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16-08-2017, 11:10
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da Mars TX
È che, non so voi, ma sento un bisogno estremo di poter confidarmi con qualcuno, a quattrocchi, con il quale riuscire a fare un cammino "assistito".
Dall'altra parte, la paura di fare la figura di un pirla c'è tutta.
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Si ma fallo con uno psicologo, gli amici non sono adatti. Questo bisogno di esternare lo sentiamo in parecchi ma può essere molto controproducente.
Io non conosco il tuo amico, magari ha un apertura mentale enorme, ma diciamo che in media la gente comprende, capisce il disagio, molti accettano passivamente, alcuni possono anche aiutarti, ma rimane sempre lo stigma di quello "con il problema" (una cosa da non fare MAI è dire di prendere farmaci altrimenti da "problematico" passi automaticamente a "il malato").
Di brutto può succedere che la gente, si, ti rimane amica, ma poi non si fida fino in fondo. Puoi andare bene per brevi uscite singole o meglio ancora di gruppo.. ma giusto per fare un'esempio, la vacanza con te non se la fanno, la ragazza amica loro non te la presentano, se sanno che cerchi lavoro non si prodigano nell'aiutarti.. in poche parole: non vogliono rimetterci la faccia. Questa è la mia storia.
Certo più si andrà avanti e più questi problemi saranno sdoganati, ma per ora è ancora così.
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16-08-2017, 21:46
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da Mars TX
È che, non so voi, ma sento un bisogno estremo di poter confidarmi con qualcuno, a quattrocchi, con il quale riuscire a fare un cammino "assistito".
Dall'altra parte, la paura di fare la figura di un pirla c'è tutta.
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È consolatorio parlarne, ma stai attento, non tutti meritano questa fiducia...
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16-08-2017, 21:52
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#23
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Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Non So
Messaggi: 795
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Potresti parlarne solo se avessi una certa sicurezza nell' affrontare il dopo con te stesso. Voglio dire, se si ha fiducia in se stessi (e credo che non sia il tuo caso), non importa cosa dice la gente, anzi si parla tranquillamente ed anche con ironia delle proprie difficoltà.
Il punto, secondo me, è farsi un problema del nostro problema, il non accettarlo. Se non lo accettiamo noi, come vogliamo che lo accettino gli altri.
Viceversa, se accettassimo le nostre debolezze e le nostre insicurezze, sentendo che fanno parte di noi (cioè che noi siamo fatti così), non avremmo timore di mostrarci agli altri per come siamo.
Ho un collega di lavoro abbastanza timido. Il fatto è che lui non se ne fa un problema della sua timidezza, lo ha reso un suo punto di forza, proprio perchè lo ha accettato.
Io, invece, ho un' enorme paura nel farmi vedere insicuro per cui, spesso (quasi sempre), indosso una maschera, ma, quando si creano circostanze in cui quella maschera cade, nascono le difficoltà.
Credo che non bisogna trovare soluzioni ai nostri problemi ma imparare a conoscerci, ad accettarci e a volere bene alle nostre qualità.
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16-08-2017, 22:06
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#24
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Ci sta come bisogno. Io quando ne parlo dico semplicemente quello che è. Sono molto descrittiva e invece non sto a rompere le palle dicendo come mi sento.
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quindi se uno dice che si sente male, che si sente giù, rompe le palle
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16-08-2017, 22:15
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
quindi se uno dice che si sente male, che si sente giù, rompe le palle
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Secondo me se è continuo e ripetuto si, se ogni volta che ti vedi con una persona ti lamenti della tua vita, ad un certo punto questa si stanca...
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16-08-2017, 22:20
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#26
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da m.me adelaide
se è solo lamentela sì eh. Io sono una pragmatica. Se mi dicono delle cose devono essere cose tangibili, eventualmente anche per cercar delle soluzioni.
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resilienza-empatia-concetto-di-s-e-mentalizzazione-slide-7-638.jpg
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16-08-2017, 22:28
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
E quindi?
