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28-05-2020, 12:24
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#1
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,263
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Stavo pensando
Una delle cose che mi mette in assoluto più a disagio riguarda la necessità di "recitare" un ruolo a seconda del contesto sociale in cui si è immersi.
Un esempio che trovo calzante è il classico comportamento del "seduttore" (voce bassa, tanto contatto fisico, allusioni e un certo tipo di impostazione che sono sicuro avete in mente), ma potrei trovarne mille ancora sempre a seconda del contesto. Ad esempio, ho lavorato come controllore su degli autobus, e vedere i miei colleghi avere una certa impostazione "intimidatoria" (giustissima) mi dava un senso di distacco molto forte, non riuscivo a prenderli e prendermi, quando dovevo metterlo in mostra io, sul serio.
Mi viene in mente un ultimo esempio con i colloqui e l'impostazione, che non saprei definire, che richiedono e quella sorta di solarità e intraprendenza che devi mettere in scena.
Ecco, il mio problema è che non riesco a farli miei, mi sembrano grotteschi e recitati, anche se magari messi in atto da persone che caratterialmente ne sono affini, quando vedo da fuori una cosa del genere non riesco a non pensare che tutto ciò sia ridicolo.
Non riesco a prendere la parte senza sentire dentro di me il disagio di dover fare qualcosa che ritengo grottesco e non mio.
Il fatto è che ho la sensazione che certe recite sono necessaria per la nostra società nei suoi vari contesti, ma non riesco ad approcciarmici senza sentirmi fuori posto. Io sono me stesso, e non riesco a non esserlo. Il punto è che non aderire a certe "norme" poi porta al fallimento, ma aderire mi da disagio e innaturalezza....come risolverla?
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28-05-2020, 13:30
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#2
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Io ho risolto isolandomi..visto che a sto mondo bisogna sempre fingere di essere diversi da quello che si è..fa schifo
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28-05-2020, 13:42
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2020
Messaggi: 705
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Io ho risolto isolandomi..visto che a sto mondo bisogna sempre fingere di essere diversi da quello che si è..fa schifo
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Mazza che palle oh... Recitato alla Verdone. Secondo me recitare é normale, dipende molto anche dalla confidenza, dal rapporto che si ha, dall'interesse che si ha, da mille cose, poi puoi sentirti piú o meno "falso" é certo fastidioso sentirsi cosí ma é dato da mille fattori la vita non é tutta rose e fiori a volte tovca far fronte anche fingendo, un mondo incantato e fatato dove tutti riescono ad essere naturali e se stessi puó essere un bel sogno ma non é cosí quindi ti hai d'adatta e vivere per cose belle come l'affetto e cosí via.
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28-05-2020, 14:09
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,263
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Non parlo di fingere di essere diversi da quello che si è quanto più di adottare modi di fare innaturali.
Sono d'accordo con Biancalatte, certe cose sono inevitabili e ne capisco il senso nel contesto in cui sono, ciò non toglie che mi pervade un senso di ridicolo molto forte ogni volta che provo a scimmiottare certi atteggiamenti o vedo gli altri che lo fanno.
Non basta accettare che ci siano per riuscire a farli propri, nè forse è del tutto necessario farli propri tutti.
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28-05-2020, 14:34
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Comprendo la questione, anche se personalmente non ne soffro particolarmente: non percepisco come una violenza nei miei confronti il dover un pochino adattare il mio stile comunicativo a seconda del contesto, e in una certa misura ci riesco.
Credo che sia un'abilità comunicativa e sociale che si dovrebbe cercare di "allenare". Ovviamente non si tratta di disonestà, semplicemente è parlare in maniera efficace per il contesto in cui ci si trova.
Effettivamente in certi lavori è richiesto. Nel mio lavoro c'è la volta in cui devi essere serio, quella in cui devi essere amicone, quella in cui devi essere metà e metà. Però non tutti i lavori sono così.
Nella vita privata è un'esigenza che c'è, ma anche lì spesso gli adattamenti richiesti sono minimi.
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28-05-2020, 14:45
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#6
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Biancalatte
Mazza che palle oh... Recitato alla Verdone. Secondo me recitare é normale, dipende molto anche dalla confidenza, dal rapporto che si ha, dall'interesse che si ha, da mille cose, poi puoi sentirti piú o meno "falso" é certo fastidioso sentirsi cosí ma é dato da mille fattori la vita non é tutta rose e fiori a volte tovca far fronte anche fingendo, un mondo incantato e fatato dove tutti riescono ad essere naturali e se stessi puó essere un bel sogno ma non é cosí quindi ti hai d'adatta e vivere per cose belle come l'affetto e cosí via.
