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28-06-2008, 19:54
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#1
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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A chi piace giocare con la filosofia e con la logica, interesserà questa riflessione.
Mi sono accorto che la mia credenza che la realtà sia giusta è un'induzione logica che segue un processo analogo alla prova ontologica dell'esistenza di dio di Leibniz, formalizzata poi in modo preciso da Godel.
Riassumo un po' i passaggi logici della dimostrazione.
Dio è il nome convenzionale associato all'idea della rappresentazione della realtà più perfetta possibile: la dimostrazione consiste nel voler dimostrare che questa rappresentazione ideale coincide con la realtà ultima.
I passaggi logici:
prima si comincia a verificare se la rappresentazione della realtà più perfetta possibile è coerente internamente, cioè, prima ancora di dimostrare se Dio è reale, si dimostra che l'idea di Dio è internamente coerente.
Per dare a questa rappresentazione ideale della realtà (Dio) la proprietà di essere perfetta, si deve assegnare a questa rappresentazione la proprietà dell'esistenza: infatti, se non avesse questa proprietà, sarebbe inesistente, e quindi imperfetta.
Sant'Anselmo ha creduto che, a questo punto, fosse già implicata l'esistenza di Dio, perchè, diceva lui, se la rappresentazione ideale della realtà più perfetta possibile non coincidesse con la realtà (cioè, non esistesse), non sarebbe la rappresentazione ideale più perfetta possibile.
Questa deduzione però è sbagliata, perchè non tiene conto del fatto che la rappresentazione ideale della realtà più perfetta possibile possa non essere possibile, cioè compatibile con la realtà vera.
Ma se si dimostrasse che la rappresentazione della realtà più perfetta possibile fosse anche possibile, cioè che esista un mondo possibile in cui questa idea sia reale, allora, automaticamente, l'idea della realtà più perfetta possibile sarebbe reale.
Infatti, immaginiamo l'insieme di tutti i mondi possibili come un insieme di enti separati tra di loro e collegati solo da un filo che rappresenta la logica (proprietà universale comune a tutti i mondi possibili).
Ora, dire che è possibile che esista Dio, significherebbe dire che, in uno di questi mondi possibili che abbiamo visualizzato, esisterebbe Dio.
Ma dato che Dio ha in se' la proprietà di essere necessariamente esistente (cioè di esistere in tutti i mondi possibili), ne conseguirebbe che quel filo logico che collega tutti i mondi possibili "trasmetterebbe" a tutti gli altri mondi possibili l'esistenza di Dio.
Quindi basta dimostrare che è possibile che Dio esista, per dimostrare che Dio esista necessariamente in qualunque mondo possibile.
La scelta del nome "Dio" può essere fuorviante, perchè comunica l'immagine di un'entità personale, mentre si deve tenere presente che con questo nome si intende "la rappresentazione più completa e perfetta possibile della realtà" (e, per implicazione logica, la realtà stessa nella sua essenza).
Ora, se, tra le proprietà di Dio, si mette la proprietà di essere giusto (cioè, la proprietà della realtà di essere giusta), ne consegue che, se è possibile che Dio esista, allora necessariamente ogni mondo possibile (compreso quello attuale) deve avere la proprietà di essere giusto.
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29-06-2008, 18:37
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2007
Messaggi: 1,411
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Ora, se, tra le proprietà di Dio, si mette la proprietà di essere giusto (cioè, la proprietà della realtà di essere giusta), ne consegue che, se è possibile che Dio esista, allora necessariamente ogni mondo possibile (compreso quello attuale) deve avere la proprietà di essere giusto.
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Mi sfugge la naturalezza di questo passaggio...perchè la giustizia di un eventuale Dio dovrebbe essere per forza identica alla nostra? Potrebbe essere a noi incomprensibile.
Ma soprattutto: la scelta fra quali proprietà debbano essere considerate positive (e quindi appartenenti a dio) e quali invece negative, è piuttosto arbitraria. I criteri di scelta si basano solo su ciò che le nostre menti riescono a pensare, ma un'entità superiore, che trascende la mente umana, potrebbe avere proprietà che noi giudicheremmo negative o che magari nemmeno comprenderemmo.
