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Vecchio 16-08-2016, 21:04   #21
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio

E se qualcuno si meritasse il nostro rancore? Se il nostro senso di giustizia ci dicesse che l'azione compiuta dalla persona in questione è altamente spregevole e merita tutto il nostro disprezzo?
Lo penso anch'io Ripeto non è per qualcosa fatto a me ma a una creatura piccola e indifesa per cui non ci sarà nessuna condanna o castigo: il rancore non porta a niente e allora mi rimane il dolore inconsolabile.
Vecchio 17-08-2016, 00:38   #22
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
No, perché tranne casi particolari la gente non vuole essere ammorbata con il racconto delle tue sfighe e quando ti chiede "come va?" non si aspetta che tu le parli dei tuoi problemi: quindi si risponde "bene" e via. Purtroppo è una convenzione sociale come tante altre.
Non credo che ci sia tanto artificioso costrutto , se dici "bene" e sei contento nel momento in cui lo dici. Non è tanto per evitare la sfiga, ma quando sei contento, desideri parlare di cose piacevoli. Poi può darsi che, finito l'incontro, torni a pensare alla sfiga. Succede. Ma contento lo sei stato per davvero.
Vecchio 17-08-2016, 00:57   #23
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
E se qualcuno si meritasse il nostro rancore? Se il nostro senso di giustizia ci dicesse che l'azione compiuta dalla persona in questione è altamente spregevole e merita tutto il nostro disprezzo?
Questo è l'esito di un giudizio sfavorevole all'altro. Come per i giudizi dei tribunali, bisogna vedere chi paga la pena. E provare rancore è una bella pena...
Ma c'è di più (o di peggio): se il tuo nemico a sua volta ti detesta e viene a sapere che provi rancore per lui, gli dai in mano un enorme potere su di te: quello di indispettirti con un gesto minimo: gli basta un sorrisetto o non rispondere a un tuo messaggio per distruggerti.
In questo caso, gli basta pochissimo per riaprire la tua ferita. Con l'aggravante che magari non ha risposto al messaggio, solo perché non lo ha visto.
Vecchio 17-08-2016, 01:08   #24
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Nel TIR, il tribunale ideale del rancore , è il pubblico ministero, ossia l'accusatore che se ne va in galera, mentre l'accusato se ne torna libero a fare la sua vita.
Vecchio 17-08-2016, 01:58   #25
XL
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Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Nel TIR, il tribunale ideale del rancore , è il pubblico ministero, ossia l'accusatore che se ne va in galera, mentre l'accusato se ne torna libero a fare la sua vita.
Dipende, se hai a disposizione gli strumenti per fargliela pagare per bene a chi ti ha fatto un torto, il rancore svanirebbe comunque secondo me.
Il vero problema è che nella stragrande maggioranza dei casi questo non si può fare per svariati motivi e bisogna adattarsi a questa forma di impotenza, però secondo me funzionerebbe.

Se tu hai un qualche potere di rovinargliela questa vita all'altro (almeno quanto questo l'ha rovinata a te), l'altro non potrà tornare affatto liberamente a fare la sua vita tranquillamente se tu questo potere lo usi.

Il vero problema perciò consiste nel fatto che questo potere non ce l'hai, ma se ce l'avessi e lo usassi il rancore sparirebbe lo stesso e in modo molto più efficace secondo me.

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Originariamente inviata da Superpippo Visualizza il messaggio
Questo è l'esito di un giudizio sfavorevole all'altro. Come per i giudizi dei tribunali, bisogna vedere chi paga la pena. E provare rancore è una bella pena...
Ma c'è di più (o di peggio): se il tuo nemico a sua volta ti detesta e viene a sapere che provi rancore per lui, gli dai in mano un enorme potere su di te: quello di indispettirti con un gesto minimo: gli basta un sorrisetto o non rispondere a un tuo messaggio per distruggerti.
In questo caso, gli basta pochissimo per riaprire la tua ferita. Con l'aggravante che magari non ha risposto al messaggio, solo perché non lo ha visto.
Sì ma se il tuo nemico finisce in galera o sulla forca non potrà più spedire alcun messaggio col cellulare, nel secondo caso non potrà neanche sorridere per riaprire ferite, sarà sotto qualche metro di terra bello infetto come un sacco di merda. Io sono un po' cattivello, verso certe persone non riesco ad avere un atteggiamento buono, ecco, non voglio consumare la mia vita con questa roba qua, però se avessi avuto certi strumenti io avrei fatto parecchio male a certe persone (che non si sono pentite minimamente di avermi colpito... esattamente nella misura in cui queste hanno fatto male a me), e non me ne sarei pentito affatto. Non sono affatto superiore a queste cose. Sono una brava persona con le brave persone, ma non con tutti.

