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La redenzione
Voi ci credete nella redenzione?
Non intendo la redenzione in senso cristiano, ma il redimersi da un modo sbagliato di pensare e di vedere la vita... Quando ho voglia magari racconto in che senso personalmente interpreto il modo sbagliato di vivere da cui vorrei redimermi... Iniziate voi se avete qualcosa da dire in proposito... |
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Re: La redenzione
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yes, credo stia tutto lì almeno il segreto della mia terapia...cambiare visione di tante cose, pensare in maniera diversa...e aiuta, cazzo se aiuta...come pensare alla patata...un conto è pensare alla patata fritta, un conto al pata-track un conto alla patata patata :wink: |
Re: La redenzione
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LOL ahahahah LA PATATA CI SALVERà!!! |
Re: La redenzione
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Re: La redenzione
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Re: La redenzione
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ciao rob |
Re: La redenzione
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Torniamo in topic. 8) |
Re: La redenzione
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Possibilmente basta con patate e salsicciotti, però... :lol: |
Re: La redenzione
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Invece di modo di pensare giusto o sbagliato io direi funzionale o controproducente per affrontare situazioni sociali con la minor sofferenza psicologica possibile prima, durante e dopo e raggiungere obiettivi di miglioramento e sblocco personale.
Se ad esempio prima di un obbligo sociale pensiamo a che brutta figura faremo e quanta vergogna proveremo, aumenta l'ansia anticipatoria ed è più probabile evitare: se pensiamo che non possiamo sapere come andrà, anche se è una mezza bugia a volte, è più probabile uscire di casa e arrivare meno agitati. Se tornati a casa pensiamo che nonostante abbiamo fallito o mostrato le nostre inabilità, averci provato è una piccola vittoria che ci ha insegnato qualcosa e miglioreremo col tempo, staremo meno peggio che pensando che è stato solo un inutile disagio vergognoso, alimentando frustrazione ed evitamento. Questo è solo un esempio di modi di vedere la vita, ciò che ci succede e ci aspetta che non sono in sè veritieri o falsi, ma visioni di tipo ansioso/fobico/evitante da una parte e funzionale/possibilista dall'altra. Comunque per semplicità separo la "redenzione" dal modo corrente di pensare e vedere eventi e fatti e quella rispetto al modo di vedere me stesso. La prima implicherebbe riuscire a vedere e interpretare quanto più possibile ciò che succede a me e intorno a me in modo funzionale invece che ansioso, affrontando quante più situazioni e quindi restringendo al massimo la fs. Ma questo nuovo modo di pensare sarebbe possibile solo se supportato a lungo andare da risultati positivi o miglioramenti, altrimenti è facile scoraggiarsi e tornare ai vecchi modi di pensare; come quando magari ci si espone per tanto tempo ottenendo solo una diminuzione temporanea del disagio, per tornare poi al punto di partenza e senza aver imparato nulla sul piano delle abilità sociali. La seconda redenzione vorrebbe dire considerare se stessi non un blocco immutabile condizionato dal passato solitario e irrimediabilmente destinato alla sofferenza, isolamento e tristezza, ma un flusso che può avere miglioramenti permanenti e andare verso una certa serenità, qualche soddisfazione almeno nel lavoro, un pò più di autostima, dei rapporti sociali decenti con persone simili e la capacità di convivere e relazionarsi un minimo con persone diverse quando è dovuto. Questo processo lo credo difficilissimo ma mi sforzo di pensarlo in parte possibile per mantenere una speranza. |
Re: La redenzione
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