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27-01-2022, 23:38
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#1
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Intermedio
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 146
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Ciao, era tantissimo che non scrivevo qui sul forum, anche se in questi ultimi anni ho letto a volte discussioni senza loggarmi.
A quasi 35 anni di vita non ho risolto la fobia sociale, anzi, i miei disturbi sono sempre tutti lì (assenza da sempre di storie sentimentali, pochissime amicizie e superficiali, evitamento, più altri vari problemi di salute…), ma ho cercato in questi ultimi anni di vedere i lati positivi della mia vita, autoconvincendomi che si può essere felici anche da soli e con un buon lavoro (come il mio).
Ma qualche giorno fa è successo qualcosa che mi ha fatto risprofondare nella disperazione. E per questo mi è venuta voglia di riscrivere nel forum a chi sento vicino. Rivedo tutto buio.
È morto un lontanissimo conoscente della mia famiglia. È morto improvvisamente a circa 65 anni, probabilmente di infarto. Era solo come un cane, dice mai stato fidanzato, figlio unico, senza più i genitori, con pochissimi amici, ma con un buon lavoro che ha svolto per tutta la vita. Un po' come me. È morto da solo, pochi mesi dopo essere andato in pensione, in casa. La cosa più triste è che se ne è accorta della morte la donna delle pulizie che gli andava a casa un paio di volte alla settimana a aiutarlo a fare i lavori domestici. Adesso i suoi lontani parenti (cugini che probabilmente negli ultimi anni l’avranno visto mezza volta) si stanno già litigando con gli avvocati l’eredità (casa, TFR, discreti risparmi in banca ecc).
Questa storia mi ha raggelato il sangue.
Se non cambia qualcosa, e molto probabilmente non cambierà perché non vedo una luce in fondo al tunnel, io farò la stessa identica fine. La maggior parte di noi, farà la stessa fine.
Decenni passati da soli. Che senso ha lavorare per guadagnare soldi che mai ci daranno la felicità, perché non potremo mai condividere con nessuno le gioie della vita (uscite, vacanze, film, cene fuori, concerti, passeggiate, eventi sportivi, teatro). Ma nemmeno avremo qualcuno che ci sorregge nei momenti difficili. Siamo soli.
E alla fine di questo percorso chiamato vita, moriremo da soli, senza una compagna/o affianco, senza figli, senza amici ... e quel che avremmo messo da parte se lo spartiranno i parenti lontani.
Mi sento un fallito, anche se ho studiato e ora ho un lavoro buono, non sto vivendo, sto buttando nel cesso i migliori anni della mia vita.
Che ne pensate? Siamo destinati all'infelicità?
Io da alcuni giorni sono convinto di sì.
Voi avete avuto un evento come questo, tipo doccia fredda, che vi ha fatto ripiombare nella dura realtà della nostra esistenza dopo alcuni mesi/anni di apparente serenità. Pensavo di aver ottenuto un equilibrio mentale di minima felicità, ma invece è crollato tutto.
Così non ha senso andare avanti. Non si vive, si sopravvive.
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27-01-2022, 23:44
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#2
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,955
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Io sì. E credo che farò la stessa identica fine del signore di cui parli. Se me lo potrò permettere mi troverà la donna delle pulizie, altrimenti i vicini chiameranno la polizia per la puzza.
Le ho provate tutte per cambiare e non è servito a nulla.
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27-01-2022, 23:50
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,447
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non solo ci ho pensato, ho trovato anche una soluzione. tra qualche anno passerò part-time, guadagnerò quanto mi serve, farò testamento molto prima di invecchiare, chiamerò mio fratello tutti i giorni alla stessa ora mettendomi una sveglia per ricordarmi. il giorno in cui non chiamerò sarà finita.
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27-01-2022, 23:55
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,022
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La mia fine e se me la gioco bene avrò pure una discreta eredità da lasciare indietro, purtroppo non posso farci niente per impedire che vada così, spero di avere una buona idea per fare un bel testamento e lasciare a qualcuno che meriti o di farmi venire in mente un modo intelligente per spenderli tutti.
