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sono messa peggio di quanto pensavo...
quando mi sono iscritta qui pensavo di sapere quali erano i miei problemi.
avevo capito che sono ansiosa, depressa e tutto il resto... ma non pensavo di essere arrivata a questo punto. OK, sono timida, ho problemi a stare in gruppo, soprattutto se ci sono un sacco di persone che si conoscono da molto tempo, ma non pensavo di arrivare al punto che un semplice invito a uscire mi scatenasse un attacco di panico! per carità non che prima uscivo volentieri, c'era il disagio, la pigrizia, l'ansia anticipatoria... però... bene o male uscivo. Mentivo a me stessa, agli amici e al resto del mondo, ma uscivo. E ora che faccio? prima chiedo aiuto disperatamente a un amico che sa quali sono i miei problemi, poi gli attacco il telefono in faccia, poi piango, arriva l'attacco, e nel frattempo stampato nella mia mente a caratteri cubitali avevo : "IO DOMANI NON ESCO NON CE LA POSSO FARE, NON CE LA FARò MAI" |
descrivi questo attacco di panico
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cominciano le vertigini e la pressione al petto, più la pressione è forte più aumenta la nausea e le vertigini anche... poi sto groppo in gola che mi soffoca... voglia di scappare , urlare e quant'altro ma mi ritrovo immobilizzata.. (mi irrigidisco sempre molto) e nel frattempo una paura fottuta di non so che... e nel cervello sto cavolo di pensiero "noncelafacciononcelafacciononcelafaccioaiutoaiuto aiuto" , mentre di solito ho il vuoto totale, e la paura di perdere il controllo o di morire stecchita all'istante chiedo scusa se non si capisce nulla, ora non riesco a spiegare meglio... |
A me succede così di notte, cammino per ore nel vano tentativo di calmarmi, mi stanco solo e poi non dormo... al peggio non c'è limite!
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Hanno inventato gli ansiolitici, qualche decennio fa
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Infatti qualche decennio dopo ne siamo quasi tutti dipendenti! |
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Brava, non sei obbligata a star male 8) |
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lascia perdere i neurolettici 8O
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I neurolettici su di me,riguardo attacchi di panico,non funzionavano.Ho preso risperdal,zyprexa,abilify e altri che neanche mi ricordo il nome ma addirittura esasperavano quelle vertigini che poi portano all'attacco.
In quel caso è molto meglio un sedativo,benzodiazepine..purtroppo..dico purtroppo per via della dipendenza..Però l'attacco di panico si può gestire con la respirazione giusta,imparando a controllare l'afflusso di ossigeno per non iperventilarsi. Io di attacchi veri e propri non ne ho da tempo ma si manifesta in me uansensazione di disagio fortissimo e duraturo che non supera il limite che porta all'attacci ma sta sulla soglia,per esempio in questo momento sto scrivendo e sono superagitato ho camminato per due ore al buio e di sonno non se ne parla |
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premettendo che non sono di certo la persona giusta per dare consigli (visto che il problema di attacchi di panico non è fortunatamente qualcosa che direttamente mi riguarda), volevo però commentare ciò che leggo. Ho l'impressione di stare a leggere di medicina "fai da te", di quella casareccia. E mi chiedevo quindi se per il vostro problema siete seguiti da un bravo specialista. Questo perché l'altro giorno, guardando un programma in tv dove parlavano appunto di attacchi di panico, mi pare di ricordare, in particolare, alcuni consigli che dava lo specialista:rivolgersi sempre al medico competente e non utilizzare gli ansiolitici perché non sono adatti ad affrotare il problema. Sicuramente qualcuno di voi, più informato in materia, avrà visto il programma a cui faccio riferimento, e saprà essere più esaustivo nell'esporre il contenuto... In bocca al lupo a tutti. |
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per quanto riguarda il gestire dell'attacco, bè hai centrato in pieno il mio problema... sono totalmente incapace di controllare la respirazione, anche quando sto bene! all'iperventilazione ci sono arrivata un paio di volte ... :? è stato lì che ho pensato "azz ma devo morire proprio durante un merdoso attacco di panico"? |
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bè, intanto, sì sono seguita da diversi specialisti e gli ansiolitici me li hanno segnati loro, ma mi hanno anche detto che è indispensabile una psicoterapia. Credo che tutti sappiano che alla fine i farmaci siano solo un "tampone", un aiuto nei momenti più difficili, ma se si prendono solo i farmaci, i problemi rimangono! invece, facendo una buona psicoterapia (Sperando nello psicoterapeuta competente e nell'impegno serio e costruttivo che uno ci mette di suo) i problemi si affrontano e spesso si risolvono... certo non che sia una cosa miracolosa, nel giro di 3 mesi non si risolve niente, ma dopo 1 anno, i miei piccoli passetti li ho fatti :) |
... intendevo dire che questo specialista diceva che è utile/indispensabile l'utilizzo dei farmaci (magari associata a psicoterapia cognitivo/comportamentale), ma non degli ansiolitici! (non ricordo invece quali sosteneva).
n.b. Aspetto conferma da qualcuno che ha seguito lo stesso programma. |
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Credimi che uno specialista o un semplice psicologo ti può aiutare a gestire la respirazione non solo durante l'attacco ma nel corso della giornata anche quando sei distante dalla crisi o quando ti si presentano situazioni potenzialmente ansiogene.La respirazione è tutto. |
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