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20-02-2016, 22:01
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#1
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,270
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Venerdì mi ha convocato il preside della scuola in cui insegno e mi ha fatto delle critiche piuttosto severe. Non me l'aspettavo e quindi ero profondamente turbato. Tuttavia, su alcune di queste critiche, ho preso un po' fiato e ho spiegato adeguatamente le motivazioni delle mie scelte e lui ha compreso. Su alcune cose invece ero proprio in difetto.
Ora so che mi basta seguire le sue direttive e le cose andranno sicuramente meglio.
Ora il motivo di questo mio post non è la vicenda in sé , ma i suoi riflessi dentro di me. Il punto è che mi sento investito personalmente, ma questo è sbagliato. Ed è questo che mi fa stare in ansia ed eccessivamente timoroso e preoccupato. Le obiezioni del preside riguardano, non me personalmente, ma alcune mie azioni errate. Cioè : non sono Io sbagliato, ma ho fatto degli errori. Cioè : se ho fatto una fesseria, vuol dire che ho fatto una fesseria, non che sono fesso.
Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.
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20-02-2016, 22:38
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#2
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 948
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Il trucco è proprio quello: non pensare "io sono sbagliato" ma "ho fatto azioni sbagliate". Capita anche a me di sbagliare nel lavoro e di essere ripreso ma non ne faccio un dramma, anzi, questo mi spinge a migliorarmi (sono un po' perfezionista, lo ammetto). Ma anche se la critica riguardasse il mio modo di essere, cercherei, nei limiti del possibile, di migliorarmi senza prendermela troppo... Nessuno è perfetto, nemmeno quello che ti rimprovera!
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20-02-2016, 22:42
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,530
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Sperando che il tono e che i termini che ha usato siano stati umani...
Non so, puoi evitare di ripetere questi errori, suppongo?
Dovresti anche risolverli? E sai già come fare?
Che opinione avresti se fosse stata un'altra persona al tuo posto?
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20-02-2016, 23:14
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#4
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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È quello che temo mi succeda ogni giorno.Io mi sarei messa a piangere e poi licenziata.
Coraggio
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21-02-2016, 00:03
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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L'eccessivo colpevolizzarsi, il drammatizzare, la sensibilità estrema al giudizio ed al rimprovero spesso hanno radici profonde, quasi sempre nella nostra infanzia, nell'educazione che abbiamo ricevuto.
Si tratta di un qualcosa che è molto difficile da eradicare, durante la terapia è stato uno degli argomenti principali, ne è venuto fuori che molto è dipeso dal modo in cui i miei genitori tendevano a reagire ad alcuni miei insuccessi o difficoltà sin da piccolo, non lo facevano esplicitamente e intenzionalmente, erano piccoli gesti, piccole smorfie di disappunto, insomma qualcosa che io particolarmente sensibile percepivo nitidamente al punto di condizionarmi nei comportamenti.
Ricordo per esempio che di fronte ad un errore, ad uno sbaglio l'atteggiamento (specie di mia madre) non era quello di incoraggiarmi, di farmi capire che faceva parte del "percorso", anzi spesso aumentava il mio senso di disagio rimarcando il mio errore, ciò è stato devastante per me e spiega in parte la mia tendenza a drammatizzare gli errori e di conseguenza i rimproveri che ne seguono.
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21-02-2016, 00:11
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Venerdì mi ha convocato il preside della scuola in cui insegno e mi ha fatto delle critiche piuttosto severe. Non me l'aspettavo e quindi ero profondamente turbato. Tuttavia, su alcune di queste critiche, ho preso un po' fiato e ho spiegato adeguatamente le motivazioni delle mie scelte e lui ha compreso. Su alcune cose invece ero proprio in difetto.
Ora so che mi basta seguire le sue direttive e le cose andranno sicuramente meglio.
Ora il motivo di questo mio post non è la vicenda in sé , ma i suoi riflessi dentro di me. Il punto è che mi sento investito personalmente, ma questo è sbagliato. Ed è questo che mi fa stare in ansia ed eccessivamente timoroso e preoccupato. Le obiezioni del preside riguardano, non me personalmente, ma alcune mie azioni errate. Cioè : non sono Io sbagliato, ma ho fatto degli errori. Cioè : se ho fatto una fesseria, vuol dire che ho fatto una fesseria, non che sono fesso.
Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.
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Sei fortunato ad avere una metacognitività sufficiente per riuscire a scindere l'aspetto fattuale da quello emotivo.
Dovrai sforzarti di ignorare quest'ultimo. Si tratta solo di abitudine.
Predico prevalentemente il mettersi in gioco, anche a costo di sbagliare, proprio perché sono questo genere di eventi che permettono di crescere molto come individui, facendo emergere i nostri meccanismi cognitivi ed emotivi disfunzionali, e permettendone un'analisi e una correzione attraverso l'azione mirata e continua.
