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Originariamente inviata da tutto o niente
Adesso non ne posso più  , ho capito che una delle cause della mia timidezza sono i miei maledetti movimenti inviolontari,avete presente quando ce magari un gruppo di ragazze che passeggiano io cammino e li incrocio e mentre cammino la mia camminata diventa storta perke penso che loro dicono nelle loro menti <<guarda che ragazzo cesso>>.
poi mi succede spesso una cosa peggiore di questa cioè le occhiataccie involontarie che lancio alla gente (senza volerlo) ecco questo è un mio grande problemone la gente pensa che la guardo di storto invece è un mio movimento involontario (non è un tic perke lo faccio solo se ce gente) e con gente che non conosco! anche a voi capita?
come ovviare a questo problema?  |
Caro tutto o niente
Credo che i tuoi movimenti involontari non costituiscono il tuo vero problema, piuttosto il fatto che pensi che gli altri ti stanno valutando. In parole povere penso che è il sentirti sotto osservazione che ti fa andare in palla. Ma pensaci un po’ sopra, ma perché mai gli altri (tra l’altro gente sconosciuta) dovrebbero mettersi a pensare a te quando hanno già i loro problemi a cui pensare? E se anche fosse xchè ciò che sta pensando uno che neanche ti conosce è così importante x te? Tu sei così come sei, gli altri o ti accettano o si fregano. Ho letto anche altri tuoi topic e ho notato che c’è un problema ricorrente: gli altri.
Quando una persona chiama timidone un altro, non lo fa x cattiveria o x sfottere, al contrario lo si dice x creare una condizione di complicità, di vicinanza, è un tentativo di dimostrare affetto anche se poi il risultato è opposto: non sono dei psicologi, quindi non sanno e non possono capire che questo ti può ferire e le tue reazioni o non reazioni, vengono interpretate solo come manifestazione della tua timidezza, non stanno mica nella tua testa, non hanno il potere di leggere nel pensiero.
Potresti cominciare con il dire loro (senza usare toni polemici, incazzati o nervosi) che i loro modi ti fanno star male o che ti danno fastidio, e poi penso che dovresti iniziare con il praticare l’accettazione xchè da quel che ho letto nei tuoi topic, sembra che a te danno fastidio troppe cose e questo indica che sei messo piuttosto maluccio, rischi seriamente di accumulare una quantità consistente di rancori da una parte e di sensi di persecuzione dall’altra.
Alla tua cuginetta potresti serbarle una sorpresina, al prossimo piedino recita un orgasmo : oooh! Ooh! Umm! Umm! Si, si, vai così…..mi fa venire il tuo piedino!
Credo che dopo una scenata del genere, ci penserà sopra parecchio prima di rifarlo, insomma, lei vuol giocare? Gioca anche tu.
Infine rispondo qui al dilemma che ponevi circa l’origine genetica della timidezza. Lo studio del genoma umano, a tutt’oggi, non ha fatto emergere alcun elemento che possa dimostrare una tale ipotesi. Questa tesi si poggia su uno studio fatto su gemelli omozigoti, in cui emergeva che se uno di essi è timido, nella maggior parte dei casi, lo è anche l’altro. Ritengo che ciò non sia assolutamente sufficiente per affermare la tesi di un’origine genetica, potrebbe anche trattarsi di empatia, di co-suggestione o dell’ambiente familiare o sociale in cui hanno vissuto i gemelli. D’altra parte la timidezza esiste solo e soltanto quando ci si riferisce agli altri, poiché essa si manifesta unicamente nelle relazioni umane e non in altri ambiti, pertanto mi risulta piuttosto difficile pensare che la genetica possa interferire su queste cose. Per onestà intellettuale, però, devo anche dire che date le conoscenze scientifiche ancora limitate riguardo lo studio del genoma, non si possa escludere in maniera proprio del tutto assoluta questa eventualità: io però penso che sia solo un fatto psico-sociale.
