ieri ero dal medico per farmi rinnovare la prescrizione del daparox. in coda con gli altri mutuati c'era un bambino di nove anni: era il classico bambinetto vivace e instancabilmente osservatore, estroverso ma anche intelligente e dotato di quella genuina curiosità indagatrice verso il mondo.
un po' come ero io alla sua età e come in genere lo sono i bambinetti delle elementari.
poi qualcosa scatta a partire dagli 11 anni e i ragazzini tendono a diventare conformisti, stupidi, si mettono a fumare, a dire cazzofigaporc**** in ogni frase, a battere la stecca, a diventare casinisti più che semplicemente vivaci, a fare i bulletti che impennano col motorino, iniziano a bere e in generale la loro curva di maturazione si appiattisce se non addirittura scende in picchiata, fino a quando, a partire dai 16 anni, inizia un processo irreversibile che li porta a diventare adulti. almeno questo è quello che ricordo io dei miei coetanei. ma quella parentesi tra gli 11 e i 16 anni a che cosa è dovuta? al testosterone? a modelli sbagliati?