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Vecchio 30-03-2017, 01:20   #1
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A volte arrivano dei periodi in cui riesco ad essere estremamente realista, e in questo periodi mi rendo conto che l'unica ambizione realisticamente raggiungibile da parte mia è la morte.
È inutile illudermi che possa mai raggiungere qualcosa, anche la cosa più infima, in questa vita.
La sociofobia ormai mi impedisce il più minimo contatto umano, tant'è che non esco più neppure sul pianerottolo di casa per paura di essere visto dai vicini, o dai ragazzini della scuola di fronte a casa mia. Forse si è trasformata in agorafobia.
La depressione che mi attanaglia si è fatta sempre più stringente, sempre più invadente, sempre più corrosiva.
Mi deprime da morire persino ascoltare la musica, la mia musica preferita, tant'è che adesso evito pure questo, evito quel poco che prima riusciva a darmi piacere
I pensieri nella mia mente crescono, e non sono buoni pensieri; mi sento un folle, a volte vorrei solo farla finita, a volte vorrei vendicarmi, a volte vorrei lasciarmi semplicemente possedere completamente dal male dannato della mia mente, e lasciarmi controllare da esso, dalla sua dannazione.
È dura resistergli, è ogni giorno sempre più dura.

Quando si realizza che l'unica cosa che si potrà raggiungere è la morte, come si fa a rimanere in vita?
Come si può sopportare quel dolore ogni giorno, ogni ora, ogni minuto?
Come si può allentare un po' la morsa dell'infelicità?
Come si può, insomma, far finta di niente, non pensarci, andare avanti ancora, cadere ancora più giù e chiudere gli occhi, non accorgersene...
Come posso continuare a vivere? A vivere, perché purtroppo non ho il coraggio di seguire in anticipo quella strada che è l'unica realisticamente percorribile, che porterebbe alla fine di tutto.
Ma in particolare, come posso smettere di soffrire rimanendo in vita, pur sapendo che non ho altre ambizioni che non siano la morte?
Non so nemmeno io cosa aspettarmi, del resto la domanda è troppo difficile, io stesso non sono riuscito a darmi una risposta, ma magari sono io a non riuscire a vedere la soluzione, magari è anche una soluzione banale, chissà...
Ringraziamenti da
alleny82 (30-03-2017), hermit94 (30-03-2017), XL (30-03-2017)
Vecchio 30-03-2017, 01:34   #2
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Purtroppo mi trovo come te, anch'io non riesco più ad avere rapporti sociali anche banali posso andare in ansia anche solo incontrando per strada qualcuno di conosciuto non so neanche più parlare mi sono dimenticato le basi.. C'è soltanto una sofferenza continua e un rifugio nell'isolamento,deve accadere un miracolo che mi svegli il cervello se no sono fregato,anche un viaggio breve di 5 minuti con uno sconosciuto in macchina ad esempio mi crea enorme stress..Questa non è vita quando uno cade una volta si rialza,poi due,tre,quattro e la voglia non c'è più
Ringraziamenti da
Strange Man (31-03-2017)
Vecchio 30-03-2017, 10:32   #3
Principiante
 

Io non riesco a capire come la fobia sociale possa esserci se non si ha paura della morte e si cerca, intendo dire la morte è una cosa che sta oltre a sto mondo terreno che nel momento che giunge non ci sei più e con ciò i tuoi problemi. Intendo dire come è possibile che se uno non ha problema a suicidarsi però avrebbe problema subito prima del suicidio ad esempio a correre nudo per la città, sapendo che poi tutto poco dopo scomparirebbe per sempre
Vecchio 30-03-2017, 14:01   #4
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Originariamente inviata da Strange Man Visualizza il messaggio
I pensieri nella mia mente crescono, e non sono buoni pensieri; mi sento un folle, a volte vorrei solo farla finita, a volte vorrei vendicarmi, a volte vorrei lasciarmi semplicemente possedere completamente dal male dannato della mia mente, e lasciarmi controllare da esso, dalla sua dannazione.
È dura resistergli, è ogni giorno sempre più dura.
Anche io provo questo sentimento, questa voglia di vendicarmi. Io sono molto ottimista verso il mondo e verso le persone, ma quando non vedo una via d'uscita il più delle volte è più l'odio a trasportarmi, a darmi la forza di continuare. Solo che ho paura di dargli troppa corda, e finire poi per diventare qualcuno che non voglio essere, un frustrato che sa solo infliggere dolore al prossimo.