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È solo un pensiero..per quanto mi riguarda non ci riesco più da anni
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28-05-2020, 14:51
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#7
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Esperto
Qui dal: Mar 2020
Messaggi: 705
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
È solo un pensiero..per quanto mi riguarda non ci riesco più da anni
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Ok ma dire che tutto fa schifo é derivato da depressione probabilmente... Inutile dirlo, ma non puoi asserirlo come fosse un dato reale e incontrovertibile.
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28-05-2020, 17:56
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#8
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Intermedio
Qui dal: Apr 2020
Ubicazione: Parma
Messaggi: 284
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Se si tratta di situazioni che non riguardano la mia quotidianità o ne sono una piccola parte non ho grossi problemi a fingere, essendo cosciente che tanto si tratta di una cosa momentanea. Diventa un problema quando devo stravolgere completamente la mia personalità perché una situazione lavorativa lo richiede, allora in quel caso prevalgono rabbia e frustrazione ma alla fine rendendomi conto che non posso farci nulla mi adeguo.
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28-05-2020, 18:07
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#9
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Biancalatte
Ok ma dire che tutto fa schifo é derivato da depressione probabilmente... Inutile dirlo, ma non puoi asserirlo come fosse un dato reale e incontrovertibile.
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Si c entra anche la depressione
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29-05-2020, 00:08
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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un minimo di atteggiamento "diretto" dalla situazione riesco anche a sostenerlo però mentre ci sto dentro lo strato più interno di me inizia a ribollire e mi lascio andare a modi di fare che più che spontanei sono impulsivi e mischiano goffaggine e apparente trasandatezza, vanificando l'immagine che avevo cercato di dare ma che in fondo non avevo voglia di assecondare fino in fondo (scusate la ripetizione di parole). Nell'ultimo colloquio ho dato il meglio di non-me
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29-05-2020, 09:48
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Quote:
Originariamente inviata da Edwin
Non parlo di fingere di essere diversi da quello che si è quanto più di adottare modi di fare innaturali.
Sono d'accordo con Biancalatte, certe cose sono inevitabili e ne capisco il senso nel contesto in cui sono, ciò non toglie che mi pervade un senso di ridicolo molto forte ogni volta che provo a scimmiottare certi atteggiamenti o vedo gli altri che lo fanno.
Non basta accettare che ci siano per riuscire a farli propri, nè forse è del tutto necessario farli propri tutti.
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Allora magari parli di quella recitazione che serve da strumento per raggiungere un fine (rimorchiare, apparire autoritario ecc...) che, fino a un certo limite, sarebbe normale, credo. Poi chi va oltre ti da quella strana sensazione per cui ti chiedi se fingono anche con te.
Però mi viene difficile capire esattamente di cosa parli, cioè di cosa noti tu, però di attori ne ho visti e ne vedo parecchi .
Recitare, nel senso più generale che ci sia, è una pratica normale e che appartiene a tutti. Tipo anche dire una battuta lo si può considerare recitazione. Quindi secondo me si deve vedere in che grado uno recita.
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29-05-2020, 11:58
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#12
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Banned
Qui dal: Mar 2019
Messaggi: 593
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Alcune "maschere" riescono meglio di
altre. Per esempio non riesco né ad
essere un seduttore né intelligente. Di
solito uso quella da bambinone o quella da "persona strana con problemi"; ho forse idea che queste mi possano
proteggere da un possibile confronto,
soprattutto fisico. Ho idea che vi sia
spesso una forte competizione, non solo per mettersi in mostra con ragazze del gruppo ma anche su chi sia più "Conquistadores". Nessuno se la
prenderebbe con un bambino e nessuno se la prenderebbe con uno che ha problemi mentali; non vi sarebbe vantaggio: io sono già per i fatti miei.
Non capisco però come mai non mi
riescano come te la "maschera" da duro o quella da grande seduttore. A teatro
una volta (sono stato trascinato contro la mia volontà da mia sorella più grande) mi é capitato un ruolo simile ma ero totalmente inadatto. Anche la maschera da duro é inverosimile, non potrei spaventare nessuno.