Paragona la tua sofferenza attuale all'aver sollevato pesi in palestra. In questo momento ti fanno male i muscoli dell'anima. Ora devi concederti un minimo di autogratificazione, sia egoica, sotto forma di piccolo autocompiacimento per la conquista fatta ("sono figo, sono riuscito a capire almeno razionalmente che non sono sbagliato anche se quello che ho fatto è sbagliato!"), sia pratica sotto forma di qualche capriccio che puoi concederti per premiarti (un dolce, un film, una birra con gli amici, un giro shopping, un videogioco, insomma qualcosa che desideri).
Dopodiché, torna al lavoro, in forma, vedrai che fra qualche giorno passerà questa sensazione fastidiosa ai muscoli dell'anima. E sarai più forte che mai!
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21-02-2016, 00:20
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,934
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Molto spesso i boss non hanno la minima idea di come indirizzare o spronare i propri collaboratori nel modo migliore
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21-02-2016, 01:44
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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ah guarda, succede anche a me, se vengo ripreso passo almeno mezza giornata a lutto, vedo tutto nero e rimango in versione funerale, mi accorgo anche di non riuscire a dissimulare in modo efficace, cioè traspare proprio, fino a quando non torno a casa non mi riprendo
per fortuna che mi succede poco (non perchè io non sbagli mai, anzi, ma perchè il mio ambiente lavorativo è molto easy, il mio capo è più un collega che superiore vero e proprio, in più c'è vicinanza di età, questo da una parte è un bene, ma dall'altra mi imbarazza ancora di più nel caso di rimproveri o osservazioni
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21-02-2016, 03:15
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#9
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Intermedio
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 123
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way
L'eccessivo colpevolizzarsi, il drammatizzare, la sensibilità estrema al giudizio ed al rimprovero spesso hanno radici profonde, quasi sempre nella nostra infanzia, nell'educazione che abbiamo ricevuto.
Si tratta di un qualcosa che è molto difficile da eradicare, durante la terapia è stato uno degli argomenti principali, ne è venuto fuori che molto è dipeso dal modo in cui i miei genitori tendevano a reagire ad alcuni miei insuccessi o difficoltà sin da piccolo, non lo facevano esplicitamente e intenzionalmente, erano piccoli gesti, piccole smorfie di disappunto, insomma qualcosa che io particolarmente sensibile percepivo nitidamente al punto di condizionarmi nei comportamenti.
Ricordo per esempio che di fronte ad un errore, ad uno sbaglio l'atteggiamento (specie di mia madre) non era quello di incoraggiarmi, di farmi capire che faceva parte del "percorso", anzi spesso aumentava il mio senso di disagio rimarcando il mio errore, ciò è stato devastante per me e spiega in parte la mia tendenza a drammatizzare gli errori e di conseguenza i rimproveri che ne seguono.
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Potresti essere più preciso riguardo a questi piccoli atteggiamenti dei tuoi genitori? I miei avevano un atteggiamento simile, ad es. se a scuola prendevo 7 prima o poi (non subito magari) mi chiedevano e tizio quanto ha preso? Oppure se all'uni prendevo 28 mi chiedevano, dopo essersi congratulati con me, e 30 in quanti l'hanno preso?
Purtroppo pure io reagisco male alle critiche e agli insuccessi, spesso sento dire che le critiche ti rendono più forte, per quanto mi riguarda mi affossano solo di più
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21-02-2016, 03:33
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Per via della riforma sulla scuola di Renzi e il potere da questi dato ai dirigenti scolastici.
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Renzi ha inventato i rimproveri? Fico.
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21-02-2016, 08:09
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,757
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Venerdì mi ha convocato il preside della scuola in cui insegno e mi ha fatto delle critiche piuttosto severe. Non me l'aspettavo e quindi ero profondamente turbato. Tuttavia, su alcune di queste critiche, ho preso un po' fiato e ho spiegato adeguatamente le motivazioni delle mie scelte e lui ha compreso. Su alcune cose invece ero proprio in difetto.
Ora so che mi basta seguire le sue direttive e le cose andranno sicuramente meglio.
Ora il motivo di questo mio post non è la vicenda in sé , ma i suoi riflessi dentro di me. Il punto è che mi sento investito personalmente, ma questo è sbagliato. Ed è questo che mi fa stare in ansia ed eccessivamente timoroso e preoccupato. Le obiezioni del preside riguardano, non me personalmente, ma alcune mie azioni errate. Cioè : non sono Io sbagliato, ma ho fatto degli errori. Cioè : se ho fatto una fesseria, vuol dire che ho fatto una fesseria, non che sono fesso.
Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.
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So per esperienza che seguire le direttive di un preside non è affatto garanzia che la situazione migliori.
Sulla permalosità: evidentemente non sei convinto neanche tu che quelle fesserie non siano perfettamente sostituibili con altri comportamenti.
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21-02-2016, 14:53
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,817
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way
L'eccessivo colpevolizzarsi, il drammatizzare, la sensibilità estrema al giudizio ed al rimprovero spesso hanno radici profonde, quasi sempre nella nostra infanzia, nell'educazione che abbiamo ricevuto.
Si tratta di un qualcosa che è molto difficile da eradicare, durante la terapia è stato uno degli argomenti principali, ne è venuto fuori che molto è dipeso dal modo in cui i miei genitori tendevano a reagire ad alcuni miei insuccessi o difficoltà sin da piccolo, non lo facevano esplicitamente e intenzionalmente, erano piccoli gesti, piccole smorfie di disappunto, insomma qualcosa che io particolarmente sensibile percepivo nitidamente al punto di condizionarmi nei comportamenti.
Ricordo per esempio che di fronte ad un errore, ad uno sbaglio l'atteggiamento (specie di mia madre) non era quello di incoraggiarmi, di farmi capire che faceva parte del "percorso", anzi spesso aumentava il mio senso di disagio rimarcando il mio errore, ciò è stato devastante per me e spiega in parte la mia tendenza a drammatizzare gli errori e di conseguenza i rimproveri che ne seguono.
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Story of my life....
Condivido in risposta a quanto sopra scritto comunque l'intervento di Marco Russo....
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21-02-2016, 15:12
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
Sulla permalosità: evidentemente non sei convinto neanche tu che quelle fesserie non siano perfettamente sostituibili con altri comportamenti.
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non è detto, parlando della mia esperienza nel gestire i rimproveri non è così...
razionalmente so che ho sbagliato o semplicemente non ho valutato tutte le opzioni dando per scontato qualcosa che non lo era, inconsciamente però sale da prima una sorta di rabbia che mi fa "odiare" il rimproverante per qualche secondo o minuto, poi cerco mentalmente di arrampicarmi sugli specchi trovando giustificazioni, alla fine arriva la terza fase che è un mix di sconforto, azzeramento di autostima, squallida tristezza stile ragazzina 13enne mollata dal fidanzatino -_-
credo sia un problema di emotività e sensibilità eccessiva, ho osservato cosa succede ad altri nella stessa situazione e nonostante anche loro inizialmente subiscano la botta emotiva vedo che il tempo che impiegano a riprendersi è notevolmente minore
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21-02-2016, 15:21
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Quote:
Originariamente inviata da Barile
Potresti essere più preciso riguardo a questi piccoli atteggiamenti dei tuoi genitori?
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Mia madre era molto svalutante, spesso tendeva a scoraggiarmi in partenza, per cui se sbagliavo poi rincarava pure la dose, invece di incoraggiarmi e sostenermi, magari spingendomi a provare comunque, imparando ad accettare la possibilità di un errore e invece c'era sempre quel "te l'avevo detto"....
Quegli atteggiamenti dei tuoi genitori che descrivi riguardo alla scuola io li subivo in altri ambiti, tipo i rapporti tra amici oppure nello sport, in quelle situazioni mi facevano pesare di più il confornto facenomi sentire inadatto per non dire incapace, perciò mi sentivo sotto esame e ingigantivo tutto.
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21-02-2016, 15:24
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#15
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
credo sia un problema di emotività e sensibilità eccessiva, ho osservato cosa succede ad altri nella stessa situazione e nonostante anche loro inizialmente subiscano la botta emotiva vedo che il tempo che impiegano a riprendersi è notevolmente minore
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In alcuni casi si tratta di un vero e proprio senso di vergogna, a me capita sopratutto a lavoro, se sbaglio e magari me ne accorgo prima degli altri vado proprio in crisi sul momento, ho una reazione interna molto violenta, assolutamente sproporzionata al fatto.
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21-02-2016, 15:36
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#16
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,190
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Quote:
Originariamente inviata da Superpippo
Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.
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E' il leitmotiv di questo forum, per ovvi motivi.
Il rimprovero verbale è sacrosanto che ci sia in un rapporto di lavoro subordinato. Discorso analogo per il grado di severità nel farlo.
E' altrettanto giusto che un lavoratore con "disagi" non porti gli stessi come giustificazione per essere esente da rimproveri o da toni severi negli stessi oppure per sentirseli porre in modo diverso dagli altri lavoratori.
Secondo me, se una persona non è in grado di reggere il rimprovero severo ma, in larga parte giusto, di un preside farebbe meglio a non lavorare come insegnante/educatore oppure a dimettersi perché, per quanto comprensibile umanamente, sarebbe scorretto per i colleghi pretendere di essere rimproverati con i guanti di velluto perché si ha un'ipersensibilità in tal senso, a prescindere dalle ragioni.
