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Vecchio 19-08-2013, 22:18   #1
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Ciao a tutti, vi parlo di una situazione problematica in cui si trova un mio amico, a mio parere ingiusta e pesante dalla quale non riesce a uscire. D'ora in poi lo chiamo X per comodità di scrittura.
X ha perso i genitori da adolescente, mi sembra da quando aveva 13 anni, morti, mi sembra, per cause naturali, viveva con loro insieme al fratello Y. A questo punto, dopo un po' di tempo in cui si cercava di sistemarli, è stato convinto il nonno a ospitarli, così da quel momento sono stati cresciuti dal nonno e la nonna.
X è stato seguito da psicologi e assistenti sociali che gli hanno diagnosticato non so quale disturbo mentale non molto forte, non so di che si tratta, ma consiste nel fatto che non ha un'abilità sociale abbastanza sviluppata da permettergli di fare le cose pratiche da adulto, come pagare le bollette, fare cose burocratiche, etc... ma a parte questo è una persona intelligente.
Il nonno era riluttante a prendere l'affidamento di X e Y, non essendo nei suoi programmi di vita, ma alla fine è stato convinto e ha accettato.
X ha risentito del fatto che il nonno non era entusiasta di prenderlo in casa, come mi ha confidato spesso, ma comunque è consapevole che il nonno a modo suo gli voleva bene.
A causa del disturbo mentale di cui ho parlato prima, X è stato messo nelle categorie protette del lavoro, e grazie a questo gli è stato trovato un lavoro in un'azienda di fast food. Questo lavoro lo impegna tutti i giorni dalle 12 alle 16, tranne il sabato, e per recarsi al lavoro deve prendere un trenino e un altro mezzo uscendo alle 10 di mattina, e arriva a casa alle 19 o 19:30.
A causa del suo carattere sensibile e timido, e forse anche per qualche sua chiusura (ma chi non ha le sue esigenze? si tratta della personalità) e di quella degli altri, fa fatica a fare amicizie e trovare conoscenti disponibili a uscire con lui, di conseguenza si sente sempre solo.
Una cosa che appesantisce questa condizione e lo fa sentire ancora più schiavo è il fatto che il nonno ha sempre preteso che l'intero stipendio di X, cioè 600 euro al mese, andassero tutti a lui, giustificando questa pretesa con il fatto che quei soldi servono per le spese della casa e che lui (X) deve contribuire perchè è ospitato.
Il nonno ha sempre rifiutato la richiesta di X di tenere il suo stipendio o anche solo una parte dello stipendio, dicendo che serve per la casa. Questo nonno, in realtà, percepisce una pensione buona, perchè ha avuto una carriera molto brillante e non ha bisogno di tenersi tutto lo stipendio di X per arrivare a fine mese.
Il nonno non accetta nemmeno la richiesta di lasciare una paghetta mensile a X, nemmeno di 50 euro. In pratica, X si fa il culo tutti i giorni, facendo avanti e indietro con i mezzi, lavorando con fatica in un ambiente freddo, senza avere un soldo di quello che spende, al di là di pochi spiccioli che il nonno gli da se vuole andarsi a prendere un gelato con me.
Un giorno la monotonia della sua vita è stata illuminata da una speranza accesa dal suo zio di Arezzo: questo zio, durante un incontro di svago, gli ha detto che aveva la possibilità di farlo trasferire ad Arezzo in una struttura o, se possibile, un appartamento, dove si sarebbe sentito appagato.
X ha visto in questa prospettiva una speranza per trovare la pazienza di sopportare la sua attuale condizione di vita: adesso ha 34 anni, quindi è da quando ha 22 anni che fa la vita di uno schiavo, dando tutto lo stipendio al nonno.
Vecchio 19-08-2013, 22:23   #2
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Una volta ha chiesto al superiore del posto dove lavora di versare il suo stipendio in un conto suo, diverso da quello del nonno, e il nonno, in quell'occasione, si era incazzato come una bestia, dicendo che se l'avesse fatto l'avrebbe cacciato di casa perchè lui era ospite e doveva contribuire, e non pensare ai cavoli suoi.
A questo punto succede un problema nel lavoro di X: gli cominciano a fare pressioni dicendogli che deve assolutamente finire il lavoro puntuale alle 16, cioè entro le 16 deve finire di pulire i tavoli e i vassoi. Di solito infatti X non riesce a fare da solo tutto quel lavoro entro le 16, ma solo entro le 16:30, visto il ritmo frenetico dei clienti, e il fatto che non ha un aiutante come accade ad altri dipendenti in altri turni di lavoro. X si sente molto stressato e allarmato da queste pressioni, capisce di rischiare di perdere il lavoro perchè non riesce a soddisfare la richiesta, così esprime questa preoccupazione in casa al nonno, alla nonna e al fratello Y. Il nonno e la nonna però non comprendono la serietà del problema e gli dicono che ne fa un dramma esagerato. Intanto al lavoro X continua a superare il limite delle 16 e a subire le pressioni e i rimproveri dei superiori, così continua a parlare del problema in casa per chiedere aiuto: in passato infatti il nonno aveva fatto una sollecitazione all'azienda dicendo che X doveva staccare entro le 22 perchè altrimenti avrebbe perso il treno per tornare a casa. Pensando quindi che la situazione fosse grave come allora, X ha tentato di rendere il nonno consapevole del problema per indurlo a fare, analogamente a prima, una sollecitazione per risolvere questo problema, facendo presente che X faceva parte di una fascia protetta e non si poteva richiedere uno sforzo disumano da lui.
Ma il nonno non lo prendeva sul serio, continuava a credere che fossero paranoie. Inoltre la nonna di X in quel periodo stava male, e il nonno si arrabbiava perchè diceva che X, facendo quei discorsi, stressava la nonna, non curandosi della sua salute. Infatti la nonna non aveva capito anche lei che c'era un problema di lavoro, e allora X cercava di spiegarglielo e manifestava la sua angoscia, ma non per un capriccio, ma perchè si sentiva il peso addosso di dover difendersi dalla sua azienda rischiando di perdere il lavoro.
Proprio in questi giorni la nonna muore per le complicanze del suo tumore, e X ne soffre molto perché era la persona da cui sentiva più affetto in casa.

