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ho perso contro la fobia sociale e la timidezza
si purtroppo hanno vinto loro, la fobia sociale e la timidezza, ho 40 anni ed ho provato di tutto, ma è giunto il momento di dire basta hanno vinto loro.
Quindi ora mi sto costruendo una vita in solitudine, percepisco una pensione di invalidità più lo stipendio di mia madre mi permettono di non lavorare, stò interi mesi in solitudine a casa se esco è solo per comprare il pane ma lo faccio raramente. la paura degli altri non ha fatto altro che aumentare nel corso della mia vita, mi illudevo a 20 anni che a 30 ne sarei uscito invece è solo peggiorata e continua a peggiorare. comunque ho trovato una terapia che mi fà stare decentemente anche in solitudine, poi ho il computer la televisione e ogni tanto leggo In pratica sto costruendo una vita solitaria, anche se nel profondo del mio essere ben represse ci sono la voglia matta di socializzare ed uscire con gli amici ed avere una ragazza. purtropppo è così non ci posso fare niente |
mi dispiace per la tua condizione :roll: ...cerca di fare cio che puoi anche se a 40anni diventa dura...hai tutta la mia comprensione,eppure pensavo che con gli anni il problem diminuisse io almeno ho avvertito questa sensazione...
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Re: ho perso contro la fobia sociale e la timidezza
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Ma nn eri sposato cn la rumena che ti manteneva?
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bene seven, adesso che hai capito che sei un sacco diverso dai normaloni puoi iniziare la tua vera battaglia, quella per imparare a muoverti al meglio nei limiti che la natura ti ha imposto
hai un sacco di poteri che la fobia ti ha donato, che aspettano solo di esser scoperti :D |
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severn, hai l'invalidità, quindi non riesci neanche ad uscire di casa per lavorare? |
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non ti abbattere, sta vita è andata male, ma nella prossima ti reincarnerai in FIorello
uahahahahahahah |
Ciao severn, anch'io ho 40 anni e non lavoro (l'ultima volta che c'ho provato ero così paralizzato dal terrore del telefono e di dover parlare col capufficio che proprio non era possibile rinnovarmi il contratto). Negli ultimi tempi, forse l'angoscia per il tempo che passa, ma la rabbia per la mia situazione e per quelle che penso ne siano le cause mi sembra comincino finalmente a darmi un po' di forza per reagire. Adesso, ad esempio, voglio entrare a far parte di un gruppo di auto-aiuto; il passo successivo sarà qualche forma di volontariato (già mi immagino il primo colloquio: penseranno che forse dovrei essere oggetto di volontariato più che soggetto, pazienza, poi magari le cose migliorano e comunque non ho più veramente nulla da perdere). Non ti arrendere !
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Re: ho perso contro la fobia sociale e la timidezza
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Re: ho perso contro la fobia sociale e la timidezza
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coraggio... puoi avere una vita decente e delle belle amicizie anche a 40 anni, 50, 60 ! |
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Bè, io invece da te non mi aspettavo proprio niente di diverso... :x |
non dire mai basta! pensa piuttosto a seguire altri interessi nella vita, pensa a risolvere i tuoi conflitti interiori, a lavorare su te stesso, ad accettarti per quello che sei..
ma non dire mai basta! io ho pochi anni meno di te e sono in una situazione simile alla tua, anzi, a dirla tutta io penso di esser un caso abbastanza raro, in quanto ho iniziato a percepire una realtà sfalsata ed obnubilante intorno a me, e ad esser conseguenzialmente ansioso e quant'altro... ad 11 anni, quando in pratica era un ragazzino alle soglie dell'adolescenza. in varie fasi della mia vita ho pensato di gettare la spugna, ma alla fine so che lotterò contro questo "male oscuro"; lotterò finchè avrò un grammo di energia in corpo. forse alla fine dovrò solo guardare in faccia la realtà e rendermi conto d'aver perso... ma fa niente, almeno ci avrò provato... O_o |
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e se un giorno ti ti dovessi accorgere che potevi lottare anzichè arrenderti subito?
e se un giorno ti dovessi accorgere che ti sei adagiato tutta la vita sulle stampelle, senza osar far un passo sulle tue gambe? e se un giorno ti dovessi accorgere che le stampelle ti hanno sorretto ma ma non ti hanno portato da nessuna parte? e se....? chi lo sa! (i fossi sono pieni del senno di poi) e poi le stampelle a volte dobbiamo costruircele da soli, perchè alla fine solo noi sappiamo cosa realmente può sostenerci.. e cosa no! per cui, da un mio punto di vista, le stampelle possono esser intese sia come un aiuto esterno che come un aiuto interno (o come una sintesi/unione di entrambi... a seconda dei casi) |
non ho gettato la spugna nella vita, ma solo sul sociale, infatti mi sto organizzando per vivere una vita serena in casa in solitudine.
Seguo da molto tempo la psicologia orientale, la meditazione orientale e lo yoga, nel primo passo dello yoga in niyama e anche nella meditazione o filosofia di vita orientali c'è il Bramacharia che prevede l'assoluta astinenza da pratiche sessuali e poi si dice che la felicità è dentro di noi non fuori, bene io ho imparato la meditazione orientale (vipassana) e mi pare di stare bene con me stesso. cmq la speranza è l'ultima a morire, ora non posso più agire sul sociale per cambiare ma posso aspettare un miracolo e tac divento un esssere sociale a tutti gli effetti con tanto di famiglia e figli, chi lo sa. |
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si, concordo sul fatto che la felicità sia dentro di noi, e li vada ricercata (e tendo pure a ritenere che ognuno di noi abbia una peculiare felicità da scoprire e vivere dentro di se)
però solo se è una felicità piena, naturale, spontanea... e non qualcosa di artificioso, ricercato o autoimposto. e nemmeno se si tratta di un palliativo.. o di un surrogato... ovviamente non sto giudicando le tue scelte personali con queste parole. probabilmente le ho scritte più per me stesso, per ricordarmi di non cedere ai paradisi artificiali (baudelaire)... per far si che la mia mano non si appigli a qualsiasi cosa mentre sto cadendo, benchè l'istinto di soppravvivenza dica l'esatto contrario.comunque prima o poi da qualche parte finirò (e subito dopo inizierò la risalità, come uno stupido sisifo... ma che importa, si vede ch'è nel mio karma) |
le due ultime cose che mi sono capitate, scoprire la terapia giusta e che non sono etero, mi hanno dato molta energia, potrei tentare di affrontare gli altri, ma non so dove andare, non conosco nessuno e poi sono ancora psicologicamente incastrato in casa.
Credo che rapportarmi agli altri sapendo di essere omosex, cambia completamente il modo di vedere le persone, ma ancora non ho sperimentato niente, non ho ancora nessuna intenzione di uscire di casa. |
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