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Vecchio 18-02-2023, 11:19   #1
Intermedio
 

Ciao, c'è qualcuno che ha affrontato la resezione di qualche parte dell'intestino?

Se volesse condividere con me l'esperienza mi farebbe piacere.
Come è andata nel corso del breve medio e lungo periodo, se ha risolto del tutto o solo in parte, se aveva qualche tipo di patologia che potesse aggredire altre zone dell'intestino dopo aver rimosso il tratto malato e se è accaduto o meno.

Io l'affronterò più o meno tra un mese ed è probabile che oltre a togliere il tratto di intestino prima lo dovranno separare dal tratto delle vie urinarie dove nel tempo si sono create micro fistole che hanno causato il passaggio di batteri dall'intestino nelle vie urinarie con relative infiammazioni e infezioni.

L'intervento in sé non mi preoccupa più di tanto, più che altro mi interessa tutto ciò che viene dopo..
Vecchio 18-02-2023, 11:35   #2
Esperto
 

Ti posso dire che conosco una persona che, a seguito di una grave infezione, ha avuto resezione e ha addirittura la stomia (il sacchettino). É piuttosto anziana ma, passati i primi tempi in cui ha perso molto peso , ora sta bene, ha recuperato tutto il peso, é autonoma e con buona qualità di vita, non ha particolari dolori e disturbi.
Vecchio 19-02-2023, 12:11   #3
Intermedio
 

grazie Claire per aver letto e risposto

a mio padre hanno messo il sacchetto a seguito del tumore del retto, escluso l'imbarazzo dei rumori prodotti dal sacchetto quando si trova in pubblico anche lui sta bene, certo non può mangiare questo non può mangiare quello e vive comunque con un sacchetto attaccato al corpo, ma è vivo

io sono giovane, spero di non arrivarci mai, mi basterebbe che la malattia non aggredisca altre zone dell'intestino dopo che avranno rimosso quella malata, ma questo si vedrà nel corso degli anni
Vecchio 10-03-2023, 13:55   #4
Intermedio
 

La prossima settimana mi operano.

Ho deciso di condividere tutte le informazioni sul mio percorso: l'insorgere della malattia che poi diventa cronica, cosa ha condotto con buona probabilità a ciò, come l'ho affrontata nel corso di 20 anni, come sono arrivato alla necessità dell'operazione, come ci si prepara all'operazione, cosa avviene durante l'operazione e poi il percorso post operatorio.

Nonostante io sia una persona estremamente riservata, una persona che non si è mai iscritta ad alcun tipo di social, una persona che fino a qualche anno fa avrebbe fatto fatica anche a scrivere un messaggio pubblico dentro un forum, be' ho deciso di condividere la mia esperienza perché potrebbe essere utile per persone che si trovano in condizioni simili ma non hanno magari il coraggio, o la lucidità, per chiedere informazioni a me o ad altre persone.

Appena ho tempo e calma butto giù qualcosa.
Vecchio 10-03-2023, 21:37   #5
Intermedio
 

I


Inizio con questo: non sottovalutare la connessione tra mente e intestino, non a caso quest'ultimo viene chiamato il secondo cervello.
I sintomi tra le differenti patologie possono coincidere o comunque risultare simili ma le cause possono essere molte quindi occorre indagare.

La mia battaglia contro malattia è iniziata con una settimana di dolori molto forti nella zona pelvica durante la quale non sono più riuscito ad evacuare le feci e di conseguenza ho anche smesso di mangiare quasi del tutto cibi solidi: mi tenevo in piedi con il tè, piccole quantità di pane e qualche banana, le banane con il potassio l'assenza di buccia e la loro capacità di contrastare l'acido sono diventate mie preziose alleate.
Persi molti chili nei mesi successivi e dato che non ero in sovrappeso ho rischiato la denutrizione.

Inizialmente sospettarono una forma lieve del morbo di Crohn ma poi con il passare del tempo e degli esami, ecografie, tac con e senza mezzo di contrasto, colonscopie, venne fuori che soffrivo di malattia diverticolare complicata da substenosi del sigma, l'ultimo tratto di intestino prima del retto.