I problemi nel lavoro nel frattempo continuavano, e alla fine, vedendo che X non ce la faceva a rispettare gli orari di lavoro richiesti, i gestori del locale gli hanno alleggerito l’incarico delle pulizie, integrandolo con un incarico nella cucina del ristorante, permettendogli così un lavoro meno frenetico e stressante (nel frattempo gli altri che sono stati chiamati a sostituirlo nelle pulizie di prima svolgevano l’incarico peggio di lui).
A questo punto il problema del lavoro era risolto, X non aveva più il ricatto nell’azienda, ma in casa veniva accusato dal nonno di aver provocato la morte della nonna stressandola con le sue ossessioni sul lavoro.
Quindi X non solo aveva subito i ricatti nel lavoro (gli dicevano “Se non ce la fai è un problema tuo, devi finire entro l’orario fissato”) senza ricevere sostegno morale dal nonno (che gli diceva che erano paranoie e gli diceva “loro te lo dicono apposta per velocizzarti” banalizzando i suoi discorsi), ma veniva addirittura accusato di aver provocato la morte della nonna stressandola con le sue lamentele.
C’è da aggiungere che la nonna ha lasciato in eredità a X e al fratello Y 15000 euro per uno. Mentre il fratello Y ha goduto della proprietà di quei soldi comprandoci una macchina per le sue necessità (pur essendo comunque accusato dal nonno di opportunismo della morte della nonna), X non ha potuto tenere i suoi soldi, perché il nonno li ha tenuti usandoli per altre spese.
In questa situazione però a dare speranza a X c’era la promessa dello zio di Arezzo di aiutarlo a sistemarsi nella struttura di Arezzo o in un appartamento vicino. Questa prospettiva di trasferirsi a Arezzo vicino agli zii con uno stile di vita nuovo rappresentava l’unica speranza che dava un senso alla sua attesa in quelle condizioni di fatica e solitudine.
Ebbene, il nonno aveva la possibilità di ostacolare anche questa occasione, cosa che ha intimato di fare dicendo a X “tu hai fatto morire la nonna con le tue ossessioni, adesso te la farò pagare”. E il modo in cui il nonno avrebbe ostacolato questo progetto sarebbe stato riferire allo zio di Arezzo (con il quale era sempre in comunicazione telefonica) che X non faceva che fissarsi con Arezzo, facendo sempre i soliti discorsi, in modo che lo zio di Arezzo cambiasse idea su di lui, ritenendo opportuno non entusiasmarlo troppo con le promesse di spostarlo ad Arezzo. Se il nonno avesse fatto questo sarebbe stato sleale, perché X ha sempre fatto in modo di mantenere con lo zio di Arezzo un atteggiamento di buon senso, preoccupandosi di non fargli pressioni e di non sembrare impaziente. Invece il nonno, parlando di lui come uno ossessionato mentale senza gratitudine per chi lo ospita, aveva la possibilità di far cambiare idea allo zio, mandando all’aria il progetto di essere aiutato a spostarsi.
Un esempio da riportare è quando il nonno ha riferito a X che lo zio di Arezzo voleva farlo prendere dalla croce rossa per un ricovero coatto per curare le sue ossessioni, e lo zio di Arezzo, in confidenza, ha detto a X che non è vero: questo mostra come il nonno trattasse X come un ossessionato e desse allo zio questa immagine di lui.
Quindi la morale si può riassumere così: X si ritrova da 12 anni a lavorare tutti i giorni con fatica senza avere il suo stipendio di 600 euro mensili, che il nonno si tiene tutto senza fargli tenere neanche una parte e senza dargli neanche una paghetta mensile. Ma se X chiede anche solo una parte del suo stipendio viene accusato di egoismo e di ingratitudine perché non contribuisce alle spese. Inoltre la sua occasione di spostarsi da lì andando ad Arezzo, offerta dal suo zio spontaneamente, viene mandata all’aria dal nonno che lo mette in cattiva luce con lo zio facendolo passare per ossessionato, gli viene negata oltre che la proprietà dello stipendio anche la parte della nonna lasciata in eredità, inoltre viene accusato di aver provocato la morte della nonna per aver espresso la fortissima ansia e lo stress del lavoro. Tutto questo nell’abitudine a una costante solitudine, senza la possibilità di avere uno svago.
Quale può essere un modo per tirarsi fuori da questa situazione così pesante e ingiusta?
Vecchio 19-08-2013, 22:24   #3
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

