Non crederei alla notizia, non che mi importi qualcosa sinceramente. Ma trovare una persona dell'altro sesso vergine ci si deve mettere di gran impegno...
Almeno troverei un po' più di umanità e meno razzismo sessuale, non sarei subito scartato manco c'avessi l'ebola.
E' stato un errore volevo dire "spezzare una lancia a favore"
Quote:
Originariamente inviata da Sn0w
ma io tutta questa retrologia non la vedo, è semplicemente un argomento sentito da molti, me incluso.
Se non si hanno grandi relazioni sociali, avere un parere altrui è importante per non distaccarsi dalla società.
Sul discorso della ciclicità, sono ciclici tanti argomenti, con diverti partecipanti in diversi momenti...quindi la ciclicità è un bene per la discussione del forum, in modo che tutti possono prendere parte a discussioni a cui in passato non hanno preso parte e per gli utenti più datati, è un modo per vedere come si evolve il pensiero della gente su certi argomenti.
Ah ma io sono perfettamente d'accordo! Non volevo essere "dietrologo", rispondevo a chi si domandava come mai ci fossero tanti topic sull'argomento e ho scritto che ci sono molti topic sull'argomento perché, come hai scritto tu, è un argomento molto sentito. Il che, sono d'accordo con te, è un bene per la vitalità di qualsiasi forum.
La paura del giudizio è tale perché chi lo teme é in realtà il principale carnefice ed esecutore di se stesso e trasferisce sugli altri giudizi che sono prima di tutto suoi.
Ma se il giudizio degli altri in pratica è positivo e quello negativo (che poi negativo spesso significa semplicemente, che non si piace a qualcuno) sta solo nella nostra mente (perché nella mente degli altri è in realtà positivo), perché cavolo le persone convinte di questa teoria poi suggeriscono sempre di migliorarsi in questo e quello?
Se il giudizio negativo nei confronti di certe caratteristiche è presente solo nella propria mente e lo si proietta semplicemente, non ci sarebbe poi bisogno di migliorare un bel niente per piacere a qualcuno (compreso il gentil sesso), si dovrebbe già piacere così come si è. Ma se tu stesso poi sostieni che i timidi non piacciono tanto alle donne allora non è vero poi che l'idea che questi si sono fatti del giudizio negativo di altre persone manifestato più o meno direttamente è campata in aria e sta soltanto in testa a loro.
E' come dire a qualcuno di non preoccuparsi del fatto che ci sono insetti in casa, che è solo una sua fantasia ed ha le allucinazioni e che è solo la sua mente a produrre queste presenze che nessuna altra mente osserva, e poi suggerirgli contemporaneamente di comprare l'insetticida, che è l'unico modo utile per liberarsi degli insetti. Ma se gli insetti non ci sono, l'insetticida a cosa servirebbe? Le due cose insieme non possono stare!
Si dice ad una persona che proietta qualcosa e poi le si suggerisce allo stesso tempo che dovrebbe cercare rimedi oggettivi per la costruzione fantasmatica proiettata?
O è vera una cosa o l'altra, e tu stesso devi metterti d'accordo da solo con questa roba qua.
Ma se il giudizio degli altri in pratica è positivo e quello negativo (che poi negativo spesso significa semplicemente, che non si piace a qualcuno) sta solo nella nostra mente, perché cavolo le persone convinte di questa teoria poi suggeriscono sempre di migliorarsi in questo e quello?
E' un suggerimento per coloro che sono ossessionati dal giudizio altrui quando proprio non riescono ad andare oltre, non é un'ingiunzione.
E perché non può essere metà e metà? Magari questo giudizio negativo oggettivamente esiste ma la persona lo ingrandisce. Mutt ha scritto "il primo carnefice" e "giudizi che sono prima di tutto suoi", non "l'unico carnefice" e "giudizi che sono esclusivamente suoi".
E perché non può essere metà e metà? Magari questo giudizio negativo oggettivamente esiste ma la persona lo ingrandisce. Mutt ha scritto "il primo carnefice" e "giudizi che sono prima di tutto suoi", non "l'unico carnefice" e "giudizi che sono esclusivamente suoi".
Se è metà esiste comunque il giudizio degli altri non è vero che si è primi carnefici comunque. Se risulta illusorio un giudizio comunque dovrebbe stare solo in testa a noi, quello relativo a certe incompetenze sociali è presente anche nella testa degli altri perché rompono i coglioni a non finire su questa roba qua anche gli psicoterapeutazzi.
Quando tizio e caio non vogliono avere a che fare con me, devo scendere a compromessi con tizio e caio, non scendo mica a compromessi con la mia testa.
Io rovescio diametralmente l'affermazione: si ha a che fare soprattutto con giudizi delle persone che ci stanno attorno. In fin dei conti la stima del proprio valore sociale non è altro che la rappresentazione soggettiva della valutazione media che altre persone hanno di noi.
Non è che i maschi vogliono un fisico muscoloso e cose del genere perché si eccitano nel guardare i muscoli allo specchio o perché valutano positivamente la cosa in sé, fanno tutto questo perché credono che a molte donne piaccia la cosa!
Ora o è vero che piace o non è vero, ma il proprio giudizio estetico in questioni del genere non conta praticamente nulla.
Credenze del genere sono errate? Può darsi che siano scorrette, ma non dipende dal proprio giudizio la verità o meno di cose del genere, non è che se a me piace il corpo obeso allora poi questo inizia a piacere a tutte le donne per magia. Se anche volessi cercare di imporre nuove tendenze e gusti, dovrei usare sistemi persuasivi effettivi che funzionino, che a me piace qualcosa e me lo tengo per me non produce praticamente un cavolo di nulla.
