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30-11-2011, 13:00
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#21
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 847
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Originariamente inviata da Nothing87
Penso che intendesse essere felici nel proprio piccolo e non riguardo ai grandi temi sociali che potevano trattare questi grandi scrittori. Penso che loro una certa felicità il realtà l'abbiano trovata nello scrivere sul marcio, traendo vantaggio dal loro grande disappunto.
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esatto non è che se uno produce film che contengono stupri è uno stupratore
magari hanno vissuto una vita piu tranquilla di molti coevi
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30-11-2011, 13:00
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#22
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Quindi per te Cesare Pavese, Primo Levi, Edgar Allan Poe eran tutte persone superficiali.
Sticazzi, visione interessante, ma forse non ho la profondità necessaria per capirla appieno.
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"intelligenza" diverso da "saggezza"
ci può essere più profondità in un indigeno dell'amazzonia che non ha mai conosciuto la "civiltà", che in un premio nobel
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30-11-2011, 13:06
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#23
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Quote:
Originariamente inviata da psmaker
concordo con quello che dici, arrivando cosi però ad un altro punto, la maggiorparte delle persone che si dicono essere profonde in realtà sono solo dei superficiali che " se la tirano " .
il problema è appunto la massa ( la maggiorparte ) o lo sono quasi tutti o non lo è quasi nessuno.
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Molta gente che fa una vita comune dal punto di vista mondano non gliene importa niente di dire a tutti che in realtà è profonda. Spesso anzi ammette di fare cose idiote ma va bene lo stesso perché così è contenta. Altri sempre appartenenti a questa massa non si rendono conti di essere stupidi, si dicono normali (già, perché in Italia soprattutto è questa la normalità) e chi magari fa una vita ritirata o non si comporta così, a loro giudizio, è uno sfigato omosessuale!
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30-11-2011, 13:11
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#24
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Quote:
Originariamente inviata da psmaker
in questo discorso mi riferivo alla pluralita di alternative che il mondo offre
non ti piace la citta? c'è il paese non ti piace il paese? c'è la foresta pluviale
non ti piacciono i timidi? ci sono gli estroversi
non ti piace la panna ? c'è il cioccolato
diciamo che c'è una discreta liberta di scelta in molte cose
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Giusto. Il problema però è che, ad esempio, a scuola e al lavoro non ci si può scegliere le persone da frequentare.
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30-11-2011, 13:27
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#25
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 847
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Quote:
Originariamente inviata da Nothing87
Giusto. Il problema però è che, ad esempio, a scuola e al lavoro non ci si può scegliere le persone da frequentare.
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ma in linea ipotetica potresti cambiare lavoro, scuola o classe
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30-11-2011, 13:33
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#26
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Esperto
Qui dal: Nov 2010
Messaggi: 6,527
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Quote:
Originariamente inviata da psmaker
in questo discorso mi riferivo alla pluralita di alternative che il mondo offre
non ti piace la citta? c'è il paese non ti piace il paese? c'è la foresta pluviale
non ti piacciono i timidi? ci sono gli estroversi
non ti piace la panna ? c'è il cioccolato
diciamo che c'è una discreta liberta di scelta in molte cose
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Beh si ma è una visione un po' troppo semplicistica però... Delle volte devi anche imparare a convivere con le cose, anche se non ti piacciono, piuttosto che attuare cambiamenti drastici secondo me, a meno che la cosa non sia proprio insopportabile.
Per esempio a me non piace vivere in paese, ma cambiare ora richiederebbe un dispendio di energie non da poco, nonchè lasciare a metà impegni che ho già preso qua. Quindi devi bilanciare un po' meglio le cose prima, non è che se non ti piace un posto prendi e cambi senza nessuna conseguenza...