non lo so, ecco a me mi viene da pensare che sto nonno è uno bip
Vecchio 19-08-2013, 22:37   #4
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way Visualizza il messaggio
non lo so, ecco a me mi viene da pensare che sto nonno è uno bip
ho pensato la stessa cosa.
intanto di consiglierei di frequentarlo tu e cercare di fargli avere un minimo di svago-
Vecchio 19-08-2013, 22:38   #5
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

E contattare un avvocato? Da quello che ho letto alcune cose sono proprio fuori legge indipendentemente dalle interpretazioni, come la storia dell' eredità. Certo che il nonno è proprio un pezzo di m. Ma in alternativa non può andare ad Arezzo? Il nonno mica lo può obbligare a rimanere.
Vecchio 19-08-2013, 22:45   #6
Banned
 

Boh,è una situazione di m...a. Però c'è qualcosa che non mi convince. Ma questo nonno che età ha. mi sembra piuttosto strano che un uomo di 34 anni abbia ancora un nonno.....cmq se è vero se lui vuole trasferirsi, non c'è nonno che tenga e cmq non può parlare lui direttamente con lo zio?

poi forse secondo me un approccio diretto con quel nonno ci vorrebbe magari anche spaventandolo e ritorcendogli contro la frase della morte della nonna.....ovviamente non posso scrivere cosa direi io, ma penso che abbiate capito...

