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Il problema sono io o cosa?
Non ho neanche un'amica. Tutte, TUTTE le persone che conoscevo una volta venute a conoscenza della mia depressione mi hanno ghostato.
Il problema sono io? Eppure non lascio trasparire troppo la mia tristezza e mi piace fare regalini ai miei amici ogni tanto. Forse ho poco da raccontare, perché nella mia vita succede ben poco. Sono io il problema? C'è qualcun altro depresso certificato dal medico che prende farmaci nella mia situazione? Se sì venite allo scoperto per piacere. |
Re: Il problema sono io o cosa?
Io non credo di essere depresso ma credo di condividere le stesse problematiche. È ovvio che ci sono differenze. Ad esempio tu dici di non avere amiche, ma dipende tutto dal livello di confidenza da cui si inizia a considerare l'amicizia.
Il problema è che manca, secondo me, il guadagno nel frequentarti. Non hai nulla da dire, tu dici. Ma quasi tutti hanno molto poco da dire. Il fatto è che trovare qualcosa da dire è un' arte che si impara, secondo me, in parte con l'esercizio e in parte è innata. Il problema è che se uno non ha il talento innato, poi difficilmente si esercita. La gente purtroppo vuole essere intrattenuta. Soprattutto le donne vogliono continui feedback. Di che regione sei? |
Re: Il problema sono io o cosa?
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perché però qualcuno dovrebbe interessarsi a te? come dici tu, ci dev'essere un guadagno. |
Re: Il problema sono io o cosa?
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È per questo che la differenza tra una persona e l'altra non è tanto quante cose hai da dire di interessante, anche perché se ce l'hai in mezz'ora te le finirai tutte. La vera differenza tra una persona e l'altra è lo small talk, le puttanate di contorno a presunte cose serie. Chi parla parecchio sempre a tenere non dice tutte cose interessanti, spesso parla del passato ingigantendo o edulcorando, spesso inventa vaccate sugli altri secondo il loro punto di vista che magari non è quello tipico della persona rispettosa delle differenze tra persone. |
Re: Il problema sono io o cosa?
Sola è difficile da dire, sarebbe utile conoscere un po’ meglio come ti relazioni con amici e amiche.
Detto questo, il fatto che questa situazione si ripresenti potrebbe indicare che qualcosa, da qualche parte, non funziona come dovrebbe. Ma non è affatto detto che dipenda dal tuo modo di rapportarti agli altri, dal tuo atteggiamento o dai tuoi argomenti. Forse, e lo dico con molta cautela, tutto potrebbe avere a che fare con le persone che scegli di frequentare. Ti sei mai chiesta perché ti avvicini sistematicamente a persone che poi spariscono? C’è un fil rouge? Potrebbe dipendere da un meccanismo abbastanza comune. Purtroppo ciò che ci è familiare, anche quando non è positivo, può farci sentire paradossalmente a casa. E così ci ritroviamo a interagire con uomini o donne che, prima o poi, ci fanno dubitare di noi stesse, rinnovando le nostre paure e le insicurezze. E quei dubbi, per quanto dolorosi, risultano stranamente noti (ed è proprio questo il senso di casa). Quello che descrivo è un processo inconscio, una sorta di automatismo, e capita a tantissime persone. Non posso esserne certa, ovviamente, ma al tuo posto non escluderei questa possibilità. |
Re: Il problema sono io o cosa?
Non entro nel merito ma faccio notare che mentre non possiamo cambiare il comportamento degli altri possiamo cambiare il nostro, quindi chiunque sia il problema tu o loro non altera il fatto che solo cambiando il tuo comportamento puoi ottenere un risultato diverso.
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Nemmeno io ho amici, vedo addirittura che quelli con cui interagisco al lavoro e con cui sembro avere molte affinità, non hanno però interesse a approfondire l'amicizia al di fuori.
Mentre magari si vedono con altri con cui hanno meno a che spartire. È evidente che il problema sono io, a sto punto. |
Re: Il problema sono io o cosa?
Neanche io ho amiche o amici tanti mi salutano per cortesia e si limitano a quello con me la gente che conosco da poco si stufa e poi sparisce.
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Re: Il problema sono io o cosa?
Ora non sono depresso, ma lo sono stato.
E mi ricordo che in quel periodo era difficile soprattutto per me frequentare altre persone, perché mi mancava la carica, l'energia e la motivazione per stare con gli altri. E credo che quel stato d'animo si notasse anche dall'esterno. |
Potrebbe anche essere che ci sia un qualcosa che accomuna queste persone, e che con quaglia con la tua personalità/modo di porti o agire.
