kocis666

ieri sono andato assieme a mia mamma dalla psichiatra (così ha voluto la psi.) e mi ha detto che o accetto qualcuno che venga a casa mia a farmi compagnia,oppure mi interdiscono per il fatto, anche , che vado un pò sì ed un pò no a prendere i farmaci in psichiatria, mi ha detto.

Vorrei sapere se veramente per ste due stronzate mi possano interdire e spedire a vita in una comunità, così come ha detto la lei (la psi). ?

stewie

l'interdizione scatta a seguito di una qualsiasi valutazione medica che attesti una incapacità del soggetto nell'autogestirsi

evidentemente la psichiatra ritiene che tu non sia idoneo, da solo, a compiere in modo cosciente delle scelte e nel tuo interesse è dunque necessario affidarti alla tutela di qualcuno che si assuma certe responsabilità... un pò come un minorenne con un genitore...

kocis666

si ma ho paura adesso di finire in comunità a vita, poi mia madre è daccordissimo e appena può, appena io gliene darò motivo, telefonerà alla psi e sono cazzi.

Nick

Dai kocis non è così tragica, un mio amico ci si è fidanzato 2 volte in comunità.

stewie

non la farei così tragica... al massimo saranno un paio di mesetti...

ti consiglio caldamente di fornire spontaneamente la tua collaborazione alla terapia ed evitare di costringere tua madre e la psico a ricorrere ad interdizione e susseguente "ricovero coatto"... non sono cose carine...

kocis666

ma vai a caga...e nick,mi interdiscono, vorrei sapere se posso difendermi in qualche modo, forse con un avvocato

kocis666

ma vai a cagare pure tu, capito cosa ho detto ? Interdetto, non più fare niente senza un tutore, ma io non sono da interdire, sono lucido, non ho psicosi, come fanno ad interdirmi ??!!

JohnReds

Non sono un esperto ma ho come l'impressione che i tuoi esperimenti con i medicinali siano fortemente incoscienti...scusa la franchezza, ma forse quello che ti ci vuole sono proprio delle cure coercitive, così non ti fai più del male. Non ti converrebbe a questo punto iniziare ad ascoltare i dottori?

stewie

ti consiglio di deporre immediatamente le tue resistenze ed assumere un atteggiamento collaborativo nei confronti della psico e delle sue scelte terapeutiche

così facendo non ci sarà alcun bisogno di interdizione, nè di ricovero coatto ed il tutto (anche la comunità se c'è bisogno) sarà sicuramente meno pesante da affrontare

se ti incaponisci nella tua posizione non lasci altra scelta ai medici che agire con la forza

kocis666

io non collaboro propio con nessuno, guai chi tocca la mia libertà !! capito ?!

kocis666

quante puttanate che state dicendo, mamma mia !!

frenksx

ti sei appena liberato dalla balla della "democrazia" ,

In ogni caso io accetterei perchè sotto ricatto,
In questo momento non penso che tu possa fare niente
ma Ti consiglio in ogni caso di chiarire la faccenda con un avvocato!

Buona fortuna,

Abbasso il capitalismo! viva il maxismo-leninismo pensiero di mao!

Kai

KOCIS PREPARATI CHE PRESTO LA INDOSSI...

altair

se fossi io nella tua situazione non avrei niente da perdere, tantovale provare l'esperienza della comunità.. se però per te non è così.. comunque se ci pensi un attimo è opera tua se questa situazione si è creata..

stewie

se un medico-psichiatra bolla la tua cartella clinica come TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) il servizio sanitario nazionale ha l'obbligo di importi la prescrizione terapeutica, anche a costo di usare la forza

nessun avvocato (ammesso di essere in grado di pagarlo) può farci nulla, è questa la legge

ribadisco il consiglio di sotterrare l'ascia di guerra e collaborare... continuando così peggiori solo le cose...

Nick

Non scherziamo, certo che ci può fare...nel caso ci sia qualche abuso, ma non è questo il caso.
Il discrimine è la pericolosità per sè e per gli altri.
Per la seconda non so, ma sulla prima visto il consumo industriale autodichiarato di sostanze pericolose direi che c'è ben poco da fare.

In teoria si potrebbe ottenere un provvedimento di sospensione sulla base del diritto alla libertà di cura ma anche ammettendo il periculum in mora è quasi scontato che il giudice non riconoscerà mai il fumus boni iuri in concreto, e a valutare la situazione sarà pur sempre un altro psichiatra.
Penso che un avvocato nemmeno accetterebbe di assumersi i rischi del caso.