Poi, il polso secondo me va usato e dosato anche facendo leva sulle debolezze del lavoratore per ottenere lo scopo di far lavorare lo stesso in modo corretto e col minor numero di errori.
Il tutto, precisiamolo, non usato in modo "malvagio".
Penso anche che talvolta la colpa sia anche di noi stessi, dei nostri limiti.
Insomma, tutto questo per complementare quanto scritto da alcuni, ovvero, che è importante non colpevolizzarsi eccessivamente e che bisogna vivere il rimprovero con serenità, perché fa parte del quotidiano lavorativo, ma che non bisogna nemmeno demonizzarlo, farlo finire in ostaggio di un proprio disagio per reclamare trattamenti diversi e non concludere che tutte le fesserie che si fanno non dipendono da ciò che siamo.
Apprezzo molto l'approccio che hai avuto che trovo, quasi interamente, sensato e giusto
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21-02-2016, 17:11
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Come Mussolini ha esacerbato il briciolo di potere dell'italiano più piccolo e castrante, come Berlusconi ha esacerbato la volontà di far passare un rutto per un argomento dei burini, così Renzi ha esacerbato la superbia del comando dei poveri stronzi.
Ad ogni modo, era giusto per inquadrare storicamente e politicamente la cosa. Vai a vedere e magari quel rimprovero è determinato maggiormente proprio della ragione che ho detto io.
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Dedalus, come tu sai stimo molto la tua intelligenza e il tuo impegno nella riflessione.
Tuttavia noto che quando la sfera emotiva ti si attiva, perdi la lucidità che normalmente ti contraddistingue.
Nel thread, Superpippo ammette che su alcune delle osservazioni riportategli era in difetto. Ora, capisci che citare Renzi a sproposito non ha molto senso? Specialmente quando è nella natura delle dinamiche umane fare osservazioni critiche. E' auspicabile. E' segno di assertività.
Non sei quella persona che parla a caso per dar sfogo alle proprie pulsioni di pancia. Sai essere molto meglio di così.
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21-02-2016, 17:28
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way
In alcuni casi si tratta di un vero e proprio senso di vergogna, a me capita sopratutto a lavoro, se sbaglio e magari me ne accorgo prima degli altri vado proprio in crisi sul momento, ho una reazione interna molto violenta, assolutamente sproporzionata al fatto.
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E' vero. Anch'io sono molto severo con me stesso.
Non si tratta solo di temere il rimprovero. Anche quando questo non c'è, io mi innervosisco lo stesso e mi demoralizzo.
L'altro giorno stavo facendo una cosa con il collega, io ho sbagliato e lui mi ha detto "ma tranquillo!", evidentemente si vedeva che l'avevo presa male.
Ma questo atteggiamento me lo porto dietro in qualsiasi cosa faccia. Se sbaglio a mettere, ad esempio, troppo sale nel sugo della pasta mi demoralizzo. Anche nello sport capita così, l'altro giorno ho fatto un errore ed ero a pezzi.
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21-02-2016, 17:56
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#19
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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leggere che qualcuno è ancora vivo dopo un rimprovero del ds mi solleva.
Ti va di dire il motivo per cui sei stato ripreso?
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21-02-2016, 18:11
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#20
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,449
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Semplicemente guardo alla cosa su un lato meno immediato, e nell'intervento precedente c'è una piccola clausola ipotetica che si chiama “magari”.
Ti sto rispondendo in maniera civile, e già per la seconda volta; se lo sai essere, fallo anche tu.
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Dedalus, ho paura che tu mi veda (per l'ennesima volta) come un nemico.
Io a volte mi esprimo duramente, e oltretutto, essendo umano, sono soggetto a tutti gli "errori progettuali" caratteristici della specie. Emovità, parzialità, bias cognitivi, ecc. Mi scuso con te qualora hai avuto occasione di sentirti danneggiato da qualche mio intervento a causa di ciò.
Ciò detto, non mi sembra di aver mancato, in questa occasione per lo meno, di risponderti civilmente.
Il "magari" non mi è sfuggito; contesto proprio questo speculare su cose di cui non si è a conoscenza, anziché limitarsi a ragionare sul fattuale. Credo insomma, e te lo dico con tutto il rispetto, che i tuoi post non possano esser d'aiuto a Superpippo.
ps: dal momento che si rischia di inquinare il thread originale, ho ritenuto opportuno aprire uno spinoff:
http://www.fobiasociale.com/spinoff-...1/#post1685781
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Ultima modifica di Da'at; 21-02-2016 a 18:16.
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