I diverticoli sono delle estroflessioni che si creano lungo le pareti dell'intestino e possono arrivare, nei casi peggiori, a perforarlo e a quel punto se non si interviene molto rapidamente il paziente va in peritonite e, senza ombra di dubbio, muore.
Immagina l'intestino come il corpo di un millepiedi e i diverticoli come zampette corte e tondeggianti che si protendono dal corpo.
I diverticoli non necessariamente si aggravano in maniera tale da rendere necessario un intervento chirurgico, molte persone convivono con essi per tutta la vita e mantengono un accettabile equilibrio e non sanno nemmeno di averli se non peggiorano.

In ogni caso se soffri di diverticoli devi fare molta attenzione a cosa mangi, la qualità e la tipologia del cibo è fondamentale {ma questo vale in generale per tutti}, così come è fondamentale fare attività fisica, giusto per farvi capire l'importanza del movimento: il chirurgo con cui ho parlato mi disse che tra le varie attività da mettere in pratica per arrivare in condizioni migliori il giorno dell'intervento {ma si tratta di un'attività benefica in generale} una è quella di camminare e per fortuna io cammino per chilometri ogni giorno da quando sono un bambino perché mi è necessario per sfogare il sovraccarico neurologico e così mantenere un accettabile equilibrio psicofisico.


II


I problemi a stomaco e intestino sono tipici in determinati tipi di persone.

Sono sempre stato una persona introversa, il mio cervello è iperattivo e quindi è sempre in moto su qualcosa e spegnerlo è molto difficile, rumino pensieri continuamente, inoltre ho un'alta capacità di visualizzazione interiore non solo di immagini statiche ma in movimento che possono assorbirmi su vari livelli fino a disconnettere i miei sensi dall'ambiente circostante e quindi rendermi completamente avulso, assente per un osservatore esterno. Oltre a questo sono una persona soggetta a sovraccarico sensoriale da luci e suoni ambientali in particolare, sono inoltre soggetto a disregolazione emotiva quindi oltre ad avere reazioni sballate esagerate, le emozioni possono assalirmi in maniera molto pesante che siano positive o negative e mandarmi in tilt.
Inoltre tantissima aggressività, rabbia come se piovesse, c'erano giorni che potevo esplodere da un momento all'altro anche in pubblico ed esplodere significava iniziare a urlare, farmi del male, aggredire verbalmente le persone perché per fortuna riuscivo a controllarmi almeno a livello fisico e ripiegavo distruggendo oggetti o facendo del male a me stesso. Naturalmente erano più le volte in cui riuscivo ad inibirmi in pubblico e quindi introiettavo e somatizzavo, di solito le mie esplosioni incontrollate riuscivo a sopprimerle fino a quando non mi trovavo da solo, ma non erano frequenti perché l'auto inibizione di solito prevaleva e preveniva l'esplosione solo che così rischi di implodere e accartocciarti su te stesso.
Tantissima ansia perché il mio cervello tiranno vuole analizzare a prevedere e controllare tutto, cosa ovviamente impossibile e che non ti fa bene sotto nessun aspetto.
Sono Asperger.

Quindi l'enorme carico interiore unito all'incapacità di esteriorizzare questo carico nei confronti di chiunque, da bambino non riuscivo nemmeno a spiegare i miei bisogni di base a mia madre per dire, non ero in grado di parlare dei miei problemi e della mia sofferenza nemmeno con il mio migliore amico quando avevo 20 anni, e di conseguenza non ho fatto altro che somatizzare per tutta la vita i miei problemi, la mia sofferenza, e ciò, insieme alla predisposizione genetica, ha fatto il resto.

Sicuramente un altro fattore che ha aggravato la mia condizione intestinale è stata la mia vita caotica: orari completamente sballati di veglia e sonno, alimentazione irregolare, grandi quantità di alcol, utilizzo di droghe, esposizione a condizioni assolutamente dannose per l'apparato digerente come rimanere in mezzo alla strada o dentro qualche parco per intere giornate consecutive quando le temperature sono basse e l'umidità alta: fa malissimo perché il freddo è come un veleno per il nostro apparato digerente. Oppure mi addormentavo con la finestra aperta, a mezzo metro dal mio letto, in pieno inverno. Oppure mi ficcavo in situazioni assolutamente deleterie per la mia psiche e per il mio corpo e il mio intestino in particolare.


III


Cosa accadeva quando iniziavo a stare male?

