Mind_

Quando vivi con persone negative attorno a te, sai già che non può andar bene, io sono la vittima che assorbe ogni negatività, ogni parola detta male, ogni insulto e giudizio sputato gratuitamente, di quelle persone che al mattino se ne scicquano le mani.

Persone che hanno grossi problemi e che andrebbero seguiti, ma arrivati ad una soglia di età che ormai per loro è diventata abitudine e se solo nomini il concetto vieni guardata male e si nascondono con il velo della permalosità, non prendendo atto delle loro azioni.

Condizionamenti ambientali, condizionamenti esterni, una cosa tira l'altra...

Traumi passati, ansia, adhd e altro.

Quanto è efficace andare da una psicologa o psichiatra?

Sono contro i farmaci, non mi sento depressa, ma un ansiolitico mi farebbe bene.
Capisco anche che parlarne con qualcuno può essere positivo, ma credo che finché non si cambia ambiente o le persone con le quali convivi non fanno un percorso pure loro, credo che abbia poca efficacia seguire una terapia. Cosa ne pensate?

Vi siete trovati bene con qualche psicologa o psichiatra a Milano?

Malinconia di vite mai vissute, sogno epoche lontane

SisifoFelice

Etty Hillesum diceva: "abbiamo ancora così tanto da fare con noi stessi, che non dovremmo neppure arrivare al punto di odiare i nostri cosiddetti nemici. Siamo ancora abbastanza nemici fra noi".

Penso che questa frase sia sempre di ottimo spunto per noi tutti.
Nel caso specifico, io non vorrei trarre conclusioni o teorizzare niente. Andiamo per tentativi e ammettiamo pure che la psicologia, la psicoterapia, la psichiatria e i farmaci non servano granché come da te ipotizzato. E che quindi si possa trovare una soluzione "cambiando aria", allontanandosi dalla negatività.
Prova. A quel punto avrai due casistiche fondamentali.
1) Avevi del tutto ragione e ti troverai sostanzialmente bene con te e con gli altri.
2) Avevi ragione fino ad un certo punto: dopo un periodo iniziale apparentemente tranquillo, torneranno i turbamenti interiori e le insofferenze esteriori.

Quindi io in sostanza ti augurerei di cuore che si verificasse la possibilità 1, ma allo stesso tempo ti consiglierei di prepararti alla possibilità 2. Così da essere pronti a riconsiderare il lavoro su se stessi, da intraprendere una volta per tutte, pazientemente e costantemente. Quindi la terapia (farmaco o psico a seconda delle esigenze), gli psicofarmaci (ove necessari e prescritti) e poi la nostra autocura diilgente: lo stimolo culturale, la relazione sociale, lo stile di vita, l'interiorità spirituale (laica o religiosa che si voglia) e la meditazione. Come vedi le strade sono tante. Basta voler scegliere dove cominciare.