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29-06-2008, 18:48
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#3
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Messaggi: 101
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Il mio pesce rosso ha detto:
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29-06-2008, 23:18
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Ora, se, tra le proprietà di Dio, si mette la proprietà di essere giusto (cioè, la proprietà della realtà di essere giusta), ne consegue che, se è possibile che Dio esista, allora necessariamente ogni mondo possibile (compreso quello attuale) deve avere la proprietà di essere giusto.
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Mi sfugge la naturalezza di questo passaggio...perchè la giustizia di un eventuale Dio dovrebbe essere per forza identica alla nostra? Potrebbe essere a noi incomprensibile.
Ma soprattutto: la scelta fra quali proprietà debbano essere considerate positive (e quindi appartenenti a dio) e quali invece negative, è piuttosto arbitraria. I criteri di scelta si basano solo su ciò che le nostre menti riescono a pensare, ma un'entità superiore, che trascende la mente umana, potrebbe avere proprietà che noi giudicheremmo negative o che magari nemmeno comprenderemmo.
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Io ho posto come proprietà positiva della realtà quella di essere giusta, nel senso di essere tale da dover soddisfare ogni essere che la compone.
Perchè se non fosse così, è come se la realtà fosse "masochista", cioè si strutturasse in un modo masochistico (dato che gli esseri che la compongono sono parti integranti di lei), oppure che ci sia qualcosa che le impedisca di strutturarsi in modo perfetto. Ma dato che non esiste qualcosa che limita la Realtà Ultima (essendo questa completa e eterna), non può essere così "stupida" da strutturarsi in un modo "ingiusto".
Lo sarebbe se fosse limitata dalle leggi del caso, ma sul piano eterno non esistono fortuite circostanze che sfuggono al dominio della Realtà.
Non so se sono riuscito a spiegarmi
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29-06-2008, 23:51
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#5
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Avanzato
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 358
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Io ho posto come proprietà positiva della realtà quella di essere giusta, nel senso di essere tale da dover soddisfare ogni essere che la compone.
Perchè se non fosse così, è come se la realtà fosse "masochista", cioè si strutturasse in un modo masochistico (dato che gli esseri che la compongono sono parti integranti di lei), oppure che ci sia qualcosa che le impedisca di strutturarsi in modo perfetto. Ma dato che non esiste qualcosa che limita la Realtà Ultima (essendo questa completa e eterna), non può essere così "stupida" da strutturarsi in un modo "ingiusto".
Lo sarebbe se fosse limitata dalle leggi del caso, ma sul piano eterno non esistono fortuite circostanze che sfuggono al dominio della Realtà.
Non so se sono riuscito a spiegarmi
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La realtà probabilmente non può essere masochista, come dici tu, ma è possibile che vi siano fenomeni che non sono analizzabili e valutabili se non considerando il tutto in maniera unitaria, fenomeni che dal punto di vista delle nostre menti individuali assumono un certo significato, ma che potrebbero averne un altro, magari opposto, ad un livello che non possiamo comprendere. Fenomeni come le morti programmate in alcune specie animali, per permettere la sopravvivenza di tutti gli altri, o come, a livello biologico l'apoptosi, la morte programmata di gruppi di cellule per permettere all'unità che ne risulta di raggiungere la sua funzionalità. Moltitudini di cellule muoiono e si sacrificano durante la crescita del feto, nella fase della migrazione neuronale. Stessa cosa avviene nel cuore, che si forma pieno e diviene cavo per morte cellulare.
Fenomemi come questo, ad un livello che trascende la mente umana, potrebbero inquinare il concetto di giustizia di cui parli, che rispondendo ad un qualcosa che è più della somma delle parti (la Realtà Ultima), risponderebbe ad un tipo di giustizia che solo essa stessa comprenderebbe e che sarebbe a noi singoli individui incomprensibile.
All'individuo la realtà apparirebbe masochista, ma ad un livello più alto, che egli non vede, il presunto masochismo sparirebbe.
