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cantiniere 01-03-2006 01:43

ma hanno mai vinto, loro?
 
Premesso che preferisco lottare per il resto della mia vita piuttosto che arrendermi, mi chiedevo:
ci sono persone che hanno vissuto questi sentimenti, questa timidezza pressoché invalidante ed a un certo punto della loro vita hanno potuto dire "sono guarito" ?
Esistete? Se sì vi invito a raccontare la vostra esperienza, che potrebbe essere esemplare ai fini della nostra "battaglia".







ma il mio leggendario ottimismo mi indica che questo thread resterà eternamente incompiuto

warblade 01-03-2006 03:39

Io personalmente no, ma ho parlato con tante persone che mi hanno detto che erano timidi e che a un certo punto della loro vita hanno pensato:'Ma sì, chi se ne frega, buttiamoci, si vive una volta sola!' e sono guariti!!
Allora, o il mondo è pieno di contaballe, oppure c'è da incazzarsi sul serio con se stessi, visto che tanti casi disperati hanno cambiato radicalmente la propria vita solamente volendolo. Infatti quando qualcuno mi dice cose del genere lo picchierei di brutto.

cantiniere 01-03-2006 21:49

mah. ho svariati dubbi in merito
stando alle esperienze che ho avuto modo di udire e valutare, quelle persone che di solito sentono la loro vittoria, hanno sempre un concetto di fobia sociale molto diverso.
ovvero una timidezza accettabile, umana, poco fastidiosa
ecco perche' si stupiscono a sentir di uno come me.
spero di sbagliarmi...

warblade 03-03-2006 00:17

No, probabilmente hai ragione; non saranno veri fobici, perché in persone come per scovare la volontà devi prima spalare kili di merda.

ghostshape 03-03-2006 21:18

infatti è molto piu' difficile per quelli kome noi...kissa perkè pero' forse perkè sono sempre una sognatrice mi dico ke volendolo sarei anke capace di superare tutto questo, ma kissa forse mi illudo....per me dipende dai giorni, ci sono giorni ''si''e giorni ''no'' ..anke se quelli sono dii piu' ...il fatto è ke spesso questa ''cosa'' ke sappiamo puo' komportare ke il sentirsi diversi dagli altri e il non accettarsi possa aggravare la gia difficile condizione sfociando nella depressione, penso ke questo stia un po' accadendo a me...infatti solo quando riesco a ritrovare me stessa e le mie cose nel mio isolamento, li' riscopro la mia serenità, mentre piu' vado avanti nel mondo ''reale'' piu' mi sento depressa...piu' insisto a volere lottare per cambiare me stessa piu' mi pesano gli alti e bassi, i giorni si diventano meravigliosi, quelli no insopportabili...
attenzione ragazzi, la depressione è una brutta bestia...non fatevi giocare questo brutto tiro da nessuno, nemmeno da questa dannata fs del cazzo...non vale la pena, distruggersi e annientarsi solo xke non si riesce a cambiare la propria natura, no non deve valere mai la pena..la vita è e deve essere bella per tutti.

manuel 04-03-2006 00:27

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jackal 04-03-2006 00:56

Sono d'accordo, la personalità di base non si può cambiare, ci sono persone tendenzialmente introverse ed altre estroverse. Ma la parte immodificabile si ferma qui; i comporamenti e gli atteggiamenti invece dipendono in maniera quasi esclusiva dalla visione che noi abbiamo delle cose, se vediamo un obiettivo come troppo grande o troppo difficile quasi sicuramente non lo raggiungeremo e ci sentiremo dei falliti. Come pure credo che non aiuti mettersi in un ordine di idee del tipo: non potrò mai avere una vita normale come gli altri e allora cerco di tirare avanti alla meno peggio, aspettando l'arrivo della Grande Mietitrice...
Anch'io qualche anno fa ragionavo in questi termini e che cosa ci guadagnavo? Nulla, a parte accrescere la rabbia verso me stesso ed il mondo crudele che mi rifiutava. Vivevo come in una specie di limbo, tutti i giorni erano uguali e gli stessi pensieri ossessivi affollavano la mia mente, non era una situazione che poteva evolvere in qualche maniera da sola.
Allora ho provato a raggiungere degli obiettivi prima piccoli, se non insignificanti, e poi via via sempre più difficili, e le cose sono migliorate, oggi riesco a fare cose che non avrei immaginato possibili.
La strada è ancora lunga, naturalmente, ho ancora un sacco di difficoltà nei rapporti con gli altri, non riesco a rompere il ghiaccio e ad aprirmi se prima non sono completamente sicuro della disponibilità dell'altro, ma è un obiettivo raggiungibile, bisogna solo avere un pò di pazienza.
Nessuno sa qual'è il proprio destino, e nessuno può essere sicuro di come finirà la propria vita, e forse è per scoprire a poco a poco questo mistero che noi esistiamo.

gg84wendy 04-03-2006 01:08

...mi riconosco molto in cio'che dici,siamo molto simili nel modo di rapportarci al mondo,anch'io ci ho messo molto ma sono riuscita gradualmente ad acquistare quel minimo di abilita'sociali che ti consente di star serenamente a contatto con gli altri,e'ovvio che ho gia'capito che non saro'mai una trascinatrice o una simpaticona x tutti,ma mi basta mi accontento cosi'... 8) :lol:

manuel 04-03-2006 01:16

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UltraFobic 30-10-2008 21:18

Re: ma hanno mai vinto, loro?
 
