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08-10-2009, 15:00
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Ho un amico che, trasferitosi all'estero tempo fa, sembrava aver trovato l'eden profetizzato dalle sacre scritture di ogni tempo e di ogni culto: lavoro ben remunerato, fidanzata perfetta, gente affabile...finché un giorno la stessa fidanzata lo mette alla porta dopo un brusco litigio, sequestrandogli beni mobili e immobili, denaro e svariati mesi di lavoro. Il malcapitato se ne torna così nel bel(?)paese apparentemente con la cosa tra le gambe, eppure nel giro di 2-3 settimane si rimbocca le maniche e sfruttando le sue antiche conoscenze trova un'altra fidanzata, altri amici, fioccano i primi contatti per un altro lavoro e probabilmente ora si ritrasferirà abroad in vista di una nuova carriera professionale.
E non sto parlando di un "normalone" senza grilli per la testa nè paturnie comportamentali varie: il tipo mi ha confessato in gran segreto di essere stato "cavia" per numerosi psichiatri, di aver fatto abbondante uso di psicofarmaci e di aver ricevuto una bella diagnosi di depressione. Aggiungo anche che, pur trattandosi di un animale piuttosto sociale, è visibilmente timido e si imbarazza facilmente in situazioni collettive.
Allora mi chiedo io, com'è riuscito a superare l'oceano di negatività piombatagli addosso di punto in bianco? E' possibile anche per noi riuscire ad attutire l'impatto emotivo di una brusca caduta? Dal canto mio, mi sono capitati diversi episodi "traumatici" (e se tale aggettivo può sembrare altisonante, lo sostituirò con "negativi") che hanno avuto ripercussioni di lunga durata sul normale svolgimento delle mie giornate: non riesco a guardare avanti e sorvolare, mi ci vuole un discreto lasso di tempo per cancellare il ricordo di un'onta o di uno shock. Ciò che vorrei è affinare la capacità di ridurre i tempi di recupero, lasciando alle spalle malumori e ruminazioni mentali per rigettarmi in mezzo alla folla e alla baraonda.
Voi ci riuscite? E, in caso di risposta affermativa, come avete fatto?
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08-10-2009, 15:29
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Trapani
Messaggi: 2,596
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Non so se il suo caso sia paragonabile al mio, comunque, qualche batosta l'ho ricevuta anch'io.
A parte una fase iniziale, in cui mi rifugio in famiglia, mi coccolo nel mio dolore, & me lo godo fino in fondo,
dopo un po' penso che tutto cio' non porta a niente, mi stanco della "fase di dolore", e trovo dentro di me la forza d'animo necessaria per ricominciare, per ricostruire da zero, e per darmi di nuovo da fare con entusiasmo.
...bisogna avere la forza di volonta' necessaria.
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08-10-2009, 16:07
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#3
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Intermedio
Qui dal: Jun 2007
Ubicazione: Bari
Messaggi: 222
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Ciao! Sicuramente di volontà si tratta, ma la volontà viene alimentata dalla forza motrice del desiderio. Quindi i desideri sono il fuoco della nostra vita e ci fanno agire. Il tuo amico probabilmente si sarà sentito in una situazione critica di pericolo per la propria vita, e qui sarà emerso il desiderio di sopravvivere spinto dallla paura di morire.
Quello che voglio dire che in generale il desiderio è la forza motrice. Ma noi rispetto ad una situazione cosa desideriamo fare? Non ci è sempre chiaro, spesso incosciamente desideriamo stare in un dolore che conosciamo e non uscirne per il rishio di affrontare situazioni nuove e sconosciute che potrebbero portare a dolori meno gestibili e più grandi.
Ma l'energia è sempre lì, nei nostri desideri consci e incosci. Per prima cosa incominciamo riconoscere sinceramente i nostri desideri con molta onestà. Questo mi sembra un punto di partenza. Che ne dite?
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10-10-2009, 22:15
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Mah, non saprei...