Il punto è che, è difficile continuare e provare amore verso la vita quando non questa non ti ricambia nulla.
La ricerca di qualcosa che ti renda felice deve andare avanti senza sosta, perché è quando ti fermi che le speranze svaniscono e i mostri della tua mente ti raggiungono.
Stammi bene mi raccomando
Ringraziamenti da
Strange Man (31-03-2017)
Vecchio 31-03-2017, 00:50   #5
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Originariamente inviata da SamueleMitomane Visualizza il messaggio
Anche io provo questo sentimento, questa voglia di vendicarmi. Io sono molto ottimista verso il mondo e verso le persone, ma quando non vedo una via d'uscita il più delle volte è più l'odio a trasportarmi, a darmi la forza di continuare. Solo che ho paura di dargli troppa corda, e finire poi per diventare qualcuno che non voglio essere, un frustrato che sa solo infliggere dolore al prossimo.

Il punto è che, è difficile continuare e provare amore verso la vita quando non questa non ti ricambia nulla.
La ricerca di qualcosa che ti renda felice deve andare avanti senza sosta, perché è quando ti fermi che le speranze svaniscono e i mostri della tua mente ti raggiungono.
Stammi bene mi raccomando
Grazie.
Io ho trovato qualcosa che mi rende felice, però la sociofobia e l'instabilità emotiva mi rendono impossibile raggiungere questa felicità, ed è questo a farmi sentire alle strette; se rimango in questo stato sarà così per sempre, e al contempo non so come uscirci, da questo stato.
Però hai ragione, l'unico modo per avere una possibilità di uscirne è continuare ad andare avanti, nel momento in cui mi dovessi fermare sarebbe inutile per me continuare a vivere.
È che è difficile continuare ad andare avanti nell'infelicità, per questo mi chiedo cosa possa fare per allentare questa morsa, cosa possa fare per andare avanti stando un po' meglio, perché in questo stato anche andando avanti non cambierà niente...
Vecchio 31-03-2017, 00:51   #6
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Originariamente inviata da Mattia Visualizza il messaggio
Se stai cosi, come del resto anche io qualche mese fa, devi prendere in considerazione la cura farmacologica, andare da uno psichiatra, e magari anche psicologo.....lo sò sempre le solite cose, solite frasi, ma e cosi purtroppo....quando non ci si riesce con le proprie forze ci si deve fare aiutare da qualcuno
Hai ragione assolutamente, prima o poi dovrò avere il coraggio di andare da un terapeuta, o di farmi ricoverare, è l'unica soluzione che mi è rimasta e che ancora non ho provato.
Vecchio 31-03-2017, 00:56   #7
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Originariamente inviata da Locharb Visualizza il messaggio
Il fatto è che in realtà non dovremmo raggiungere nulla, se non come dici tu, la morte. Il resto sono falsi "obiettivi" che in realtà non portano a nulla, la vita è senza senso e non richiede nulla, semplicemente hai un tempo definito da vivere, dopodiché sparirai nel nulla come tutti noi. Cerca di andare avanti come vuoi senza troppi pensieri, se non ottieni qualcosa o la ottieni non fa alcuna differenza.
Io ricerco la felicità, ciò che mi da piacere fine a se stesso e sicuramente momentaneo, vado avanti ricercando cose inutili che mi danno piacere. Comprare una macchina nuova, vestiti, ascoltare musica, masturbarmi, guardare ragazze, mettermi in gioco, mettermi alla prova, sfidare me stesso, imparare cose nuove, provare a superare gli altri ,ubriacarmi... e stronzate del genere.
Beh sì, in effetti alla fine la morte sarà il destino di tutti, dei grandi e dei miseri.
Però realizzare qualcosa in questo lasso di tempo inutile è fondamentale per trascorrerlo in felicità, o almeno lo è per me, io non traggo piacere dalle "piccole" cose, dalle felicità temporanee, mi verrebbe da dire purtroppo.
È dura vivere sempre, costantemente, nell'infelicità, è come fare un lungo viaggio seduti accanto al nostro peggior nemico, che ci tartassa, ci lacera, senza possibilità di risposta da parte nostra, e nell'indifferenza altrui.
Ringraziamenti da
Hor (31-03-2017)
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