Oppure effettivamente è un qualcosa di sottile che riguarda la tua persona, e che tu non percepisci. Difficile dare un consiglio efficace non conoscendoti approfonditamente, e la depressione potrebbe anche non centrare nulla. Di queste persone che hanno finito per ghostarti, ce n'era qualcuna che sentivi avere un legame speciale con te, oppure la possiamo definire come una massa indistinta di gente che alla fine non non ha portato nulla di interessante nella tua vita ? |
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Riguardo all'essere evitato dagli altri, dopo tanti anni di psicoterapia, devo ammettere che spesso sono io ad evitare loro. |
Re: Il problema sono io o cosa?
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Re: Il problema sono io o cosa?
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Vuoi addirittura la depressione certificata, ora ti mando la carta d'identità..... Chi ha veramente i problemi non si mette a fare questo tipo di discorsi.... Ognuno ha i suoi e i problemi degli altri possono sicuramente essere più gravi di quelli non certificati.... Tanto il documento scritto te lo fanno anche ma non rende grave la tua situazione.... Poi non capisco che senso abbia dire che prima sei sola e poi parli di amici. Dipende sempre dalla tua situazione che noi non conosciamo: se sei veramente sola è un conto, se poi sei tu a scartare gli altri nella vita reale mentre nel virtuale se qualcuno ti manda un messaggio non rispondi nemmeno, allora non sei sola, fai parte di quella categoria di donne che si lamenta a vuoto e prende in giro gli altri...... A volte la colpa è prima di noi donne e non degli uomini come facciamo sempre..... Se hai problemi guarda prima dentro te stessa invece di accusare gli altri.... |
Re: Il problema sono io o cosa?
Non è facile per nessuno stringere (e mantenere) amicizie solide, la date spesso una cosa per scontata :sisi:
Le sparizioni degli "amici" davanti alle tue confessioni svelano il lato opportunista dell'uomo, nel senso che ti valutano un peso più che un'opportunità e se ne vanno. Meglio evitare i discorsi sulla depressione se non hai un buon livello di confidenza, anche perché è meglio non identificarsi troppo con questa malattia. L'errore che tanti fanno è impersonificarsi nella malattia, considerarla parte integrante della propria personalità, questo allontana la guarigione. |
Re: Il problema sono io o cosa?
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io le definirei "cose che ha piacere di dire e che io potrei avere il piacere di ascoltare" |
Re: Il problema sono io o cosa?
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io sono una persona curiosa e se togliamo il calcio e la caccia, non ho ancora trovato nessun argomento di cui alle persone piaccia parlare, che mi annoi o mi infastidisca al punto di non volerli ascoltare. e alle persone tendenzialmente piace essere ascoltate. |
Re: Il problema sono io o cosa?
Più ci convinciamo di non piacere agli altri e più alziamo muri e ci comportiamo con ostilità
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Re: Il problema sono io o cosa?
io penso che questo discorso di parlare di più o di meno può dipendere anche da come ci si trova con determinate persone, nel senso che con alcune viene da parlare di più e con altre di meno, magari a causa di stili di vita abitudini esperienze vissuti personali ecc..
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Io riuscirei a legare solo con una persona sola come me.
La maggior parte delle persone hanno tante cerchie sociali, amicizie sicuramente superficiali, ma che comunque le intrattengono e non le fanno sentire sole. Noi invece che cerchie sociali ne abbiamo poche o non ne abbiamo perché, essendo introversi non siamo portati a stare in mezzo a gruppi, restiamo soli. Credo che le amicizie siano piuttosto flebili proprio perché ci sono talmente tanti gruppi a cui le persone stanno dietro, che non si curano magari di una amicizia vera, preferendo coltivarne cento false. |
Re: Il problema sono io o cosa?
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Però dobbiamo prima contestualizzare il mio post: io controbattevo a Sola, mi pare, che ha detto di non avere cose interessanti da dire. Perché non ha cose importanti da dire? Perché considera, probabilmente, solo quelle strettamente legate alla propria vita e quello che le capita, allora le ho detto che gran parte dei discorsi non sono riempiti di queste nozioni di vita vissuta, di fatti importanti, di avvenimenti che ci sono capitati ecc ecc. E quindi, potenzialmente anche noi potremmo parlare parecchio, una volta aver imparato ad "allungare il brodo". Purtroppo sì, i bravi intrattenitori sono bravi allungatori di brodo. Se vuoi che ti dico che quel brodo non è allungato ed è pieno di verdure, te lo dico, ma non è così. Tant'è che anche la dicitura "small talk" può essere vista come dispregiativa, perché infatti non è "big talk" o "great talk" o "important talk". |
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