Quote:

Originariamente inviata da cantiniere
Premesso che preferisco lottare per il resto della mia vita piuttosto che arrendermi, mi chiedevo:
ci sono persone che hanno vissuto questi sentimenti, questa timidezza pressoché invalidante ed a un certo punto della loro vita hanno potuto dire "sono guarito" ?
Esistete? Se sì vi invito a raccontare la vostra esperienza, che potrebbe essere esemplare ai fini della nostra "battaglia".

una volta ho visto un film di fantascienza dove un introverso diventavano estroversone volante
si chiamava matrix

cantiniere 03-12-2008 13:15

sì hai ragione, è un po' esagerata la mia richiesta
però dipende anche cosa si intende per "guarito"
io mi considererei guarito nel caso in cui
1) riuscissi a farmi qualche amico
2) riuscissi a dire "ciao" a una ragazza senza buttarmi a terra cercando una fessura in cui sparire, come fanno abilmente le formiche
3) riuscissi a fare quello che fa una persona "normale", non dico estroversa, dico proprio normale, l'uomo medio, l'italiano che prende la macchina va a lavoro poi torna a casa si tromba la mogliettina e guarda la tv.
poi magari il giorno dopo va in posta e non sente il peso di duemila sguardi puntati su di esso.

Alucard 03-12-2008 14:37

Quote:

Originariamente inviata da cantiniere
3) riuscissi a fare quello che fa una persona "normale", non dico estroversa, dico proprio normale, l'uomo medio, l'italiano che prende la macchina va a lavoro poi torna a casa si tromba la mogliettina e guarda la tv

L'uomo medio non è mica così bello da invidiare.

Tutta la giornata in ufficio a fare un lavoro che nemmeno gli piace, a star lì davanti al pc ad incasellare cifre, con un collega con la forfora e con l'ascella più pezzata di una mucca delle alpi; torna a casa e viene accolto da un gradevole odore di cavoli, infatti la mogliettina (con un sedere che è stato vistosamente sconfitto dalla forza di gravità - ah Newton quale tremendo male che hai scoperto! - e i capelli tenuti insieme da una orrenda mollettona rosa, perchè non ha tenuto tempo per farsi lo shampoo e ora spremendo i capelli ci puoi far un olio migliore del carapelli) ha fatto pasta e cavoli per cena; a tavola rigorosamente con la tv accesa che stasera c'è Pippo Baudo, da non perdere.

Ah di trombare manco se ne parla, appena vi mettete a letto lei si gira dall'altra parte e inizia a russare.


Non è mica bello esser l'uomo medio

vetro 03-12-2008 15:22

Invece di farvi questi problemi.vivetevi la vostra eta'.Poi ci penserete.

luca24 03-12-2008 15:26

Re: ma hanno mai vinto, loro?
 
Quote:

Originariamente inviata da UltraFobic
Quote:

Originariamente inviata da cantiniere
Premesso che preferisco lottare per il resto della mia vita piuttosto che arrendermi, mi chiedevo:
ci sono persone che hanno vissuto questi sentimenti, questa timidezza pressoché invalidante ed a un certo punto della loro vita hanno potuto dire "sono guarito" ?
Esistete? Se sì vi invito a raccontare la vostra esperienza, che potrebbe essere esemplare ai fini della nostra "battaglia".

una volta ho visto un film di fantascienza dove un introverso diventavano estroversone volante
si chiamava matrix

Non diventava mica tanto estroverso, diceva quattro parole e tutte sottovoce.
E poi era figo, se fosse stato brutto secondo me non avrebbe nemmeno potuto volare.

cantiniere 03-12-2008 15:57

alucard, hai ragione
l'uomo medio condice una vita di merda, ne sono consapevole
però l'ho usato come esempio per esprimere altro; le cose che fa l'uomo medio io non riesco a farle se non con una buona dose di ansia e vistose crisi in pubblico che distruggono il mio orgoglio.
mi piacerebbe prima di tutto non avere simili handicap, poi, dopo, si può tranquillamente ovviare (di certo con più serenità) al problema della vita subnormale.

vetro. credo che i problemi che mi pongo sia obbligatorio porseli; se arrivi a vent'anni e fai una vita che ti sta stretta come il preservativo del puffo brontolone, c'è sicuramente qualcosa che non va
sì, un giorno forse rimpiangerò tutte le qualità della mente e del corpo giovanile, ma pensarci ora purtroppo non mi aiuta

ramo 03-12-2008 16:24

Quote:

Originariamente inviata da Alucard
Quote:

Originariamente inviata da cantiniere
3) riuscissi a fare quello che fa una persona "normale", non dico estroversa, dico proprio normale, l'uomo medio, l'italiano che prende la macchina va a lavoro poi torna a casa si tromba la mogliettina e guarda la tv

L'uomo medio non è mica così bello da invidiare.

