Ciao a tutti,
da molto tempo mi capita ormai di fare ogni tanto una visitina su questo forum..
Sono una ragazza di 23 anni, studio e lavoro e sono convinta che, come la maggior parte degli utenti di quetso sito, nessuno mi additerebbe mai come socialfobica.. ci mascheriamo bene! Conduco una vita tutto sommato normale, esco, vado nei locali, ogni tanto a ballare, faccio le mie vacanze.. Non sono fidanzata, ma ho avuto le mie esperienze, ho pochissimi amici ma, almeno, sono amicizie molto solide.
La mia vita è da anni profondamente infelice, credo a causa della fobia sociale che naturalmente mi impedisce di essere totalmente sciolta e di potermi lanciare in molte situazioni..
Ormai è come se ci fosse uno zainetto di tristezza che mi porto sempre dietro.. anche in una situazione serena, quale potrebbe essere una vacanza rilassante, una serata a ballare con gli amici, la conoscenza di un ragazzo che si interessa a me, ho sempre con me questo tarlo.. è come se volessi impedirmi a tutti i costi di essere felice, è come se, anche nei momenti in cui sto bene, dovessi sempre ricordare a me stessa la noia e il malessere che mi accompagnano sempre e il conseguente memorandum di non farmi troppe illusioni.. Questo atteggiamento naturalmente, lungi dallo spronarmi a migliorare, non fa che accentuare il mio pessimismo e la mia inerzia nell'affrontare le situazioni.. ed è qui che tiro in ballo l'argomento di questo topic: le scuse che ci inventiamo per giustificare, a modo nostro, il nostro modo di vivere da fobici.
Solo in questo ultimo periodo mi sto effettivamente rendendo conto di come continui a lamentarmi con me stessa, di quanto sono stata sfortunata, di questa sfiga che non mi abbandona, di questo carattere che avrebbe potuto essere diverso ma che, putroppo, mi è toccato... e da qui partono una serie di meccanismi che effettivamente mi fanno sfuggire senza troppi rimpianti da tante situazioni.
esempio classico: una mia mia amica mi invita ad una serata con gente per me sconosciuta o quasi... magari quel giorno sono stanca e mi sento insicura? Colgo la palla al balzo ed accentuo con lei il mio malore fisico, giustificandomi con me stessa dicendomi che tanto chi mai avrei potuto conoscere di interessante a quella serata? Inoltre, se non me la sento, perche sforzarmi? e.. dulcis in fundo.. perchè andarci ed ammettere a me stessa di avere bisogno di altri contatti sociali per sentirsi meno soli? Quando in realtà ne ho un bisogno immenso..
Sono una ragazza che affronta le situazioni di tutti i giorni... certo! Ma solo nelle modalità in cui mi fa comodo: in università vado ma non mi trattengo mai a parlare nei gruppi con tante persone o in bibliotyeca per troppo tempo.. In palestra entro, faccio i miei esercizi e fuggo.. non sia mai scambiare un sorriso con qualche ragazzo che mi ha lanciato qualche occhiata per poi magari attaccare bottone... Con amici esco ma solo se sono persone con cui mi sento a mio agio o/e che considero - è brutto da dire - ma in un certo senso + sfigati di me...
Insomma mi ci vuole una molla per reagire, per mettermi una buona volta nelle situazioni tanto temute e riuscire, come hanno sperimentato tanti utenti di cuii ho letto le testimonianze, con un po' di volontà, sacrificio e la complicità dell'abitudine, ad affrontarle... Ogni tanto, in rari momenti di ottimismo durante i quali prevale sul malessere l'energia positiva del pensiero razionale e speranzoso, mi sento effettivamente in grado di buttarmi "da domani si inizia!" "dai che ce la puoi fare" "da quest anno accetterò sempre gli inviti tizio e caio..." E poi.. poi alla fine mi ritrovo a fare un bilancio degli ultimi anni e nonm vedo altro che infelicità frammentata da qualche momento buono (esempio qualche ragazzo o qualche bella vacanza) e da piccoli, quasi insignificanti, miglioramenti...
Sono speranzosa, ho voglia di cambiare, ma allo stesso tempo sono la comoda prigioniera di me stessa... Mi sento tanto confusa... Insomma mi prendo per il culo da sola... la voglia di cambiamento alla fin fine si realizza solo nei miei sogni, nei miei filmini ottimistici che scompaiono poco dopo..
Cosa ne pensate? Quali sono le vostre esperienze?
Mi farebbe piacere iniziare con qualche utente una corrispondenza epistolare.. o meglio ormai dire via mail per scambiarci esperienze e confidenze..
Grazie per la lettura
G.