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28-01-2022, 00:05
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Ubicazione: Atlanta
Messaggi: 14,113
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Il problema è quando pure il ‘buon’ lavoro diventa uno schifo, con preoccupazioni ansie e sfruttamento. Fidati che sei ancora fortunato.
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28-01-2022, 00:06
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,300
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Per adesso non voglio neanche pensarci, poi si vedrà...
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28-01-2022, 00:21
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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almeno aveva un buon lavoro , che a sto punto era meglio se nn l aveva , lavori per cosa? per morire , lo fai prima e eviti di lavorare , cmq a parte le mie cazzate .... purtroppo già sapevo , ma ultimamente e piano piano ho la conferma totale che le cose possono solo andare peggio col passare del tempo , ma per tutti , per gente sola , gente piena di compagnia etc... è uguale , tutto peggiora e a volte anche velocemente , so sempre piu convinto che l unico modo di sopravvivere è vivere il presente ed evitare tutto il resto , reagisci al presente che già fa sicuramente cagare , ma se devi anche reagire al passato e ipotetico futuro allora è insostenibile .... tocca diventare come i coccodrilli che reagiscono d'istinto a tutto , in finale so sopravvissuti a una estinzione di massa
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28-01-2022, 00:28
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,419
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28-01-2022, 00:37
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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Quote:
Originariamente inviata da Equilibrium
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ahhaahahhahaahha tonino carotone un mito il riassunto di quel che ho detto
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28-01-2022, 01:21
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#10
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Intermedio
Qui dal: Feb 2020
Messaggi: 298
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Già sto pensando che anche quella sarà la mia fine
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28-01-2022, 07:31
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,387
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Cosa rende la vita degna di essere vissuta?
La felicità, l'autorealizzazione, l'orgoglio, ottenuti attraverso l'amore, l'amicizia, l'esplorazione, l'esperienza, l'arte, la religione.
Non esiste uno scopo unico per tutti. Nessuno conosce il vero senso assoluto dell'esistenza. Ognuno di noi trova o si inventa il proprio scopo nella vita, ce ne sono tantissimi di scopi. Tante persone lo stanno ancora cercando, tantissimi non lo trovano fino alla fine.
Penso che chi non l'ha trovato o lo stia cercando non dovrebbe andare dietro a quello che va per la maggiore che è sostanzialmente farsi una famiglia, viaggiare, circondarsi di affetti, fare soldi.
Le situazioni evolvono, qualcosa che regala molta gioia all'inizio può diventare fonte di grande sofferenza alla fine. Quindi qual è il senso in ciò?
C'è chi trova una missione (spesso coincide con il lavoro) che non è solo procacciarsi il denaro per mantenersi da vivere ma contribuire a sviluppare e migliorare l'umanità.
L'essere umano ha paura della morte, l'autoconservazione fa in modo che tutti desiderino lasciare un'impronta eterna nella storia per diventare in qualche modo immortali, ci preoccupiamo di quello che verrà dopo, della nostra eredità quando il nostro corpo viene divorato dai vermi. Perché ogni cosa è impermanente, la terra che ospita la vita è un sasso impazzito lanciato nella gelida oscurità e basta una sfortunata coincidenza perché di tutto questo sia distrutto completamente in un attimo.
Questo non significa lasciar perdere tutto perché niente ha senso, il senso esiste per ognuno di noi, dentro di noi. Non sapendo niente di questo tuo parente possiamo provare pena ma non possiamo sapere se era veramente infelice e non avesse trovato il suo scopo.
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28-01-2022, 08:24
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,563
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Credo che farò anch'io la stessa fine, ma sono comunque convinto che nel frattempo sia possibile continuare a godersi i piccoli piaceri della vita anche da soli.
Viaggi, concerti, passeggiate, teatro, buon cibo e buon vino... È chiaro che sarebbe bello avere qualcuno con cui condividere, però anche il farlo da soli può dare soddisfazione.
Inoltre, se vogliamo vedere un altro aspetto positivo, è che da solo non devi rendere conto a nessuno di ciò che fai e non devi scendere a compromessi sui tuoi gusti.
