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La mia timidezza nasceva da un senso di ineguatezza, mancanza di autostima e fiducia nelle proprie capacità. Quando ho preso completa coscienza delle cause della mia timidezza e ho cominciato a lavorare su di esse per vincerle, a poco a poco facevo passi via via piùampi. Cominciavo a rivolgere la parola anche a sconosciuti scoprendo che in fondo si trattava di cose semplici non era certo richiesta una disquisizione filosofica. Lavorare su i propri punti deboli agisce anche come una sorta di antidepressivo naturale, infatti il cervello è come un muscolo più lo usi più si rafforza e si sviluppano nuove capacità. Quindi anchio vi dico, fregatevene buttatevi; cominciate da piccole altezze ed il resto verà da se è una specie di magia. L'importante è la gradualità e la pazienza perchè non si cambia da un giorno all'altro. Datevi tempo. |
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Nulla di personale Alucard,ma nella condizione di fobico e depresso cronico in cui mi trovo credo che la ''morte''peggiore non sia quella dell'uomo medio. Concordo con te che una vita preconfezionata dagli stereotipi sociali e gravata quindi dalla consapevolezza della propria mediocrità è feccia! Anche io vorrei piegare la realtà a cio'che sono e spero di poterlo fare-lo augoro anche a te-e questo bisogna cercare di farlo sempre;ma se la vita ti regala qualcosa che nn si plasma alle tue prerogative intrinseche,non bisogna sputarci sopra:è sempre qualcosa su cui viverci sopra,sempre meglio del nulla esistenziale. |
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