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30-11-2011, 14:02
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#27
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da psmaker
non hai capito primo levi è stato nei lager
quello è un valido motivo esterno
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Sinceramente mi pare che ti contraddici. I motivi esterni non c'entrano nulla (o quasi nulla, in realtà, ovviamente, influiscono). Però è notorio che le persone reagiscono in modo diverso agli eventi esterni; in sostanza la realtà non esiste, esiste solo la percezione che ciascuno ha di essa, e ciò lo sosteneva già Epitteto. Ma mi sembra molto insensato il parallelo che tracci tra l'essere profondi/superficiali e l'essere felici/infelici. Tra le due cose non esiste la benché minima relazione, e si può essere persone profondissime pur essendo dei nevrotici e degli infelici. Evidentemente hai un concetto tutto tuo di profondità, che non trova alcun riscontro nel dizionario della lingua italiana, quello di cui parli è assenza di nevrosi e equilibrio mentale.
Quote:
Originariamente inviata da psmaker
sinceramente di pavese e poe non conosco la vita e non mi esprimo
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Pavese era un depressone che in questo forum non sarebbe sfigurato e che molti avrebbero colpevolizzato per le sue lamentele (altra cosa insensata):
http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Pavese
Lo stesso Poe, che ebbe una vita assai breve e travagliata, era tra l'altro un alcolista e sinceramente non credo si possa dire abbia avuto un'esistenza felice, io farei a cambio con la sua solo per quello che ha scritto ma certo non perché abbia trovato l'equilibrio più di me:
http://it.wikipedia.org/wiki/Edgar_Allan_Poe
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30-11-2011, 14:05
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#28
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
"intelligenza" diverso da "saggezza"
ci può essere più profondità in un indigeno dell'amazzonia che non ha mai conosciuto la "civiltà", che in un premio nobel
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Ovvio. Ma ho fatto degli esempi di persone celebri che notoriamente hanno avuto un'esistenza travagliata. Mica intendevo dire che un indigeno dell'amazzonia non possa essere profondo.
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30-11-2011, 14:37
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#29
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
Ovvio. Ma ho fatto degli esempi di persone celebri che notoriamente hanno avuto un'esistenza travagliata. Mica intendevo dire che un indigeno dell'amazzonia non possa essere profondo.
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non era una critica, volevo chiarire il mio punto di vista, perchè purtroppo viviamo in un mondo in cui si tende a celebrare i titoli (lei non sa chi sono io!) e la cultura oltre i loro meriti, e a deridere l'ignoranza, quando invece secondo me occorre valutare altro per poter giudicare una persona
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30-11-2011, 14:47
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#30
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 847
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[QUOTE=Moonwatcher;644280]Sinceramente mi pare che ti contraddici. I motivi esterni non c'entrano nulla (o quasi nulla, in realtà, ovviamente, influiscono). Però è notorio che le persone reagiscono in modo diverso agli eventi esterni; in sostanza la realtà non esiste, esiste solo la percezione che ciascuno ha di essa, e ciò lo sosteneva già Epitteto. Ma mi sembra molto insensato il parallelo che tracci tra l'essere profondi/superficiali e l'essere felici/infelici. Tra le due cose non esiste la benché minima relazione, e si può essere persone profondissime pur essendo dei nevrotici e degli infelici. Evidentemente hai un concetto tutto tuo di profondità, che non trova alcun riscontro nel dizionario della lingua italiana,
beh per la lingua italiana la parola profondo e basta non vuol dire nulla
però nell'esempio era condurre una vita profonda
un profondo conoscitore di arti marziali se perdesse i suoi match piu importanti ti ostineresti ancora a chiamarlo profondo conoscitore ?
( non so se ho dato l'accenno della logica da me usata )
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30-11-2011, 21:13
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#31
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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non ammettere i propri limiti è il male del millennio (opinione mia)
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30-11-2011, 22:51
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#32
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Il mondo in cui "si tende a celebrare la cultura e a deridere l'ignoranza" quale sarebbe? L'Italia di oggi?
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30-11-2011, 23:01
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#33
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,534
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mi basta che sia più profondo di me
cit
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