La vita non è quasi mai rose e fiori, quasi per nessuno... Ma quello che si può provare a fare è trarre il meglio dalla propria condizione e dalle proprie possibilità.
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28-01-2022, 08:36
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,697
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Anche io farò quella fine con la differenza che ho un lavoro di merda e sono in bolletta, quindi nessun parente si arrafferà per niente. Anche se suppongo di crepare ben prima della pensione, sempre che io riesca a tenere sto schifo di lavoro e non finire prima come un barbone il che è una possibilità tutt'altro che remota.
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28-01-2022, 11:08
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#14
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,433
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Farò anch'io questa fine, visto che ho quasi solo il lavoro nella mia vita, pochissimi rapporti umani e i tentativi per allargare la mia cerchia di conoscenze sono sempre andati tutti male.
Ho un discreto gruzzolo da parte, visto che, con la vita che faccio, ho pochissime spese voluttuarie, e il gruzzolo negli anni che verranno dovrebbe crescere. Non mi piacerebbe che, dopo la mia morte, finisse nelle mani di parenti che non lo meritano, vorrei fare in modo che finisse a qualche associazione che fa attività in cui credo (magari ricerca medica, o comunque ricerca scientifica), ma non saprei come fare.
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28-01-2022, 11:22
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,698
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Al giorno d'oggi una delle frasi che va per la maggiore è la seguente: La felicità non è tale se non è condivisa. Dovrebbe essere di un film di qualche anno fa.
Ora io non sono certo in grado di stabilire se sia vero oppure no...ma forse non c'è una risposta valida per tutti...ognuno la vede a modo suo.
Quello che posso dire che, secondo me è una frase abbastanza disfunzionale. Nel senso che, ti induce facilmente a rinunciare a fare qualcosa che ti piace...quando non hai nessuno con cui condividere l'esperienza. Perché penserai....."ma cosa ci vado a fare se non ho nessuno e la felicità è tale solo se condivisa?". Quindi di conseguenza rinuncerai, eviterai di fare qualcosa che ti piace.....senza riflettere che ad esempio un bel paesaggio e una gita in montagna è bella comunque..anche per conto proprio.. così come un bel film o un bel concerto. Sono gli stessi sia da soli che in compagnia. Ma evitando di fare le cose quando non hai qualcuno...ti autolimiti senza motivo...e t'impedisci di fare nuove esperienze che ti aiuterebbero a uscire dalla zona di comfort. In pratica ti dai la zappa sui piedi da solo.
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28-01-2022, 11:55
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,091
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Io non ci voglio pensare, a volte non so chi sono più, se penso al futuro mi viene una brutta sensazione al petto, se penso al futuro mi viene sonno, non ragiono più, perdo interesse in tutto.
Il mio futuro se continuo così sarà una merda, sono un inetto, e ogni volta che esco anche solo per andare dalla psichiatra, me ne accorgo, quando sono nella sala d'attesa mi sento completamente strano, poi cerco di parlare in modo normale, ma mi comporto come un bambino, e poi ci ripenso e mi innervosisco... Questo si riflette su tutto, e poi mi ricordo per quale motivo evito di stare con la gente, alla fine se uno non riesce a relazionarsi e comportarsi da adulto il futuro sarà drammatico.
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28-01-2022, 16:01
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#17
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Esperto
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: A casa mia
Messaggi: 836
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Quote:
Originariamente inviata da FrizioNando
Ciao, era tantissimo che non scrivevo qui sul forum, anche se in questi ultimi anni ho letto a volte discussioni senza loggarmi.
A quasi 35 anni di vita non ho risolto la fobia sociale, anzi, i miei disturbi sono sempre tutti lì (assenza da sempre di storie sentimentali, pochissime amicizie e superficiali, evitamento, più altri vari problemi di salute…), ma ho cercato in questi ultimi anni di vedere i lati positivi della mia vita, autoconvincendomi che si può essere felici anche da soli e con un buon lavoro (come il mio).
Ma qualche giorno fa è successo qualcosa che mi ha fatto risprofondare nella disperazione. E per questo mi è venuta voglia di riscrivere nel forum a chi sento vicino. Rivedo tutto buio.
