Mi è capitato spesso che in situazioni sociali a posteriori giudicassi male una mia "performance" socialosa, quando invece con ristrutturazione del pensiero negativo innescato dallo schema fobico, oppure da esternazioni di altri partecipanti di quel determinato gruppo di persone mi sottolineavano il fatto di essere simpatico, socievole (udite udite...), e in generale sul pezzo. La conferma altrui non è una cosa frequente anzi è abbastanza rara, però nel tempo è successa almeno una decina di volte ed è sempre d'impatto.
Fa specie soprattutto che noi per ristrutturare il nostro pensiero negativo ci mettiamo ore, giorni e poi magari manco ci riusciamo, quando invece è una persona vera e propria presente in una determinato contesto che ci dice il contrario di quello di cui siamo convinti ovvero gli aggettivi di cui sopra, si smonta tutto il castello di negatività in uno schiocco di dita...almeno a me è successo così.
Il fatto di essere preda della nostra coscienza e delle nostre interpretazioni errate è comunque l'esatta traduzione della parola "fobia" che ci fà giudicare in maniera severa e puntigliosa qualsiasi cosa che fà parte della situazione che temiamo.
Poi avviene naturalmente anche il contrario...A me ad esempio è successo che stavo in mezzo a gruppi di persone e di non riuscire a conversare in modo sciolto e fluente, di stare in silenzio, ascoltare e comunque "stare" nella conversazione e di non giudicarmi nel dopo. Ammetto però che questa fase c'è solo da un paio d'anni, prima era sempre nel senso sbagliato, sia che mi districavo bene sia meno. Credo che sia mediato un pò tutto anche dall'umore...più è buono meglio/meno ci giudichiamo e più riusciamo a dominare l'ansia, più è cattivo peggio è.