Tutta la giornata in ufficio a fare un lavoro che nemmeno gli piace, a star lì davanti al pc ad incasellare cifre, con un collega con la forfora e con l'ascella più pezzata di una mucca delle alpi; torna a casa e viene accolto da un gradevole odore di cavoli, infatti la mogliettina (con un sedere che è stato vistosamente sconfitto dalla forza di gravità - ah Newton quale tremendo male che hai scoperto! - e i capelli tenuti insieme da una orrenda mollettona rosa, perchè non ha tenuto tempo per farsi lo shampoo e ora spremendo i capelli ci puoi far un olio migliore del carapelli) ha fatto pasta e cavoli per cena; a tavola rigorosamente con la tv accesa che stasera c'è Pippo Baudo, da non perdere.

Ah di trombare manco se ne parla, appena vi mettete a letto lei si gira dall'altra parte e inizia a russare.


Non è mica bello esser l'uomo medio




Credo che ci sia molto da invidiare invece.

Ti dico allora la vita del vero fobico depresso:
Fin che c'è papà e mamma che provvedono a lui,puo' starsene tranquillammente a perdere la vista davanti al pc,buttando via nel frattemmpo tt la giovinezza.
Nn riesce a concludere nulla per il suo futuro, ad andare a lavorareo all'università o a imbastire una mimima relazione sociale che si avvicini all'amicizia.
Poi presto i genitori scompaiono dalla sua vita e lui e lui nn ha piu' forza di alzarsi manco dalla sedia tanto è depresso,eppure deve darsi una mossa se nn vuole morire di fame;cercherà un lavoro,ma gli indicheranno sempre la porta, potrà trovare qualche lavoro umile-in nero-,ma in genere sono lavori dove ci vuole molta energia e al primo colpo di pala sverrà per la fatica. E allora eccolo a vagare per le strade senza una casa e senza mangiare. Si chiederà come fare ad andare avanti,ma nn ci sono soluzioni visto che gli piglia l'ansia anche a chiedere l'elemosina;mangerà forse alla Caritas quando va bene e nella spazzatura quando va male.
Inizierà ad alienarsi dal mondo e a parlare da solo senza accorgersene,fin quando un giorno lo troveranno(se lo troveranno)sotto il letto d'un fiume,oppure in una panchina congelato...


Si il mio sogno nel cassetto è la vita dell'uomo medio.

vetro 03-12-2008 16:26

E' questo che ti dovrebbe dare lo stimolo.La tua giovane eta'.Soprattuto per cambiare le cose visto che ci stai male.

ramo 03-12-2008 16:30

Le ho provate quasi tt e continuo a provarci infatti,difficile che mi arrenda,almeno finchè sono giovane.

cantiniere 03-12-2008 16:37

minchia che scenario apocalittico, ramo :D
molto ben arzigogolato, complimenti
anche molto pessimistico però! ricorda che la necessità aguzza l'ingegno, quando avremo la merda fino al collo probabilmente ci sveglieremo come con uno squillo di tromba.
ma capisco il tuo discorso, i tuoi timori sono i miei.

Alucard 03-12-2008 17:34

Quote:

Originariamente inviata da ramo
Si il mio sogno nel cassetto è la vita dell'uomo medio.

Il mio invece no, sarà che lo dipingo più nero di quel che è ma vedo in ogni caso scenari (secondo me ovviamente) apocalittici per la vita media.

Lo scenario alternativo che hai descritto (anche quello apocalittico, ma è uno possibile) non cambia (ripeto, secondo il mio punto di vista personale) l'opinione sulla vita media: per me tra i due scenari sarà come scegliere tra morire fulminato o morire sepolto vivo in una tana di termiti. E' chiaro che uno sceglie di venir fulminato per soffrire di meno, ma io preferirei non morire proprio!


Mi ripugna l'idea della vita media, perchè medio = mediocre per me.

La domanda allora è: ma vorresti fare la vita di Briatore allora?

No, vorrei fare solo quello che dico io e non quello che la società mi dà prendendosi via via pezzi di me stesso e rendendomi uno zombie.



O forse semplicemente non mi va di crescere.


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