È morto un lontanissimo conoscente della mia famiglia. È morto improvvisamente a circa 65 anni, probabilmente di infarto. Era solo come un cane, dice mai stato fidanzato, figlio unico, senza più i genitori, con pochissimi amici, ma con un buon lavoro che ha svolto per tutta la vita. Un po' come me. È morto da solo, pochi mesi dopo essere andato in pensione, in casa. La cosa più triste è che se ne è accorta della morte la donna delle pulizie che gli andava a casa un paio di volte alla settimana a aiutarlo a fare i lavori domestici. Adesso i suoi lontani parenti (cugini che probabilmente negli ultimi anni l’avranno visto mezza volta) si stanno già litigando con gli avvocati l’eredità (casa, TFR, discreti risparmi in banca ecc).
Questa storia mi ha raggelato il sangue.
Se non cambia qualcosa, e molto probabilmente non cambierà perché non vedo una luce in fondo al tunnel, io farò la stessa identica fine. La maggior parte di noi, farà la stessa fine.
Decenni passati da soli. Che senso ha lavorare per guadagnare soldi che mai ci daranno la felicità, perché non potremo mai condividere con nessuno le gioie della vita (uscite, vacanze, film, cene fuori, concerti, passeggiate, eventi sportivi, teatro). Ma nemmeno avremo qualcuno che ci sorregge nei momenti difficili. Siamo soli.
E alla fine di questo percorso chiamato vita, moriremo da soli, senza una compagna/o affianco, senza figli, senza amici ... e quel che avremmo messo da parte se lo spartiranno i parenti lontani.
Mi sento un fallito, anche se ho studiato e ora ho un lavoro buono, non sto vivendo, sto buttando nel cesso i migliori anni della mia vita.
Che ne pensate? Siamo destinati all'infelicità?
Io da alcuni giorni sono convinto di sì.
Voi avete avuto un evento come questo, tipo doccia fredda, che vi ha fatto ripiombare nella dura realtà della nostra esistenza dopo alcuni mesi/anni di apparente serenità. Pensavo di aver ottenuto un equilibrio mentale di minima felicità, ma invece è crollato tutto.
Così non ha senso andare avanti. Non si vive, si sopravvive.
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Ne ho sentite di storie simili, gente ritrovata mummificata sulla poltrona di casa
Non so se sono destinato all'infelicità, non so quello che accadrà tra 30 o 40 anni. Conosco solo quello che sta avvenendo ora e cerco di rimanere qui. Non provo molta pena al pensare alla mia morte in solitaria, intanto muoio.
La manifestazione è fatta di dolore, finche ci ostiniamo a rimanere sul piano della personalità saremo trascinati da lei. Il dolore è una spinta per andare oltre.
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Ultima modifica di Newage; 28-01-2022 a 18:56.
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28-01-2022, 18:46
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#18
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,413
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Quote:
Originariamente inviata da FrizioNando
Che ne pensate? Siamo destinati all'infelicità?
Io da alcuni giorni sono convinto di sì.
Voi avete avuto un evento come questo, tipo doccia fredda, che vi ha fatto ripiombare nella dura realtà della nostra esistenza dopo alcuni mesi/anni di apparente serenità. Pensavo di aver ottenuto un equilibrio mentale di minima felicità, ma invece è crollato tutto.
Così non ha senso andare avanti. Non si vive, si sopravvive.
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per quanto mi riguarda sì, sono destinato all'infelicità eterna perchè ciò che vorrei e volevo mai lo avrò perchè non ne ho i requisiti e le varie docce fredde sono state tutti i miei vari tentativi per reinserirmi e strappare qualcosa di normale da questa vita ma ho sempre puntualmente fallito, a volte per colpa mia ma spesso per colpa della società che quando sente puzza di fallito alza barriere insormontabili senza nemmeno darti un occasione.
Soluzioni? non voglio fare la fine del signore descritto, voglio programmare un inizio che sarà quando mi licenzierò per godermi la vita h24 facendo ciò che mi piace e cose mai fatte prima, ma sopratutto, programmare una fine dove la farò finita senza dover avere l'agonia della vecchiaia solo e abbandonato
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