Tutto iniziava sempre con la sensazione come di un peso, una contrazione, come un pugno dentro la carne, nella zona sotto l'ombelico e la fase successiva erano dolori addominali che duravano intere giornate, stitichezza fino al blocco consecutivo per più giorni {nel corso del tempo si è unità anche la possibilità opposta: diarrea che ti svuota e ti sfinisce} sensazione di temperatura sballata e quindi avevo i brividi, avevo più freddo del solito.
Quando finivo in queste condizioni mi andava via l'appetito quindi smettevo di mangiare e tra i dolori e la mancanza di cibo finivo ridotto come un morto vivente e facevo fatica anche a stare in piedi, non riuscivo a fare altro che stare sdraiato con la borsa dell'acqua calda e quando potevo fumavo {ma il fumo in generale non fa bene lo sappiamo e se uno ne fa a meno è meglio} cannabis per contrastare il dolore e farmi tornare l'appetito.
Naturalmente non era solo il corpo a risentirne ma anche la mente, diventavo molto più aggressivo, molto meno attento a tutto, molto meno in grado di dispiegare la mia intelligenza, era come se una ulteriore barriera si frapponesse tra me e il mondo facendomi sentire ovattato e ancora più distante e ostile di quanto già non fossi.
Sono andato avanti per anni fregandomene, continuando a non fare attenzione a quello che mangiavo, continuavo a bere alcol come se piovesse, a utilizzare droghe, a vivere allo sbando. Smisi anche di prendere i farmaci che mi avevano prescritto e naturalmente feci tutto di testa mia, smisi anche di andare dal gastroenterologo, smisi qualsiasi tipo di controllo. Forse era una pulsione di morte mascherata da gioventù bruciata.

E intanto la malattia cronica, che alternava periodi neri a periodi di apparente inattività, tipico delle malattie croniche, continuava a crescere, a lavorare instancabile secondo dopo secondo, intaccando millimetro dopo millimetro del mio intestino.
Nel corso del tempo si sono aggiunte anche le emorroidi che ho trascurato aggravandole e così quando stavo male perdevo anche sangue, inizialmente non sapevo che si trattasse di emorroidi quindi quando tingevo la tazza di rosso pensavo che il sangue fosse del retto o di qualche altra zona dell'intestino, e così preoccupato ripresi i controlli, uno dei pochi casi in cui l'ignoranza mi ha aiutato.
Tuttavia nel frattempo la malattia aveva continuato a estendere la propria influenza e così iniziai a stare male non solo con l'intestino ma anche con le vie urinarie: frequenti cistiti, sangue nelle urine fino al punto di urinare a volte solo sangue, bruciore che va avanti per intere giornate unito al dolore intestinale, mi contorcevo sopra la tazza come un indemoniato.
Uscire di casa anche solo per farsi una passeggiata poteva diventare un problema perché tra le feci e le urine, anche quando non erano presenti dolori, nel corso della giornata andavo in bagno una quantità di volte esorbitante, al punto che facevo prima a rimanere dentro casa anche perché in quelle condizioni non avevo proprio voglia di uscire anche se avessi avuto un bagno portatile a diposizione.

Perché ho iniziato a stare male anche con le vie urinarie?
Perché nel corso del tempo il tratto di intestino interessato dalla malattia si è inspessito e si è inspessito per vari motivi: gonfiore dovuto alle ripetute infiammazioni dei diverticoli, gonfiore causato da ripetute cicatrizzazioni conseguenti al corpo che reagisce e ci mette una pezza come può, e visto che nei pressi si trovava parte delle vie urinarie le due zone sono entrate in contatto fino a quando si sono create delle micro fistole: ovvero dei buchetti tra intestino e vie urinarie che permettevano il passaggio di batteri e quindi mi causavano infezioni e dolori anche alle vie urinarie.

Ultima modifica di insiemealvento; 10-03-2023 a 21:39. Motivo: vorrei dire refusi, ma no è il mio cervello stronzo
Vecchio 10-03-2023, 21:38   #6
Intermedio
 

IV


Cosa ha determinato l'ineludibile necessità dell'intervento?