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30-06-2008, 13:50
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#6
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Banned
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 233
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu2
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Originariamente inviata da HurryUp
Io ho posto come proprietà positiva della realtà quella di essere giusta, nel senso di essere tale da dover soddisfare ogni essere che la compone.
Perchè se non fosse così, è come se la realtà fosse "masochista", cioè si strutturasse in un modo masochistico (dato che gli esseri che la compongono sono parti integranti di lei), oppure che ci sia qualcosa che le impedisca di strutturarsi in modo perfetto. Ma dato che non esiste qualcosa che limita la Realtà Ultima (essendo questa completa e eterna), non può essere così "stupida" da strutturarsi in un modo "ingiusto".
Lo sarebbe se fosse limitata dalle leggi del caso, ma sul piano eterno non esistono fortuite circostanze che sfuggono al dominio della Realtà.
Non so se sono riuscito a spiegarmi
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La realtà probabilmente non può essere masochista, come dici tu, ma è possibile che vi siano fenomeni che non sono analizzabili e valutabili se non considerando il tutto in maniera unitaria, fenomeni che dal punto di vista delle nostre menti individuali assumono un certo significato, ma che potrebbero averne un altro, magari opposto, ad un livello che non possiamo comprendere. Fenomeni come le morti programmate in alcune specie animali, per permettere la sopravvivenza di tutti gli altri, o come, a livello biologico l'apoptosi, la morte programmata di gruppi di cellule per permettere all'unità che ne risulta di raggiungere la sua funzionalità. Moltitudini di cellule muoiono e si sacrificano durante la crescita del feto, nella fase della migrazione neuronale. Stessa cosa avviene nel cuore, che si forma pieno e diviene cavo per morte cellulare.
Fenomemi come questo, ad un livello che trascende la mente umana, potrebbero inquinare il concetto di giustizia di cui parli, che rispondendo ad un qualcosa che è più della somma delle parti (la Realtà Ultima), risponderebbe ad un tipo di giustizia che solo essa stessa comprenderebbe e che sarebbe a noi singoli individui incomprensibile.
All'individuo la realtà apparirebbe masochista, ma ad un livello più alto, che egli non vede, il presunto masochismo sparirebbe.
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Non sparirebbe, perchè la giustizia della realtà dalla prospettiva unitaria dovrebbe essere raggiunta partendo da qualunque presupposto, altrimenti sarebbe l'incapacità creativa della Realtà, che non sarebbe capace di mostrare alle sue parti il disegno di giustizia di cui fanno parte.
Le cellule non hanno un'auto-consapevolezza, di conseguenza le ingiustizie che subiscono non generano una disarmonia nel disegno universale.
L'uomo invece, avendo una mente autocoscente e, a quanto pare, potenzialmente programmata per cercare il perchè di ciò che non capisce, se non avesse, da parte della natura, un processo naturale che gli permetta di capire consapevolmente (e non per atto di fede) il ruolo che ha nel creato, ne deriverebbe che la realtà sarebbe beffarda nei suoi confronti, dato che gli permetterebbe di conoscere tutta l'apparenza della realtà relativa, ma gli negasse la realtà suprema, o glie la permettesse solo con il ricatto di dover accettare ciò che gli accade senza capire perchè gli accade.
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30-06-2008, 15:23
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#7
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Avanzato
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 360
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Quote:
Originariamente inviata da tsevrah
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quoto
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03-06-2009, 17:55
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#8
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Principiante
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Sud Sardegna
Messaggi: 34
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Dio è il nome convenzionale associato all'idea della rappresentazione della realtà più perfetta possibile
2 errori in questa prima frase che smontano ciò che affermi,
numero 1, finche non ci si metterà d'accordo su che cosa sia, cosa rappresenti, come agisca, questa astrazione chiamata dio è inutile citarla in un discorso (ovvero è inutile fare filosofia su dio)
numero 2, la realtà più perfetta possibile, ma per chi? da quale punto di vista? (con quale scopo finale? visto che se deve essere perfetta da un punto di vista tutto ciò deve coincidere con il raggiungimento di un obiettivo finale)
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