Mi sono chiesto spesso perché proprio quelle due maschere non mi riescano e la risposta che mi sono dato e che condivido é questa: le maschere che utilizzo più spesso hanno come primo obiettivo una protezione a priori nei
confronti delle altre persone che vedo come nemiche sempre pronte a colpire
quando abbassi la guardia. Facendo così invece ho una remota possibilità di essere lasciato per conto mio, senza che nessuno disturbi troppo. Poi godo anche della protezione di mia sorella in una compagnia che sono costretto a frequentare: se venissi preso in giro
malamente o se fossi picchiato il rapporto tra questi e mia sorella sarebbe rovinato. Un po' come alle medie no ? Se diventi amico della ragazza del bullo, questo non può mica picchiarti più.
Si aggiunge poi una incapacità di agire in un modo diverso da come altre persone mi hanno sempre visto. Se vengo per anni e anni considerato uno stupido e un bambinone non posso certo inventarmi dal nulla di essere un figo o un intelligentone. Purtroppo la mia scarsa autostima ne risente, se ne é accorta pure una ragazza con cui sono uscito (non c'era nulla di losco sotto; anche perché non la vedevo da anni e per di più aveva una ragione per chiedere a mia sorella la mia presenza: dovevamo informarci per una attività ma le sue amiche e amici erano a scuola).
Non saprei esattamente come risolvere la questione. É una pratica buona ? É
una pratica nociva ? Nel mio caso direi che é una pratica nociva perché in ogni caso mostro una parte di me non vera che non coincide con la mia personalità e che é frutto di un mio problema nel rapporto con le altre persone che pone questi come una fonte di problemi e non come una risorsa. Per di più ho anche un forte problema con l'intimità, sia con gli amici sia con una possibile ragazza: ergo solo relazioni superficiali.
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30-05-2020, 03:30
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 705
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Succede principalmente (solo?) quando il "personaggio interpretato", la maschera,cozza fortemente con l'immagine che noi abbiamo di noi stessi. Non riesce perché non ci credi neanche un po',e dentro qualcosa è come ti dicessi "ma cosa vuoi fare,dove vuoi andare,sei ridicolo!"
Lo stesso,grosso modo,succederebbe ad un figo bullo che provasse a recitare la parte del disadattato,dello sfigato.
In noi tuttavia il senso del ridicolo è anche molto accentuato, così come il timore alla critica,per cui tutto sarà ancor più enfatizzato.
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31-05-2020, 16:56
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#14
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Esperto
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,263
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I vostri commenti mi hanno aiutato a fare chiarezza e mi hanno aiutato a rielaborare, nel senso che ho la sensazione che molte recitazioni siano del tutto funzionali allo scopo e quindi sane, e il mio senso di disagio nasca quando vedo (o percepisco, che sia una percezione vera o no), che quel che sta facendo una persona sia fortemente recitato e cade un poco quella "sospensione dell'incredulità" che in genere bisogna riuscire a suscitare.
Ora, il mio problema è che quando faccio qualcosa che sento non mio automaticamente penso di essere la versione peggiore di quel che sto facendo, e quindi immagino di suscitare negli altri la stessa sensazione di estraniazione e ridicolo che provo io.
Il problema secondario è che spesso questa sensazione è tutta mia: ricordo distintamente un colloquio di lavoro di gruppo in cui un tizio si sbracciava e si metteva in mostra, e io lo ritenni ridicolo e pensai che fosse del tutto fuori luogo. La sua verve alla fine fu apprezzata, la mia no. Quindi forse il giudizio è del tutto interno e ben poco obbiettivo
Il che è un grosso problema, in quanto in virtù di questo giudizio evito di mettermi in "ridicolo", ma è un giudizio mal misurato
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Ultima modifica di Edwin; 31-05-2020 a 17:00.
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31-05-2020, 23:13
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#15
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Quote:
Originariamente inviata da Edwin
Il che è un grosso problema, in quanto in virtù di questo giudizio evito di mettermi in "ridicolo", ma è un giudizio mal misurato
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Forse rimani imprigionato nel personaggio che ti crei, o meglio, che ti sei creato nel tempo. È una cosa che è capitata pure a me, ora di meno. Ad esempio, te sei Edwin, ed Edwin ha sempre fatto questo, quello, così e cosà, se fa una cosa diversa o in un modo differente allora smette di essere quel personaggio, smette di essere "coerente" dal punto di vista della personalità, e le persone potrebbero notare questo cambiamento, e questo ti mette in uno stato di disagio per l'eventualità di qualche conseguenza non ben definita, e probabilmente inesistente.