Ho fatto una scoreggia con il pene muahahahah, no non c'è nulla da ridere.
Pochi mesi fa dopo aver urinato è uscita aria, fenomeno non comune, e di solito le cause sono un tumore oppure una o più fistole tra intestino e vie urinarie dato che l'aria dentro le vie urinarie non dovrebbe esserci, la seconda eventualità era perfettamente compatibile con la mia malattia e la zona in cui era localizzata, e così infatti eccomi qui pronto a beccarmi l'anestesia totale e per l'ennesima volta morire e tornare in vita dalle mie fottute ceneri come la strafottuta fenice : D

L'intervento in sé non è nulla di che: ti fanno tre buchi, uno un pochino più grande degli altri dal quale estrarranno il pezzo di intestino che ti tagliano, riattaccano le due estremità, fine. Nel mio caso dovranno prima separare la zona dell'intestino dove è aderita alle vie urinarie, ma su questo non hanno detto nulla perché finché non mi aprono non sanno che trovano...magari lo Stregatto!
La preparazione all'operazione avviene tramite il cibo, ti segue un nutrizionista, elimi qualsiasi tipo di frutta e verdura e spezie condimenti che li contengono perché non devono esserci residui, fibre, nell'intestino per aiutare il chirurgo. Mangi praticamente solo formaggi stagionati, pesce, carne bianca, pane, pasta, riso, ma niente roba integrale cereali e via dicendo. Nulla di dolce tranne biscotti secchi per colazione.
Quanto cazzo mi mancano le banane, non vedo l'ora di potermi mangiare una maledetta banana e magari con un stecca di cioccolato fondente 79%.

Un piccolo trucco che mi ha risolto un sacco di situazioni e ormai lo metto in pratica quasi ogni mattina: utilizzare l'asciugacapelli per scaldare l'intestino mentre sei seduto sulla tazza, il calore aiuta molto a sbloccarti, a volte indirizzo il getto sotto i vestiti direttamente sulla pelle oppure lo indirizzo sullo strato di vestiario a contatto con la pelle, e faccio compiere al getto d'aria dei cerchi, in senso orario. In generale il calore aiuta molto quando stai male, la borsa dell'acqua calda è come la mano didddio.

Ti fanno sicuramente male se hai i diverticoli:
-il piccante, che si tratti di peperoncino o pepe, lo puoi usare ma in piccole quantità e non spesso, se non li usi del tutto è meglio
-la cioccolata di qualunque genere
-bevande gassate in generale e alcol soprattutto superalcolici e birra in particolare {la birra è alcolica e gassata: il male} mentre un bicchiere di rosso è meno peggio
-tutto ciò che è fritto o molto grasso

{frutta e verdura occorre fare attenzione su determinate tipologie, in ogni caso frutta e verdura sono importanti e fanno bene quindi vanno calibrati sulla persona perché ciò che fa bene a me potrebbe fare male a te e viceversa, inoltre una tipologia di cibo che assumi senza problemi nei periodi tranquilli potrebbe essere meglio evitarla quando entri in infiammazione e inizia il periodo problematico}

Se qualcuno fosse interessato posso scannerizzare lo studio australiano insieme alla lista di cibi ammessi e quelli che è meglio limitare o evitare. In ogni caso la lista, come qualsiasi lista ad ampio spettro, è indicativa, alimenti indicati come corretti potrebbero creare problemi e viceversa quindi ogni caso poi va' personalizzato. È stato il mio attuale gastroenterologo a farmi conoscere tale studio e posso dire che è uno che ne sa, ad esempio ora è vecchia e superata la teoria secondo la quale tutto ciò che contiene semi è nocivo per i diverticoli perché i semi andrebbero a depositarsi all'interno delle sacche diverticolari. Quando ho incontrato il mio attuale gastroenterologo venivo da anni in cui dovevo sistematicamente togliere i semi da tutto quello che mangiavo ma quando ho iniziato a non togliere più i semi non sono peggiorato anzi seguendo la sua cura sono stato meglio a livello di vita, anche se certo una malattia cronica come questa non migliora, al massimo rimane stabile o peggiora.

continuerò...
Vecchio 22-03-2023, 22:47   #7
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Sono molto debole, riesco a fatica a stare in piedi, camminare, mangiare, pensare, ma non riesco ad attendere e questo lo scrivo per avvertire eventuali persone che si trovano sulla mia stessa strada:

abbi cura di te stesso, non perdere tempo, non rimandare perché andrai solo a peggiorare la situazione, approfondisci la questione quando stai ancora "bene" perché operarsi quando si è ancora in salute, quando magari la malattia cronica è nel periodo di quiescenza, è ben diverso da operarsi d'urgenza, quando il tuo corpo e la tua mente sono già debilitati e aggrediti dalla malattia nella fase acuta: il recupero post operatorio diventa nel secondo caso più duro e lungo.

