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Vecchio 16-06-2005, 17:48   #1
wd
Principiante
L'avatar di wd
 

Buongiorno a tutti, ho deciso di scrivere questo post per chiedere un aiuto su una situazione che mi sta molto a cuore: io ho un amico di vecchia data, molto caro, che credo soffra proprio di fobia sociale (il suo profilo, comportamento e problemi, che lui stesso ammette, coincidono perfettamente).

Questa sua condizione gli impedisce praticamente di avere rapporti e relazioni interpersonali al di fuori dell'ambiente lavorativo e di pochi amici "storici".

Io da un lato mi sento in dovere di aiutarlo, ma non ho gli strumenti e la preparazione giusta, ed in più non so neanche come affrontare appunto l'argomento della fobia sociale (o meglio lo so, ma ho il timore di fare peggio che meglio).

Mi piacerebbe sapere se (a) devo "farmi gli affari miei", cioè continuare ad essergli vicino ma senza interferire o (b) cercare di avere un ruolo più attivo.
Che consiglio mi date? Parlargli della fobia sociale potrebbe essere corretto/scorretto,e in caso, come affrontare l'argomento?

Vi ringrazio in anticipo

wd
Vecchio 16-06-2005, 18:05   #2
Guest
 

L'unico atteggiamento corretto è comportarti nei suoi confronti come faresti con qualsiasi altra persona.
Vecchio 16-06-2005, 18:12   #3
wd
Principiante
L'avatar di wd
 

Grazie, ma già lo faccio, tra l'altro ci conosciamo da vent'anni... mi stavo chiedendo invece se c'è qualcosa che potrei fare per portare alla sua conoscenza il fatto che esiste appunto, la fobia sociale come condizione, nella speranza che questo sia per lui un aiuto
Vecchio 16-06-2005, 18:19   #4
Guest
 

No, non puoi fare nulla secondo me se non trattarlo come una qualsiasi persona. Se lo tratti da "malato" fai peggio.
Vecchio 16-06-2005, 22:53   #5
Principiante
L'avatar di Sebastian
 

Potresti parlargli impercettibilmente della fobia (o ansietà) sociale. Per esempio, potresti communicargli (sempre in un modo sottile) che saresti OK con una persona sociofobica accanto. La chiave è nel fatto se lui sà della sua condizione o no.
Vecchio 16-06-2005, 23:05   #6
Esperto
L'avatar di Lilith
 

A me talvolta ha fatto un gran bene avere accanto qualcuno che mi... prendesse un po' per i fondelli!
Ovvero qualcuno sulla cui buona fede non avevo dubbi, che mi ha fatto notare come in uno specchio le mie fobie e stranezze. Che ha avuto il coraggio di dirmi "ma ti sei accorta che quando entri in un supermercato guardi tutti con aria incazzata?" Allora ci ho pensato e sono riuscita rispondere "sì, entrare in un supermercato mi mette in gran difficoltà"

Insomma, non sto dicendo di trattare il tuo amico da malato, però se siete davvero in confidenza forse può accettare che tu gli faccia notare i suoi comportamenti o le sue difficoltà. Rendersene conto e parlarne, con se stessi e con gli altri, è già molto, secondo me.
Vecchio 17-06-2005, 09:24   #7
Guest
 

Un conto è un amico che ti fa notare qualche atteggiamento o muove magari qualche critica facendoti notare qualche sbaglio, altra cosa è offrire un aiuto a qualcuno che non te l'ha chiesto solo perché tu PRESUMI che ne abbia bisogno.
Questi atteggiamenti caritatevoli non richiesti alla fine possono risultare umilianti e offensivi per chi li riceve. Se a WD dispiace che il suo amico si rapporti solo coi colleghi di lavoro e gli amici storici, è un problema di WD, non del suo amico che credo sia perfettamente in grado di capire i propri problemi e nel caso farsi aiutare.
Poi materialmente che aiuto mai potresti offrirgli WD? L'unica cosa, come ho già scritto è comportarti in modo da non farlo sentire oggetto della tua compassione o diverso dagli altri.
Vecchio 17-06-2005, 09:57   #8
wd
Principiante
L'avatar di wd
 

Grazie a tutti delle risposte, mi sono molto utili!

In generale, credo che seguiro i vs consigli (Sebastian e Lilith), ossia cercherò di, prendendola alla larga, introdurgli il concetto di fobia sociale.
In realtà abbiamo già parlato dei suoi "problemi", siamo molto in confidenza: lui è perfettamente consapevole delle sue difficoltà e che esse sono in realtà ingiustificate (parole sue), è che io non avevo mai sentito parlare di fobia sociale, e pensavo che forse saperne di più su questa cosa potrebbe aiutarlo.

Insider, adesso vorrei scambiare due parole con te: lungi da me definire qualcuno malato per le sue difficoltà, siano esse fisiche o psicologiche, e te lo dico con il cuore, perchè penso che ogni essere umano sia un' OPERA D'ARTE UNICA ed IRRIPETIBILE, penso che ogni persona su questa terra contenga in sè un frammento di luce inestimabile ed inestinguibile.

Non presumo niente, non presumo che lui abbia bisogno di aiuto, è lui stesso che me ne parla, e non pretendo di insegnargli niente perchè sono anche convinto che ognuno di noi abbia il miglior Maestro dentro di sè: sto solo cercando di indicargli possibili via da percorrere, e volevo farlo appunto, senza umiliarlo e ferirlo: per questo mi sono rivolto a persone, voi, in questo campo più esperte di me, in quanto avete un'esperienza diretta delle sue stesse difficoltà.

Grazie ancora e a presto
Vecchio 17-06-2005, 18:48   #9
Guest
 

Ascolta, per me aiutare una persona non significa informare, nel caso specifico parlargli dell'ansia sociale, soprattutto se è vero come dici che ne è perfettamente consapevole. Se non ha provveduto fino ad ora è perché forse l'esigenza di farsi dare una mano non si è ancora fatta sentire così forte. Ognuno ha i suoi tempi di maturazione brevi o lunghi che siano. Non ho capito quindi che aiuto cerchi di dare se è già consapevole del suo problema. Boh!
Quello che però volevo dire io è che l'aiuto vero e proprio viene dalla totalità di un rapporto senza che magari la persona che "aiuta" ne sia consapevole. Se poi uno cerca cose pratiche da fare per gli altri, può sempre dedicarsi al volontariato.
Vecchio 20-06-2005, 09:02   #10
wd
Principiante
L'avatar di wd
 

Chiocciolina, ciao ti ho risposto, ti è arrivata?

Insider, cerco di spiegarti con un esempio: magari c'è una persona che soffre di mal di schiena, che sa che deriva da lunghe ore seduto in ufficio, e che prova a farselo passare con tecniche "moderne", come antiinfiammatori etc., ma che non ha mai sentito parlare di yoga e dei benefici che esso dà. Questa persona è perfettamente consapevole del suo problema, ma non conoscendo lo yoga, non ha mai provato a praticarlo e quindi a vedere se gli fa bene. Un giorno un amico che lo pratica o conosce, glielo fa consocere a sua volta e magari gli indica una scuola dove ander a praticare. A questo punto la palla passa all'altro, che può scegliere cosa fare.

Il mio amico sa che "problemi" ha, ma non ha mai sentito parlare di Fobia Sociale, quindi quello che vorrei fare è di introdurgli la cosa e dirgli che ci sono siti come questo, in modo che abbia una possibilità di scelta in più su cosa fare.

Ti ringrazio dei tuoi messaggi, sono comunque illuminanti.

Buona giornata
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