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Vecchio 12-01-2014, 13:18   #1
Intermedio
L'avatar di aleda
 

è da una settimana che mi sto concedendo ai ricordi. sto viaggiando attraverso anni di ricordi rimossi e più loro affiorano, più io sprofondo nella solitudine. Il motivo? La vigliaccheria. Il coraggio deriva dall'amore, dalla capacità di amare, di voler bene, a qualsiasi cosa. Forse io non sono mai stata capace di voler bene a niente e a nessuno, men che meno a me stessa, per questo mi considero solo una vigliacca che non ha mai saputo difendere i genitori, la famiglia davanti alle critiche, gli amici dagli stronzi, gli ideali da chi cercava di distruggerli...
Come si fa a vivere avanti desiderando di poter tornare indietro e cambiare completamente tutto? Sapendo che non si potrà cambiare mai (non lo direi se non ci avessi provato veramente, anche con successo, ma dopo un paio di ricadute mi sono arresa)?
Scusate per il dramma, è che sto perdendo le forze. Ho sempre pensato di essere una persona buona, ma ora che sto affrontando la realtà che dimostra il contrario, sono in crisi. Forse questi miei pensieri non c'entrano un cavolo con questo forum, perché sociofobia e vigliaccheria sono due cose totalmente diverse. Uno per essere sociofobico deve avere coraggio, magari di un tipo diverso. Non che uno scelga di esserlo, voglio dire, la scelta non sta nell'esserlo o meno, sta nel momento posteriore al rendersi contro di esserlo. Lì scegli se voler iniziare a cambiare o no.
Voi che ne pensate?
Vecchio 12-01-2014, 15:30   #2
Banned
 

Beh se ti poni il problema vuol dire che ci hai provato, ci stai provando.. poi penso che nessuno riesca a seguire i propri ideali quanto vorrebbe.. rimane sempre quel pensiero "avrei dovuto fare di più" ma il fatto che tu ti faccia questi pensieri significa che ci tieni ai tuoi ideali.. questo penso faccia di te una persona buona. E poi.. non è mica ancora finita.
Ci penso anche io ma forse più che nei termini di "avrei dovuto fare di più" (che mi sembra un po' troppo come piangere sul latte versato) ci penso nei termini di cambiare strategia e modo di comportarmi per aderire maggiormente a quello che penso. Tutto quello che è successo o non è successo aveva una ragione.. è inutile concentrarsi troppo su quello che è stato fatto. Tanto vale pensare a quello che farai prossimamente.

Ultima modifica di Hal86; 12-01-2014 a 15:34.
Vecchio 12-01-2014, 17:01   #3
Intermedio
L'avatar di aleda
 

Grazie, hal, c'è qualcosa nelle tue parole che è riuscita a sollevarmi, dopo tutti questi giorni di isolamento e disperazione... Oggi sono incappata in questa frase: il passato può essere doloroso, però tu puoi scegliere: puoi fuggire, o puoi imparare da lui.
Il problema è quando si vuole fuggire da sé stessi

Hal, sai che sono d'accordo con te, quando parli che tutto succede per una ragione. Non ho una fede, non credo in nulla, ma ogni tanto quando guardo le cose col senno di poi, intuisco che al momento in cui accadevano si stava realizzando una specie di ragione a noi sconosciuta. è una bella sensazione, incontrollabile, ma che ti fa sentire al sicuro, non so come spiegarmi meglio.


Non so se a qualcuno capita mai, ma io certe volte, nei miei periodi bui, gioco con il mio passato e lo "esorcizzo", ricostruendolo nella mia testa. Per esempio: da quando sono nata fino ai 20 anni ho avuto un'amica che era come una sorella. Dopo 20 anni lei mi ha voltato le spalle e tutto quello che abbiamo vissuto insieme (poi mi sono resa conto che era niente rispetto a quello che potevamo, perché lei non aveva nessuna curiosità nei confronti di niente di questo mondo a parte i cazzi; ma quando eravamo amiche, io mi tappavo gli occhi perché le volevo un bene immenso e credevo che fosse la sola a capirmi davvero) è stato come niente. Un'adolescenza sprecata, perché io da autentica sociofobica ovviamente ero stralegata a lei, quindi non avevo il coraggio e l'interesse di fare nuove amicizie... Non sto dando la colpa a lei, è colpa mia se per tutte le superiori sarò uscita si e no 10 volte di casa. Se ho buttato via la mia prima volta, è colpa mia. Se ho rovinato il rapporto tra il mio moroso e il suo migliore amico, che è andato a vivere con lei. So che sono problemi insignificanti per l'umanità, non voglio fare la vittima e non sto ingigantendo niente, però mi dovevo sfogare... E mi dispiace di farvelo pesare, ma non ho con chi parlare. Sto buttando via le mie più care amicizie perché mi odio e penso: "Come può questa gente volermi bene, non mi merito un secondo delle loro vite, dei loro abbracci, dei loro pensieri." Perfino a casa mi sento una merda, perché non sono capace di regalare un sorriso ai miei genitori, che si sono fatti il culo tutta la vita per me. Penso spesso che dovevano avere un altro figlio (e io l'ho sempre desiderato un fratellino o una sorellina e soffro tantissimo la sua mancanza, non conosco nessun figlio unico che soffra così tanto per questo).