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e quindi niente
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16-08-2017, 22:34
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Sì ma non può esserci solo questo altrimenti si diventa pesanti
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16-08-2017, 22:40
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#29
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,120
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Quote:
Originariamente inviata da sato
Secondo me se è continuo e ripetuto si, se ogni volta che ti vedi con una persona ti lamenti della tua vita, ad un certo punto questa si stanca...
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indubbiamente, anche un santo si romperebbe le scatole
Quote:
Originariamente inviata da sato
Sì ma non può esserci solo questo altrimenti si diventa pesanti
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io infatti mica ho detto che bisogna fare sempre così, ma non è neanche giusto che se uno lo fa giusto una volta ogni tanto viene tacciato di essere pesante.
cioè se uno si lamenta non è che va a dire "guarda, credo di avere fobia sociale, con dei tratti depressivi e anche un po' di disturbo borderline, che terapia mi consiglieresti?"
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16-08-2017, 22:47
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#30
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
indubbiamente, anche un santo si romperebbe le scatole
io infatti mica ho detto che bisogna fare sempre così, ma non è neanche giusto che se uno lo fa giusto una volta ogni tanto viene tacciato di essere pesante.
cioè se uno si lamenta non è che va a dire "guarda, credo di avere fobia sociale, con dei tratti depressivi e anche un po' di disturbo borderline, che terapia mi consiglieresti?"
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Ovvio, che poi se uno ogni tanto si confida significa che vede in quella persona una sensibilità maggiore, mica ci si confida con tutti, se poi quella persona non riesce a capirlo allora non meritava tanta fiducia
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17-08-2017, 10:31
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#31
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 2,410
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Eppure riflettevo su una cosa... Ma chi va a vivere in un'altra città, non si trova nella stessa situazione? Loro come fanno, ovviamente al netto di fobie e disfunzioni varie...
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17-08-2017, 11:32
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#32
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Quote:
Originariamente inviata da sato
Eppure riflettevo su una cosa... Ma chi va a vivere in un'altra città, non si trova nella stessa situazione? Loro come fanno, ovviamente al netto di fobie e disfunzioni varie...
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Probabilmente, quegli stupidi consigli che ci propinano i "normali" per loro funzionano
Quote:
Originariamente inviata da syd_77
io infatti mica ho detto che bisogna fare sempre così, ma non è neanche giusto che se uno lo fa giusto una volta ogni tanto viene tacciato di essere pesante.
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Concordo. Purtroppo nelle comitive di "normali" è fin troppo facile essere etichettati come "pesanti" se non si è sempre e comunque euforici.
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24-08-2017, 01:53
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#33
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Intermedio
Qui dal: Aug 2017
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 255
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Reinserirsi in società.
Vorrei attuare una strategia di reinserimento, ma non so bene ancora da dove iniziare. A volte mi prende un po' di ansia soprattutto quando devo andare dai miei, figuriamoci quando sono le feste e c'è l'invito di qualcuno..l'ansia anticipatoria più totale. Lì neanche servono i tranquillanti, è proprio uno status mentale.
Prima devo cercare di star bene fisicamente e di curare le somatizzazioni. Se ogni volta che vedo qualcuno mi prende il mal di pancia è impossibile anche iniziare. Credo che a settembre consulterò uno psichiatra e poi successivamente uno psicologo, non voglio mollare così, ci voglio riprovare.
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A settembre ci devo dare dentro anche io , devo fare un percorso per cui inserirmi e connettermi con più persone possibili . Ho pensato d'iniziare con un gruppo di auto aiuto come lidap , Itaca o altro , a Milano ce ne sono tanti di questo genere e poi riprenderò le mie sedute con la mia psicoterapeuta e poi mi devo cercare un corso di cui ancora non ho deciso , credo yoga o danzaterapia , devo vedere i corsi gratuiti gestiti dal comune di milano , di solito il comune mette a disposizione tantissimi corsi gratuiti nelle varie zone di Milano .
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Ultima modifica di tonna12; 24-08-2017 a 02:23.
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