L'operazione è stata complessa perché avevo un bel casino dentro l'intestino, quindi oltre ad avermi tagliato un pezzo del sigma, dove la malattia diverticolare era degenerata, hanno dovuto trattare anche altre zone come l'ileo o le vie urinarie e quest'ultime per il momento me le hanno dovute isolare dal passaggio di liquidi e ciò significa portare il catetere per 2 o più settimane. Non so quanti punti esterni e quanti punti interni abbiano applicato. Il drenaggio invece te lo tolgono dopo qualche giorno, in ogni caso prima di farti uscire.

Ho vissuto un incubo parallelo all'operazione causato dal sovraccarico sensoriale causato da luci e suoni che dentro il reparto non mi lasciavano in pace nemmeno di notte. Nell'arco di 8 giorni avrò dormito forse un totale di 10 ore, fino a quando non ho iniziato a urlare e piangere. Nei ricoveri del passato avevo trovato reparti molto meno rumorosi e con meno luci.
Alla fine oggi mi hanno fatto uscire dall'ospedale in anticipo ma in Dimissione Protetta ovvero è come se fossi ancora ricoverato in ospedale ma la degenza la continuo a casa e in caso di problemi mi ricoverano subito, questo perché hanno capito che stavo collassando a causa del sovraccarico neurologico e ciò non avrebbe aiutato la guarigione. Stare mentalmente tranquilli è essenziale per la ripresa postoperatoria.
Quindi se qualcuno avesse caratteristiche simili alle mie consiglio di farlo subito presente durante la preospedalizzazione, inoltre munisciti di occhiali scuri, mascherine per la notte, cuffie antirumore, auricolari per isolarti con la musica e via dicendo, che non eviteranno del tutto i sovraccarichi ma ti aiutano a sopportare meglio e più a lungo prima di crollare.

Di tutte le operazioni che ho affrontato nel corso della mia vita questa è stata la più dura insieme a quando mi hanno operato alla colonna vertebrale all'età di 14 anni, ma a differenza della colonna qui non sono i dolori la parte peggiore ma la sensazione di totale sconvolgimento interiore e la debolezza che ti attanaglia perché dopo l'intervento rimani per giorni senza poter mangiare né bere, nemmeno l'acqua: vai avanti a flebo. E questo significa che quando riprendi a mangiare minime quantità di cibo farai fatica ad assumerle perché riattivare l'apparato digerente non è mai semplice né gradevole, e farlo dopo un intervento simile, mentre ti bombardamento di antibiotici e butti fuori sangue dal drenaggio, è ancora peggio.

Il luogo dove sono stato operato è un ospedale pubblico ma il Primario, in particolare, e i suoi collaboratori sono una eccellenza al punto che sono considerati un riferimento a livello nazionale per questo tipo di interventi e di conseguenza sono anche coloro che ne eseguono di più ogni anno e come in ogni cosa: più la pratichi più diventi bravo.

Se qualcuno fosse interessato posso indicare il nome dell'ospedale e il nome del Primario, chirurgo, che mi ha salvato la vita.
Vecchio 30-03-2023, 16:10   #8
Intermedio
 

Oggi credevo che mi avrebbero tolto il catetere, invece devo tenerlo un'altra settimana, e sono 3.
Me le danno a rate certe notizie, è già la seconda volta che rimandano.
Lo avessi saputo dall'inizio lo avrei messo in conto e invece ogni volta la sorpresa.
Anche loro che possono fare, non hanno la sfera di cristallo, devi essere più paziente e tollerante, con te stesso e anche con gli altri.
Devi imparare ad attendere con calma e tenacia, l'arte della sopportazione ti renderà più forte.
L'operazione si è rivelata più grave del previsto e l'unico modo per essere certi che eventuali microfistole si chiudano è lasciare che il tempo passi. Impara l'arte della sopportazione, la tenace e ferma attesa, ti renderà più forte.
Le infermiere scherzavano per tirarmi su e quando ero ricoverato mi facevano domande, erano curiose, in quel reparto il più giovane aveva 20 anni più di me, io ero un'anomalia, tanto per cambiare.
Non capivano inoltre perché ero così solo, non capivano e chiedevano, sei bello non ti manca nulla mi dicevano, ma non hai la ragazza questo non lo dicevano ma era il chiaro sottotitolo, come se fosse la svolta della vita.
Perché sei così triste perché sei così solo: poi quando ho dato di matto forse hanno capito, mi guardavano e non dicevano più nulla.
Avrebbero potuto anche tagliarmelo il cazzo, per quanto mi serve e per quanto me ne frega ormai.