Oki, ora chiudo il rubinetto del mio stream of consciousness
Bene, ho ricreato il mio passato, me ne sono "riappropriata", e ho eliminato dai ricordi fisici e mentali quella persona squallida. Ho bruciato tutti i diari, quelli in comune e quelli che scrivevo io e in cui menzionavo lei, ho bruciato le foto, ho dato i suoi regali (vestiti, oggetti) alle persone bisognose. Lei non esiste più. Sono crudele, lo so, ma avevo bisogno di toglierla dalla mia vita.

So che è un po' controproducente parlarne ora, ma è come se parlassi di qualcuno che non conosco, non sento più niente, indifferenza totale.

Uf, chiedo umilmente scusa per la raffica di stronzate
Vecchio 12-01-2014, 18:41   #4
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

anchio mi reputo un vigliacco, anchio mi odio abbastanza, neanchio credo di essere fobico sebbene non ne sia sicuro, come non sono sicuro che "fobia sociale" e "vigliaccheria" siano due cose diverse. Per quel che ne so, potrebbero essere la stessa cosa, con la differenza che nell'epoca della medicina e della psicologia, la vigliaccheria doveva aggiornarsi e cambiare nome.

Io credo che sia proprio questo dubbio incessante riguardo noi stessi, questo sapere di non essere migliori solo perchè più deboli, questo continuo rimuginare su problemi che noi conosciamo benissimo, ma che pure non facciamo nulla per superare, o facciamo davvero poco. E quando facciamo qualcosa, lo facciamo senza un sorriso, spenti, apaticamente, come se sapessimo già come andrà a finire. E' come se il presente non esistesse, ma solo il futuro o il passato, dunque come se l'intera vita ci fosse già nota.

Ecco, io penso che siano queste cose che ti fottono il cervello
Vecchio 12-01-2014, 22:02   #5
Intermedio
L'avatar di Simon653
 

Quote:
Originariamente inviata da Ventolin Visualizza il messaggio
anchio mi reputo un vigliacco, anchio mi odio abbastanza, neanchio credo di essere fobico sebbene non ne sia sicuro, come non sono sicuro che "fobia sociale" e "vigliaccheria" siano due cose diverse. Per quel che ne so, potrebbero essere la stessa cosa, con la differenza che nell'epoca della medicina e della psicologia, la vigliaccheria doveva aggiornarsi e cambiare nome.

Io credo che sia proprio questo dubbio incessante riguardo noi stessi, questo sapere di non essere migliori solo perchè più deboli, questo continuo rimuginare su problemi che noi conosciamo benissimo, ma che pure non facciamo nulla per superare, o facciamo davvero poco. E quando facciamo qualcosa, lo facciamo senza un sorriso, spenti, apaticamente, come se sapessimo già come andrà a finire. E' come se il presente non esistesse, ma solo il futuro o il passato, dunque come se l'intera vita ci fosse già nota.

Ecco, io penso che siano queste cose che ti fottono il cervello

La vigliaccheria e la fobia sociale sono due cose completamente diverse, poi uno può essere sociofobico e vigliacco allo stesso tempo, ma non diciamo che la fobia sociale e la vigliaccheria sono la stessa cosa perchè non è così oggettivamente.
Essere più timidi non vuol dire necessariamente essere più deboli, dipende in che ambito, ed essere un pò timidi non necessariamente significa essere apatici, tristi e depressi, uno può essere un pò timido ed essere nello stesso tempo la persona più felice del mondo , ovviamente quando la timidezza diventa eccessiva diventa un grande problema che può rovinare la vita.
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