soddisfazione nella vita unicamente dalla realizzazione professionale?
O viceversa cambiereste una situazione lavorativa pessima pur di avere in cambio contatti umani per voi proficui e solidi?
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Penso che direi di sì per pura esclusione; la mia vita è già come l'hai descritta (il lato negativo intendo) con la differenza che non ho entrate. Quindi ci potrei solo guadagnare, in entrambi i sensi.
Passato l'incipit amaro-rancoroso che non coglie lo spirito della domanda, direi che vorrei ma non credo durerebbe. Forse per uno, forse due anni si possono sublimare le varie mancanze con il lavoro, ma penso che alla lunga si vorrebbe con tutte le proprie forze stare sotto un ponte ma avere una vita per il resto soddisfacente. E poi il pendolo si fermerebbe e inizierebbe l'oscillazione dall'altra parte. Per questo penso che siano domande poco finalizzabili, abbiamo, come specie, bisogno di tanti fattori per rendere la vita decente, in attesa che la vecchiaia ci ghermisca e ci porti via tutto.
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Ultima modifica di pokorny; 23-08-2021 a 13:09.
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23-08-2021, 13:07
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#22
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,698
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Se facessi un lavoro che mi piacesse...potrebbe esserci una possibilità di ricavare qualche soddisfazione da esso.
Non è il mio caso però....il lavoro in sé non mi da soddisfazione ma è il mezzo che mi permette di avere un minimo di denaro per dedicarmi a attività che mi piacciono.
Ultimamente però il rapporto che ho con il lavoro è un poco peggiorato...visto che si è fregato le giornate che utilizzavo per dedicarmi ai miei interessi (sabato e domenica)...per cui ora faccio più fatica...intendo mentalmente non fisicamente a sopportarlo.
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23-08-2021, 13:34
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#23
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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Non ho mai visto il lavoro come fonte di appagamento esistenziale, ma come un mezzo per arrivare ad avere cose irrinunciabili per raggiungere un buon equilibrio. Avere la sicurezza di avere un tetto sulla testa, avere la sicurezza di potermi curare, avere la sicurezza di avere competenze richieste (e che quindi anche se un lavoro in azienda x finisce, trovo facilmente un altro impiego in altra azienda y)
Tutto questo ovviamente ha un costo in termini di energia spesa e tempo utilizzato (sacrifici).
Nel lavoro ho raggiunto mete importanti, ma cmq non mi sento realizzato.
Per ora i miei genitori ancora vivono, anche se lontani so che ci sono, ci posso parlare e volendo posso vederli, ma quando non ci saran più non avrò nessun affetto stabile, sarei davvero solo al mondo, non avrei nessun salvagente.
Per cui credo che l'avere una famiglia mia, magari con dei figli, sarebbe l'unico modo per me per realizzarmi anche dal punto di vista affettivo.
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23-08-2021, 13:59
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#24
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Sì. Anche con meno.
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23-08-2021, 15:48
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#25
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
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Io non credo che esista, questo famoso "lavoro", quindi non capisco la domanda. Che sarebbe la realizzazione professionale? Ci sono: 1) i soldi; 2) il fare qualcosa di significativo.
Se avessi entrambi, sarei decisamente più felice, ma non pienamente felice. Per te la felicità è una questione di soglia (si sta bene o si sta male)?
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23-08-2021, 16:30
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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Quote:
Originariamente inviata da Goh
È sufficiente che ti piaccia il lavoro che fai, che ti soddisfi economicamente e non comprometta la qualità della vita al di fuori di esso.
Non è facile ma neanche impossibile.
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Ma no dai non esiste una cosa del genere. Se ti piace e ti soddisfa economicamente vuol dire che è quasi sicuramente un'attività tua e quindi ci devi lavorare ventordici ore al giorno con conseguente compromissione della vita al di fuori.
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23-08-2021, 18:43
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#27
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Intermedio
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Roma
Messaggi: 119
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Penso che come sempre sia relativa la cosa.
Penso ai preti e alle suore, che stanno fondamentalmente tutto il giorno sole. Si vabbè vivono in comunità ecc. ma la cosa è forzata.
Per il resto boh, non so rispondere... alla fine ho capito che l'amicizia e l'amore non esistono, sono solo rapporti di comodo.
Se esistessero davvero queste illusioni umane per rendere la sofferenza della vita meno pesante, noi fobici saremo pieni di amici e amore, siccome siamo in linea di massima tutte brave persone e gentili.
Invece esci e vedi che più sei una persona di merda, più hai soldi, amicizia e successo. Secondo me avviene questo perchè in fondo, il 90% della gente è una merda travestita da brava persona, sennò non si spiega come mai il mondo faccia così schifo.
Come diceva Pino Scotto: più hai successo, più sei una merda.
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23-08-2021, 19:20
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#28
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,733
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90% mi sembra ottimistica come stima, io direi almeno almeno il 95%.
L'amicizia credo che esista ma bisogna avere una fortuna assurda, quasi impossibile a trovare qualche persona che valga la pena.
L'amore si è fortemente illusorio.
Poi comunque se uno vuole qualcuno che si butti nel fuoco (metaforicamente) o aiuti nel caso del vero bisogno, ecc ecc bisogna anche chiedersi se noi faremmo lo stesso, ed non è scontata come risposta.
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