(non so se è la sezione giusta, in caso chiedo agli admin di spostare.)
Un paio di anni fa è morto un mio coetaneo, ex di una mia compagna di scuola, mio vago e lontano conoscente. Lo incrociavo spesso all'uscita da scuola, scambiavamo qualche convenevole, ma nulla più. L'ho rivisto il primo anno di università, un saluto, qualche parola e poi ciao, ognuno per la sua strada, poi più nulla, fino alla sua morte, tre anni dopo.
Stanotte ordinavo la stanza e, non so perché, ci ho ripensato. E sono stato travolto da vari sentimenti contrastanti, come dolore e sensi di colpa.
Dolore come se fosse stato un mio caro amico, sensi di colpa perché avrei potuto essere io, mia sorella, qualsiasi altro conoscente e amico della mia età.
Se è successo a lui a 23 anni, perché non a me o a chi mi circonda ora?
Sono stato metà nottata con un po' di angoscia per questo fatto, ora mi sono calmato. E' una mattinata che mi chiedoil perché di questa mia reazione a questo ricordo... Che riguarda comunque una persona che non mi era nemmeno vicina. Forse perché la morte di un giovane ci lascia sempre sgomenti, di stucco.. Specie se in un modo come un altro l'abbiamo incrociato per la nostra vita, anche marginalmente.
O forse perché ci si immedesima nella famiglia, nei genitori, negli amici... Non so.