Sovraccarico sensoriale, sovraccarico neurologico, disregolazione emotiva, meltdown, shutdown, benvenuti ciao non mi siete mancati manco per il cazzo.
Ho dato di matto anche oggi sono riuscito a trattezanermi in ospedale, solo qualche urlo strozzato, poi ho iniziato a urlare senza freni una volta a casa, a farmi del male, ad aggredire oggetti in preda ad una furia interiore che solo qualche demone spuntato dal più nero degli inferni potrebbe capirla. Non mi fa bene nemmeno all'intestino, i punti mi tiravano, ero teso come il cordame delle vele durante una tempesta oceanica.
L'ennesimo crollo e ci è andata di mezzo mia madre che mi vuole solo aiutare e mi ospita a casa sua e se potesse mi porterebbe l'acqua con le orecchie.
Testa di cazzo stronzo che sono.

Ecco cosa succede quando il tempo passa e non si prendono le giuste decisioni.
Ecco cosa succede quando le cose si fanno serie e la malattia ti serve il conto e non ci sono voli pindarici o patemi lirici da cantare al chiaro di luna.
Io non sono certo uno che rimanda, e non temo la sofferenza, l'ho affrontata spesso, ma anche i medici in passato hanno forse sottovalutato la situazione, forse era troppo presto, non lo so. La mia giovane età li atterriva, hanno atteso molto prima di arrivare all'operazione e intanto gli anni passavano: mi hanno detto che di solito un intestino ridotto come il mio lo vedono in persone di 60/70 anni. Sono sempre stato precoce.

I tagli sull'addome non provocano molto dolore, tranne quando tossisco.
Educare il corpo non è semplice come non lo è educare la mente, lo stomaco ancora prima dell'intestino ci mette un attimo ad abituarsi alla condizione di assenza o penuria di cibo e quando lo rimetti in moto fatica, è un tormento mangiare e digerire. Non è che si restringe, quella è una legenda metropolitana, perché la misura minima quando è vuoto è quella e non può diventare più piccolo, solamente si disabitua ad assumere cibo, e la stessa cosa la fa l'intestino.

Ho conosciuto un ragazzo che fa clown terapia con i bambini che nemmeno arriveranno alla mia età per vedere quanto fa schifo il mondo: moriranno senza conoscere la vita, quindi brutto cojone stai zitto e sorridi che per oggi ti sei lamentato abbastanza.

E sono qui, ancora qui.

Ultima modifica di insiemealvento; 30-03-2023 a 16:17. Motivo: refusi e poi il mio cervello stronzo
Vecchio 11-04-2023, 20:40   #9
Esperto
L'avatar di Stan Kezza
 

Madonnamia... io pensavo che il mio colon irritabile fosse invalidante
Vecchio 11-04-2023, 21:17   #10
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da Stan Kezza Visualizza il messaggio
Madonnamia... io pensavo che il mio colon irritabile fosse invalidante
Anche io. Devo andare in bagno almeno due volte al giorno, quindi non posso mai stare troppo lontano dai bagni. Devo prendere i fermenti per almeno 15giorni al mese.. e cmq non starò mai benissimo, avrò sempre, costantemente un po' di fastidio alla pancia.. però so che c'è chi sta molto peggio.
Vecchio 12-04-2023, 10:30   #11
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Keith Visualizza il messaggio
Anche io. Devo andare in bagno almeno due volte al giorno, quindi non posso mai stare troppo lontano dai bagni. Devo prendere i fermenti per almeno 15giorni al mese.. e cmq non starò mai benissimo, avrò sempre, costantemente un po' di fastidio alla pancia.. però so che c'è chi sta molto peggio.
Stan Kezza, Keith, vi abbraccio...