Tenderei a smorzare il rancore per non farmi divorare dal sentimento di impotenza, ma non tenderei per questo a perdonare e dimenticare. Diverse persone non le ho affatto perdonate, anche se non rimugino più devo dire che non sono arrivato a far questo. Quel rancore è soltanto evoluto ed è divenuto più freddo e cinico e non mi fa più male, ma non è affatto sparito. Non sarà un sorriso o un messaggio comunque a riattivarlo, ma un'occasione per colpire, questa sì che lo riattiverebbe.

Ultima modifica di XL; 17-08-2016 a 08:32.
Vecchio 17-08-2016, 02:50   #26
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E' vero. L'evitamento rende più drammatica la percezione della situazione. In più rende molto temibile l'idea di un incontro.
Ma al di là del rancore, e se uno teme anche perché non sa come difendersi?
Perché teme un conflitto o il ripetersi sempre della stessa situazione senza riuscire a spostare le cose di una virgola?
Vecchio 17-08-2016, 11:58   #27
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Ma al di là del rancore, e se uno teme anche perché non sa come difendersi?
Perché teme un conflitto o il ripetersi sempre della stessa situazione senza riuscire a spostare le cose di una virgola?
Io credo che bisogna essere miopi: cioè non guardare troppo lontano nel passato e neanche troppo in avanti nel futuro. Come i miopi, è meglio mettere a fuoco le cose più vicine.

Magari a tratti riusciremmo anche a perdonare chi ci ha fatto torto, ma affiora subito il timore :"cosa succederà se c'incontriamo?". Di conseguenza ci sembra opportuno non abbassare la guardia e così ricominciamo tutto da capo. Questa è una preoccupazione che ci allarma. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma se ADESSO ci sentiamo sereni e pensiamo di restare così, ci rendiamo subito conto di non sentirci più preoccupati.
Sono le scelte che possiamo fare oggi a determinare il futuro.
Se oggi siamo inquieti e sospettosi, il futuro può solo farci paura.

Ultima modifica di cancellato16573; 17-08-2016 a 12:01.
Vecchio 17-08-2016, 12:17   #28
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XL,

la vendetta è come l'acqua salata: più ne bevi, più ardi dalla sete. Anche a poter colpire il nemico, si resta vendicativi con lui e col mondo.
Dalla storia apprendiamo che gli uomini di potere che hanno potuto vendicarsi dei loro nemici, non si sono mai saziati.