Ultima modifica di Wolferstein; 19-08-2013 a 22:53.
Vecchio 20-08-2013, 01:32   #7
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

Quote:
Originariamente inviata da Bluevelvet93 Visualizza il messaggio
E contattare un avvocato? Da quello che ho letto alcune cose sono proprio fuori legge indipendentemente dalle interpretazioni, come la storia dell' eredità. Certo che il nonno è proprio un pezzo di m. Ma in alternativa non può andare ad Arezzo? Il nonno mica lo può obbligare a rimanere.
Penso anche io che volendo ci sarebbero gli estremi per azioni legali, specie riguardo all'eredità, in ogni caso la soluzione migliore è andarsene da quella casa, il prima possibile, dopodiché cercare di recuperare la somma con le buone o con le cattive, chiaro che così facendo probabilmente si metterà tutto il parentato contro....

L'impressione che ho da quello che ha scritto hurry è che questo ragazzo sia succube del nonno, altrimenti uno che possiede un po' di amor proprio e di lucidità avrebbe già piantato un casino da tempo
Vecchio 21-08-2013, 22:23   #8
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Quote:
Originariamente inviata da Pablo's way Visualizza il messaggio
L'impressione che ho da quello che ha scritto hurry è che questo ragazzo sia succube del nonno, altrimenti uno che possiede un po' di amor proprio e di lucidità avrebbe già piantato un casino da tempo
Lui mi ha detto che il disturbo che gli è stato diagnosticato è il disturbo borderline. Lui ha sempre cercato l'aiuto di altri che lo "salvino" dalla sua condizione, non ha l'intraprendenza di trovare un posto dove stare o un lavoro, però ha la lucidità piena dello sfruttamento a cui è soggetto.
Vecchio 21-08-2013, 23:40   #9
Intermedio
L'avatar di Ste Fano
 

Se i fatti che hai trascritto corrispondono perfettamente alla realtà ci sono tutti i presupposti per un reato penale, ovvero la "Circonvenzione di persone incapaci" (articolo 643 del codice penale)

Ti ritieni veramente un AMICO (parola che per me ha perso di significato..) di questa persona?!

Io proverei ad aiutarlo, agendo in questo modo:
per prima cosa convincerei l'amico che la vita è una sola, è preziosa e va vissuta, anche a costo di irrigidire e/o troncare rapporti con familiari che per comportamento si sono mostrati aguzzini.

Una volta fatto entrato in quest'ordine di idee (più facile a dirsi che a farsi..) ed averlo alleggerito dai probabili sensi di colpa (da quello che leggo non è lui che ha vissuto alle spalle dei nonni ma il contrario..) approfondirei i risvolti penali (visto che non fa piacere a nessuno essere etichettati con il termine tecnico di "deficiente psichico" tenderei ad omettere questa definizione o comunque farei leva su un fittizia lacuna della legge che comprende anche al sua condizione)chiedendo assistenza legale gratuita (legge 217/90 "Istituzione del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti").

Con buone possibilità di riuscita in caso di azione legale,con un "foglio" in mano, meglio con una terza e più autorevole persona, farei andare l'amico dal nonno per fargli prendere atto del suo comportamento.
In base alla reazione del nonno l'amico agirà di conseguenza, o andando fuori di casa (è chiaro che dovrà avere le spalle coperte, magari dallo zio, che deve essere informato preventivamente di tutto) denunciando il nonno, o rimanendo attualmente dove si trova con il maltolto ingiustamente privatogli fino ad ora.
Vecchio 22-08-2013, 00:16   #10
Esperto
L'avatar di alessietto
 

non si capisce che fine ha fatto Y dalla tua storia, abita con X e il nonno o è andato via? Contribuisce anche lui? Perchè se deve contribuire sia per X che per Y 600 euro al mese ci stanno come spese per 2 persone...

In ogni caso, se deve contribuire solo per se dato che il fratello Y è autosufficiente, e se non abita in una città dai prezzi degli affitti mostruosi come milano o torino ma in una piccola città, potrebbe farcela a campare per conto suo con 600€ al mese affittando una camera e non un intero appartamento, e muovendosi coi mezzi pubblici... però se ha dei disturbi mentali non so se è in grado...
Vecchio 22-08-2013, 05:16   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da HurryUp Visualizza il messaggio
Quale può essere un modo per tirarsi fuori da questa situazione così pesante e ingiusta?

Accoppare il nonno.

