mi sa che devo aggiungere qualcosa.
Il fatto è che è tutto un casino e non credo che basti un etichetta "patologica" per definirmi... né per definire nessun altro.
Sono inadeguata da sempre.
Da bambina le maestre mi prendevano per stupida perchè non giocavo mai con gli altri bambini, poi ho cominciato a prendere bei voti perchè mia madre si è offesa -come? MIA figia stupida?- e ha cominciato a farmi studiare un sacco di ore.
Io volevo solo leggere i miei libri fantastici e stare da sola.
In adolescenza ho fatto un sacco di ca...te, bevevo tantissimo per riuscire a stare con gli altri senza sentirmi una m...a e... che dire? mi è servito solo a sentirmi una m...a più grande.
Sono con il mio ragazzo da 8 anni e ci siamo infilati in più casini insieme che io da sola. Credo che sia perchè io ho "mandato avanti" lui per fare tutte le cose stupide che non avevo il coraggio di fare da sola.
Insomma adesso mi ritrovo con il mio grandioso senso di inadeguatezza, incapace di affrontare il mondo accademico, che è l'unica possibilità di realizzazione per un laureato in filosofia.
Voglio dire, conosco persone che sono andate all'estero e sono già inserite in magnifiche carriere, che sono specializzate nel loro campo e ne sanno una più del diavolo.
Io non ho neanche il coraggio di prendere la macchina e andare a fare spese da sola. Mi sembra che tutti mi guardino, che sono impacciata, che sono vestita male, che sono sovrappeso, che mi leggano addosso che sono una fallita, che sono una incapace, che sono pigra e non merito niente.
Poi, sarà solo pigrizia, sarà che vorrei il risultato senza la fatica, ma non riesco a mettere in piedi un progetto di dottorato. Non ho le basi, non so niente di niente, mi sembra che 5 anni di filosofia non siano serviti a niente. Il mio ragazzo, per dire, prende voti più bassi dei miei agli esami, ma sa bene la storia della filosofia, conosce concetti che io proprio ignoro e li sa collocare assieme...
boh... magari è davvero solo pigrizia ma io non ce la faccio più! ho paura di tutto, della gente per strada, dei commessi dei negozi, dei colloqui di lavoro, perfino dei miei genitori che giustamente non fanno altro che attaccarmi perchè non concludo niente...
Non lo so. Come si fa? Io adesso vorrei solo un lavoro che mi permetta di vivere con il mio ragazzo ma non c'è niente da fare.
L'unico lavoro che ho mai fatto è la barista ma mi fa un'ansia incredibile tutta quella gente che mi parla e mi guarda e mi giudica... E poi, se anche mi sforzassi di sopportarlo, tra qualche anno chi vorrà una barista vecchia con tante ragazzine che saturano il mercato del lavoro?
Adesso passo le giornate in casa a cercare su internet una spiegazione di perchè non sono come "gli altri" e a leggere i miei amati libri.
Sono l'ultima dei falliti.
Ho bisogno di questo forum perchè qui c'è gente che con tutte le sue paure è comunque arrivata a 40 o 50 anni ed è ancora viva. Come hanno fatto?
Io mi ammazzerei subito, se non fosse per il mio ragazzo. Inspiegabilmente lui mi acetta e non voglio perderlo nè farlo soffrire, anche se sono sicura che senza di me lui potrebbe costruirsi una vita migliore, dopo aver superato il lutto. E per i miei genitori sarebbe una liberazione, finalmente..
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