Certo che è invadente, i disturbi all'apparato digerente non sono mai uno scherzo.

Mi raccomando prendetevi cura di voi stessi!

p.s. se un giorno vogliamo vederci dal vivo e prendere confidenza e vedere cosa succede a me non dispiacerebbe...
Ringraziamenti da
Keith (12-04-2023)
Vecchio 12-04-2023, 10:33   #12
Intermedio
 

Finalmente mi hanno tolto il catetere, l'incubo è terminato e posso ricominciare a vivere.
Nel frattempo ho perso 10 kg rispetto al mio peso forma. Forse vado da un nutrizionista almeno per capire come muovermi finché non riesco a riprendere un regime alimentare simile a quello pre operazione durante il quale non è che non dovessi porre attenzione. Basta leggere i post precedenti.

Il catetere, giusto per evitare fraintendimenti che potrebbero allarmare persone che hanno problemi all'apparato digerente, non te lo mettono per questo genere di interventi, io me lo sono beccato e l'ho tenuto per oltre 20 giorni solo perché non esiste altro modo per dare modo al corpo di rimarginare le fistole: ma sono casi particolari non è che i diverticoli o altre patologie dell'intestino ti bucano anche le vie urinarie o comunque causano delle fistole che mettono in comunicazione l'intestino con le vie urinare con conseguente passaggio di batteri fino al punto di poter trovare tracce di feci nelle urine.

In genere quando l'intestino viene lesionato al punto tale che si vengono a creare delle perforazioni i casi sono due:

1) la perforazione è "coperta" ovvero non interessa l'intero spessore della parete intestinale e quindi non occorre operare d'urgenza perché il corpo riesce a tamponare e rimarginarsi da solo; serve tempo ovviamente e serve prendersi cura di se stessi prima di tutto con una alimentazione adeguata e uno stile di vita "rilassato". Nel corso del tempo il tuo intestino potrebbe aver rimarginato più di una volta questo genere di perforazioni e ciò determina ripetute cicatrizzazioni con conseguente ispessimento del tratto interessato e ciò potrebbe determinare dei restringimenti che non facilitano il transito intestinale complicando la digestione e causando conseguenze varie

2) la perforazione non è "coperta" e in questo caso occorre operare d'urgenza perché se non si interviene rapidamente la situazione degenera e il paziente rischia la vita: il tratto interessato viene tagliato e rimosso

3) la resezione dell'intestino non è che occorre farla quando stai per morire e quindi solo d'urgenza, è sempre meglio prenderla per tempo quando stai in una fase "tranquilla", nel senso: quando inizi ad avere determinati problemi che si cronicizzano l'operazione diventa inevitabile, è solo questione di tempo

p.s. Fanculo malattia infame, sono ancora qui!!!

Ultima modifica di insiemealvento; 13-04-2023 a 13:35. Motivo: integrazione scritto
Vecchio 04-09-2023, 13:05   #13
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Aggiornamento:

a distanza di mesi dall'operazione (mi sono operato in marzo e ora è il 4 settembre) posso dire che la mia condizione è migliorata.

Non ho più avuto dolori forti come prima.
Ora non vado più in bagno molte volte durante una giornata, tra feci e urine.

Mi è capitato di fare fatica ad andare in bagno e di non andarci per qualche giorno, questo tuttavia è dovuto anche alla somatizzazione, infatti ogni volta che sono peggiorato con l'intestino prima sono peggiorato con la mente.
Quando non sto tranquillo per qualche motivo somatizzo subito nell'apparato digerente.

Hanno rimosso il tratto che stava messo peggio ma tutto l'intestino d'altronde è interessato dai diverticoli quindi occorre non abbassare la guardia ora o in futuro.

Ho avuto qualche disturbo a livello di stomaco.

Da quando mi sono operato ho notato che reggo meno bene il caldo rispetto a prima, probabilmente è perché prima avevo spesso brividi e la necessità di cercare calore per trovare sollievo a livello intestinale e urinario.

La mia vita è migliorata senza dubbio, almeno per il momento, anche se ormai non posso più utilizzare l'alcol per reggere situazioni sociali e ciò renderà ancora più difficile affrontarle; intanto ho migliorato la condizione giornaliera del mio intestino, un problema alla volta.
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