Se si desidera piacere a qualcuno, piacersi non conta praticamente nulla perché non è con le proprie preferenze che si ha a che fare ma con quelle dell'altro, sono queste che poi bisogna cambiare nel caso in cui non si rientri in certi schemi o viceversa cercare di adattarsi alle preferenze dell'altra persona.
A me piacciono le tette e non mi piace più di tanto il corpo maschile, non per questo vado dal chirurgo per farmi mettere a posto il petto sperando poi, così facendo, di risultare più attraente alle donne. Divenire più simili all'oggetto-soggetto desiderato che piace non assicura mica che poi si verrà desiderati e ricambiati!
Per piacere a qualcuno diverso da noi bisogna o intercettare le sue preferenze o portarlo verso preferenze alternative nelle quali rientriamo come oggetti (già, per gli altri siamo cose, appariamo e spariamo, non siamo mica sempre presenti come lo siamo a noi stessi). Il peso delle proprie preferenze sul proprio aspetto e cose del genere in questo gioco qua non conta praticamente quasi niente, è all'altro in fin dei conti che si dovrebbe piacere. Ci ho messo un po' a capirlo perché tutti intorno mi raccontavano le solite identiche puttanate da anni, ma ci sono arrivato.
Da ragazzo mi vestivo come mi piaceva e come mi sentivo più comodo, non mi tenevo pulito abbastanza per certi standard sociali e così via, in seguito ho dovuto tener conto del fatto che le altre persone avrebbero provato qualche simpatia per me non certo perché a me stesso andava bene qualcosa, avrebbero provato simpatia per me perché risultavo simpatico e gradevole a loro.
Quindi la storia dell'autocarnefice per me non può reggere, tanto è vero che le persone che sostengono queste teorie completamente errate sono cambiate molto oggettivamente ed hanno ribaltato il loro stile di vita per riuscire ad inserirsi e avere qualche successo sociale, mica soltanto qualche giudizio.
Hanno dovuto adattarsi alle preferenze sociali effettive, la loro autovalutazione del disprezzo sociale delle persone intorno a loro, prima che questo avvenisse, era corretta, poi vengono qua e raccontano puttanate.
Mettiamo che io non sappia fare un cazzo, un inetto completo, assumiamo proprio che sia vero.
Perché per me dovrebbe risultare tanto problematica questa cosa se tutto questo non risultasse problematico per nessun'altra persona al mondo?
Anzi assumiamo che gli altri mi dicano anche "bravo", mi apprezzino e non trovino nulla da ridire, secondo voi potrei mai sviluppare un qualche disagio a causa di questa condizione qua?
Diventerei lo stesso "carnefice di me stesso"?
Gli altri non solo colpiscono o giudicano poi vogliono pure farti credere che l'hai fatto da solo e che loro non c'entrano mai un cazzo. A me non sta bene, non sta proprio bene.
Se io rifiuto una donna, sono stato io a rifiutarla, non è stata certo lei a produrre questo giudizio, se non indirettamente non rientrando tra le mie preferenze.
Se è metà esiste comunque il giudizio degli altri non è vero che si è primi carnefici comunque. Se risulta illusorio un giudizio comunque dovrebbe stare solo in testa a noi, quello relativo a certe incompetenze sociali è presente anche nella testa degli altri
Il tuo ragionamento apparentemente logico non tiene conto di un fatto molto semplice: gli "altri" non sono un corpo unico che pensa allo stesso modo ed ha gli stessi giudizi. Anche fosse vero che il giudizio parte sempre prima dall'esterno (cosa che è comunque da provare e non è certo sufficiente qualche episodio del tuo vissuto per farlo), diciamo allora che si può senz'altro diventare i primi carnefici di se stessi in altre situazioni: si interiorizza un giudizio negativo vissuto in un contesto e lo si proietta anche laddove non esiste per nulla.
Quote:
Originariamente inviata da XL
Non è che i maschi vogliono un fisico muscoloso e cose del genere perché si eccitano nel guardare i muscoli allo specchio o perché valutano positivamente la cosa in sé, fanno tutto questo perché credono che a molte donne piaccia la cosa!
Già, ma supponendo che questa convinzione di dover essere muscoloso sia errata allora non è neppure funzionale al piacere, quindi:
caso 1) l'uomo vuole diventare muscoloso, non ci riesce ed è frustrato per questo => sofferenza psichica
caso 2) l'uomo vuole diventare muscoloso, ci riesce ma scopre che piaceva più come era prima => sofferenza psichica e riscontri negativi
caso 3) l'uomo si accetta come è e piace => benessere psichico e riscontri positivi
caso 4) l'uomo si accetta come è, anche se non piace => benessere psichico nonostante i riscontri negativi
Quindi l'esito sarà positivo soltanto nel caso in cui questi giudizi fossero effettivamente reali e non una credenza errata. Ne consegue abbastanza banalmente che vale la pena seguire i gusti e le "mode" altrui soltanto se si è sicuri che questi diano effettivamente una reale maggiore accettazione (ed io aggiungerei: se questi non cozzano troppo col proprio modo di essere e di sentire, se non è troppo uno sforzo adeguarvisi, altrimenti il bilancio rischia di essere comunque negativo). Lavarsi e non puzzare rientra abbastanza bene in questa casistica.
In tutti gli altri casi, tenendo conto che non si può essere certi di quello che passa per la mente di ciascuna persona e di quali siano i loro reali giudizi, accettarsi per quello che si è resta comunque la scelta più vantaggiosa.