Il punto è che questo sarebbe un modo malsano di vivere nel momento in cui ritieni inopportuna una certa azione che però desideri fare. In pratica ti impedisci di essere te stesso (e di diventare te stesso) solo perché per tanto tempo ti sei comportato in un certo modo. La parte più primitiva della tua mente nota l'incoerenza e ti provoca queste sensazioni. Dal punto di vista dell'evoluzione, se ci comportiamo allo stesso modo per molto tempo ( a prescindere dalle cause), il cervello associa quel comportamento (in questo caso di fronte agli altri) come necessario alla sopravvivenza. È così per tutte le abitudini, dipendenze, eccetera. Quello che si deve fare è attaccare la parte incosciente della nostra mente, che non controlliamo, con quella cosciente, che sono i nostri pensieri e la nostra più intima e pura identità.
Per quanto riguarda le persone: alcuni potrebbero non notare "l'incoerenza" di una certa azione o comportamento, altri non se ne fregano, altru la notano, e questi ultimi molto probabilmente non lo faranno notare, ma se lo fanno dovrai avere le idee chiare su chi vuoi essere, devi far capire, in pratica, che quella azione proveniva interamente dal tuo sacco.
Quindi, domanda: quando hai paura di metterti in ridicolo, la cosa per cui ti metteresti in ridicolo è una cosa oggettivamente negativa (quindi in quel caso avresti paura di sbagliare in qualche maniera), o è una cosa innocua, che magari faresti di fronte ad una persona che ti conosce meglio, ma che ti mette a disagio solo perché l'idea che una persona possa pensare che tu stia recitando -e quindi che tu stia fingendo, ad esempio per avere attenzioni?
Quando uno cerca di cambiare (non sto dicendo che sia il tuo caso, dico in generale) è sempre così all'inizio, è una recita goffa, come quando si sta iniziando ad imparare uno strumento e ancora non si è fluidi nel fare le note giuste e farle velocemente. Una delle poche cose interessanti che i guru dicono è "fake it till you make it", che suona un po' male, ma quel fingere credo si debba intendere positivamente.
Bisogna cercare di comportarsi nella maniera in cui ci comporteremmo se non avessimo tutte queste forze esterne a sballottolarci in giro.
...
" grazie al *****"
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01-06-2020, 00:40
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Messaggi: 2,837
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Terapia d'urto is the way almeno per la maggior parte delle problematiche in cui sei costretto ad interpretare un ruolo...
Per esempio mai e poi mai avrei pensato in giovane età di finire a fare un lavoro a contatto col pubblico, a rispondere al telefono e a dovermi far valere in qualche modo con una parvenza di autorità..
Mai e poi mai...
Ed invece poi è successo quando mi hanno preso nel posto in cui sono ora visto che non avevo altra scelta data l'intenzione di mio padre buonanima di sbattermi fuori di casa in caso di mio rifiuto (e l'avrebbe fatto)...
La mia vita è stata un susseguirsi di terapie d'urto che mi hanno portato ad adattarmi come un camaleonte alle varie contingenze infernali...
Eccezion fatta questo per il discorso approcci dove sono sempre stato quello che ero in età adolescenziale senza poter realmente cambiare...
Ma per il resto ripeto non ho avuto altra scelta..
Mai...
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01-06-2020, 08:58
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#17
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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Quote:
Originariamente inviata da Markos
Terapia d'urto is the way almeno per la maggior parte delle problematiche in cui sei costretto ad interpretare un ruolo...
Per esempio mai e poi mai avrei pensato in giovane età di finire a fare un lavoro a contatto col pubblico, a rispondere al telefono e a dovermi far valere in qualche modo con una parvenza di autorità..
Mai e poi mai...
Ed invece poi è successo quando mi hanno preso nel posto in cui sono ora visto che non avevo altra scelta data l'intenzione di mio padre buonanima di sbattermi fuori di casa in caso di mio rifiuto (e l'avrebbe fatto)...
La mia vita è stata un susseguirsi di terapie d'urto che mi hanno portato ad adattarmi come un camaleonte alle varie contingenze infernali...
Eccezion fatta questo per il discorso approcci dove sono sempre stato quello che ero in età adolescenziale senza poter realmente cambiare...
Ma per il resto ripeto non ho avuto altra scelta..
Mai...
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A me le terapia d urto non hanno fatto bene
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