L'unico modo di non cadere preda dei tormenti della vendetta, è di deporla.
Vecchio 17-08-2016, 14:57   #29
~~~
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È interessante che tu abbia parlato di distacco, ci sto pensando anch'io da alcune settimane, volevo anche parlarne in terapia.

Però questo distacco non so come applicarlo al quotidiano.
È una strategia che non saprei come praticare volontariamente, solitamente è una difesa che (mi) si attiva in automatico, per autodifesa, in alcune circostanze, quindi non saprei come esercitarla.

Cioè vorrei applicare il distacco al riuscire a comunicare i miei bisogni, al riuscire a dire no, al riuscire a porre dei limiti all'altro.
Ho questa idea in testa ma non so come fare.
Se internamente fossi convinta che ciò che desidero io e che ciò di cui ho bisogno io non vale nulla però sarebbe tutto inutile.
Quindi si ritorna di nuovo all'autostima? Per carità...
Vecchio 17-08-2016, 20:37   #30
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Fai bene a cercare un modo più distaccato (o spassionato). Non ci riesci in un giorno, ma ti sei posta l'obiettivo.

Come si fa? Bisogna vedere le nostre reazioni e cercare il più possibile a differirle nel tempo: come si dice "contare fino a 10".
Perché 10? Perché le nostre reazioni più impulsive, quelle che peggio interagiscono con l'altro, si concentrano nei primi 10 secondi.
Non si tratta di pura repressione della rabbia, ma di prendersi tempo per valutare la risposta più adatta. Anche nessuna replica...

Certo, non possiamo chiedere a noi stessi una continua prova di resistenza. Allora , come si fa? Riducendo la nostra irritabilità, cercando di non sentirsi toccati. Se una cosa non mi tocca, perché dovrei ribattere?
Ma bisogna anche non ricordare la stoccata ricevuta. Sennò siamo allo stesso punto.
Vecchio 18-08-2016, 12:04   #31
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Guardiamo ancora il TEMPO.
Perché, quando siamo rancorosi avvertiamo i fatti accaduti , come se fossero appena accaduti, mentre invece sono successi magari anni prima?
Perché la nostra voglia di reagire è rimasta intatta.
Che vuol dire che siamo ancora ipersensibili al solo ricordo.
Vecchio 18-08-2016, 13:23   #32
XL
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Dalla storia apprendiamo che gli uomini di potere che hanno potuto vendicarsi dei loro nemici, non si sono mai saziati.

L'unico modo di non cadere preda dei tormenti della vendetta, è di deporla.
Ti assicuro che io mi sazio, certe cose poi le chiudo definitivamente quando un mio debitore restituisce quel che mi ha tolto. Io penso che tra l'estremo del perdono (dato a persone che in fin dei conti non sono affatto pentite e perciò non ha senso in casi del genere per me) e il diventare ossessionati dalla vendetta al punto di non vivere più, ci sono molte vie di mezzo.
Una persona mi ha fatto del male e poi viene da me a chiedere un favore? Pan per focaccia, adesso che ho il potere di colpire... colpisco... Ma a freddo. Se il potere non ce l'ho proprio per fare queste cose, non si pone più il problema, ma la questione resta aperta e non è chiusa per me, il debito rimane. Sono animato anche io da un senso di giustizia forse, non so. La giustizia in fin dei conti cos'è se non una restituzione a freddo del maltolto?
Effettivamente in casi del genere il rancore caldo che fa rimuginare a vuoto per me è passato, c'è quello freddo che però resta lì in attesa di soddisfazione e sono ben consapevole che può rimaner tale per sempre, non lo nego.
Io non dimentico né perdono se non in pochissimi casi, non cerco attivamente la vendetta o investo chissà quali risorse in questa perché danneggerei la mia esistenza così, però casomai venisse a crearsi la situazione in cui arrivassi ad avere questo potere, lo userò quasi sicuramente. In ogni caso cercherei di essere equo non risponderei in misura maggiore al danno subito.

Ultima modifica di XL; 18-08-2016 a 13:43.
Vecchio 18-08-2016, 13:29   #33
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Secondo me bisogna imparare a mettere un limite all'altro subito.
Non perché gli altri sbagliano e sono cattivi, ma perché se a me quella roba lì non va giù devo imparare a dirlo, a comunicarlo, a porre un freno all'altro, senza necessariamente aggredire ma comunque fermando la cosa in qualche maniera.
Per me non ha senso dire di non prendersela per il torto in sé stesso o per la nota stonata se uno sta male per il fatto di rendersi conto di non saper mettere dei confini e dei limiti al comportamento altrui.
Cioè a me fa proprio male l'incapacità di arginare gli altri e i loro comportamenti, di essere in balìa dell'altro, per questo mi spaventano le persone indelicate e imprevedibili, perché non sono capace a porre questi confini. . . Se non con la fuga.
Ringraziamenti da
cancellato17381 (18-08-2016)
Vecchio 18-08-2016, 14:28   #34
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Si è vero, quel che dici aggiunge rabbia :"perché non ho impedito all'altro di arrivare a questo estremo?"

Certo, è meglio imparare ad essere più assertivi, cioè dire con chiarezza e fermezza, ma con rispetto, quello che non ci va.

Ultima modifica di cancellato16573; 19-08-2016 a 00:09.
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