Certe volte riesco a darmi una botta in testa metaforica e ad andare avanti. magari anche solo per inerzia e senza troppa convinzione, altre volte invece mi prendo una "pausa di riflessione". In entrambi i casi però non smetto mai del tutto di ruminare sullo smacco subito, almeno per un po' di tempo.
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10-10-2009, 22:19
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#5
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Avanzato
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 372
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Bah..per me un qualsiasi evento negativo mi capita ,me lo porto dietro per mesi....Dipende solo dal modo di vedere le cose..
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13-10-2009, 14:38
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#6
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
Messaggi: 2,682
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Allora mi chiedo io, com'è riuscito a superare l'oceano di negatività piombatagli addosso di punto in bianco?
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questi recuperi sono per me un mistero
però, visto che per te è un amico, glielo puoi chiedere (e in caso ... se poi potresti farmi sapere quello che ha detto ... mi interessa ! )
Quote:
Originariamente inviata da muttley
E' possibile anche per noi riuscire ad attutire l'impatto emotivo di una brusca caduta? Dal canto mio, mi sono capitati diversi episodi "traumatici" (e se tale aggettivo può sembrare altisonante, lo sostituirò con "negativi") che hanno avuto ripercussioni di lunga durata sul normale svolgimento delle mie giornate: non riesco a guardare avanti e sorvolare, mi ci vuole un discreto lasso di tempo per cancellare il ricordo di un'onta o di uno shock. Ciò che vorrei è affinare la capacità di ridurre i tempi di recupero, lasciando alle spalle malumori e ruminazioni mentali per rigettarmi in mezzo alla folla e alla baraonda.
Voi ci riuscite? E, in caso di risposta affermativa, come avete fatto?
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per me non è possibile ... non si tratta di crogiolarmi ,o almeno credo, è che proprio devo "digerire" ... la mucca non rumina perchè le va, è che ha lo stomaco così, e io sono mucca
chiaro che posso pure dare un colpo all'accelleratore e passare oltre , in situazione di "pericolo" lo faccio ... però poi mi perderei, almeno credo ...quindi il ragionamento per digerire va cmq recuperato a pericolo passato
mi viene in mente la storiella dell'archeologo con i portatori africani ... assume persone del posto che lo aiutino a portare attrezzature in un luogo difficile da raggiungere , dove si costruirà il campo base e si faranno gli scavi
vanno .... e visto che il viaggio è lungo, li sollecita sempre ad andare in fretta, per arrivare prima che cali la notte ... finchè questi, sempre più stanchi, man mano si accordano fra loro , e alla fine si siedono tutti , e non si spostano più
il tipo è incax al massimo ... vuole che si prosegua, anche a ritmi ridotti , però non che ci si fermi del tutto, la sera sta per calare !, quanto intendono stare piantati lì fermi a dormire o raccontarsi cose senza importanza o a intagliare legnetti ???!!?
gli rispondono che sono andati già troppo in fretta, e resteranno lì finchè non li avrà raggiunti la loro anima ... sennò si perderebbero, non capirebbero più neppure dove appoggiare i piedi ...
ecco, sono così anch'io
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13-10-2009, 15:01
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,128
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Ma forse quel mio amico è così perché raggiunge la sua anima attraverso l'iperattività. Del resto la sua biografia è costellata di avventure, lavori all'estero, missioni in africa, stage in estremo oriente...credo sia un impulso innato ma anche l'educazione al fare e all'essere possibilisti gioca un ruolo fondamentale.
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13-10-2009, 15:16
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#8
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Banned
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: in un cespuglio vicino al mare
Messaggi: 2,682
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ma forse quel mio amico è così perché raggiunge la sua anima attraverso l'iperattività. Del resto la sua biografia è costellata di avventure, lavori all'estero, missioni in africa, stage in estremo oriente...credo sia un impulso innato ma anche l'educazione al fare e all'essere possibilisti gioca un ruolo fondamentale.
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bello il fare e l'essere possibilisti
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