Scherzi a parte (+ o meno.. Poi la gente si stupisce quando in casa avvengono omicidi tra parenti e porcate varie.. con certe premesse..).... e Y in tutto questo che fa ? deve versare anche lui tutto lo stipendio al nonno ? Perchè lui ha potuto tenersi l eredità e X no ?


X dovrebbe mettersi strettamente in contatto con lo zio di arezzo parlandoci chiaramente di tutte le cose qui da te elencate e andare a vivere la semplicemente.. cercando un lavoro li in zona grazie alle categorie protette.
Eventualmente denunciare il nonno e farsi ridare i 12 anni di stipendio (con gli interessi) e l eredità.
Vecchio 22-08-2013, 06:59   #12
Esperto
L'avatar di barclay
 

Adire le vie legali mi sembra l'unica soluzione, anche se capisco che, per chi ha certi disturbi, può essere molto ansiogeno
Vecchio 22-08-2013, 09:26   #13
Esperto
L'avatar di Alex2
 

Ma e' vera questa storia? oltre alla questione dell'eta' il disturbo borderline non corrisponde alla descrizione della persona che sembra piu' un evitante
Vecchio 22-08-2013, 10:07   #14
Esperto
L'avatar di Lino_57
 

Mi sembra un racconto poco chiaro per i seguenti motivi:
1) Alla morte dei genitori il ragazzo aveva già dei problemi seri? Perché non saper pagare le bollette (cosa che io già facevo dai 14-15 anni in avanti) mi dà l'idea di una persona seriamente compromessa, che non può vivere da sola.
2) Chi aveva convinto il nonno (paterno, materno?) a prendersi cura dei 2 nipoti?
3) E gli altri nonni? altri parenti? (Per chi dice che un 34enne non può avere un nonno: mia nipote di 41 anni ha entrambe le nonne, materna e paterna).
5) Il nonno prende tutto lo stipendio: a che titolo? Viene versato direttamente sul suo c/c? Non so se la Guardia di Finanza sia molto d'accordo: il nonno dichiara quel reddito oltre alla propria pensione???
6) A casa il tuo amico è autonomo? Il nonno gli deve preparare il pasto, lavargli la biancheria???
7) Il trasferimento ad Arezzo, comporterebbe la perdita del lavoro?
8) L'amico è ancora seguito da psicologi, assistenti sociali? Se sì, stanno dormendo???
9) Per l'eredità: idem come sopra: il tuo amico ha un proprio C/C?

In sostanza: se il tuo amico ha dei seri problemi mentali, dovrebbe essere preso in carico dai Servizi Sociali (se non ha parenti più volenterosi), che valuteranno anche dal punto di vista legale il comportamento del nonno, che appare troppo da padre-padrone. Trattenersi tutto lo stipendio e l'eredità del nipote, è "leggermente" illegale...
Vecchio 22-08-2013, 10:34   #15
Banned
 

lino le bollette faccio fatica a pagarle anche io, come tutte le scartoffie: eppure sono considerato tra i casi "meno gravi" del forum.
Sti cazzo di problemi sono proprio strani.... chi lo sà di preciso cosa c'ha sto povero cristo qui.
Comunque sia c'è poco da fare.
L'unica è la circonvenzione di incapace, ma mi sembra un po' labile come impianto accusatorio, considerando che lui ha solo il nonno e te, hurry, come riferimenti.
Dovresti parlare con lo zio, se ci riesci, allora avresti più possibilità.

Molto probabilmente il nonno è una di quelle persone che hanno l'ossessione di mettere ogni centesimo da parte perché, cresciuto nel dopoguerra, ha il terrore che i tempi bui ritornino, quindi c'è una certa probabilità che ogni centesimo del ragazzo sia custodito in un conto.
(non credo che il nonno vada di coca ed escort, cazzo ci deve fare con tutti questi soldi!)
Quindi la strada da percorrere potrebbe essere minacciarlo di azione legale e trovare una soluzione extragiudiziale, che permetta al vecchio di risparmiare sui soldi dell'avvocato. Altrimenti, causa.
Ma solo col supporto dello zio.

Ultima modifica di Marco Russo; 22-08-2013 a 10:37.
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