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Ennesima risata perculatoria
Oggi a lavoro è successo che sono venuti, assieme a un amministrativo, un gruppo di tecnici ragazzotti per sistemare delle cose che non funzionavano nella mia struttura. Ero palesissimamente in difficoltà perché non sapevo bene dargli dei dettagli visto che oggettivamente non avevo grandi elementi sul guasto relativamente agli ultimi giorni, che erano quelli su cui mi si chiedeva di entrare in merito (confrontandomi con le colleghe comunque posso confermare che dare indicazioni precise era abbastanza arduo). Si vedeva che non sapevo che straminchia dire ed ero non dico nel panico ma stra in imbarazzo sì. E quindi ho proprio visto, poco dietro l'amministrativo, uno dei tipi che si è girato verso l'altro e si è messo a sghignazzare. Una volta e poi una seconda. Cioé, boh, okay che uno può dire che la risata non è dipeso da nulla di intrinseco a me (ed è questo che mi scombussola) ma dal fatto di vedere una persona in difficoltà (e però che io sia spesso in difficoltà è comunque qualcosa che mi è intrinseco) però che palle, ogni volta. Questa cosa succede sempre con questi cazzo di tecnici, che siano di una ditta delle videocamere, della disinfestazione o del riscaldamento. Cioè, purtroppo non solo con loro ma con loro di continuo, evidentemente c'è proprio una cafonaggine / testadicazzaggine enorme nella categoria. A volte anche quando non sento di mostrare troppa incertezza li vedo comunque che fanno dei sorrisini e che si danno delle occhiatine, evidentemente non riesco a mascherare le mie incertezze minimamente o comunque ho proprio delle vibes da sfigato allucinanti a priori.
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Re: Ennesima risata perculatoria
Sembra che a triggerarti sia l’idea di essere percepito come insicuro e beta (termine che odio ma che uso per capirci) e di essere oggetto di scherno. Ma probabilmente é proprio questa tua voglia di dimostrare di valere come persona forte e di tenere sempre la posizione a metterti costantemente sotto pressione e ad agitarti, a percepirti sempre come sfidato e vacillare, e questo gli altri lo notano.
Boh, riconsidera certi aspetti (consiglio un po’ del mazzo, lo so): forse il lavoro che fai, il tuo percorso di studi, alcuni successi che hai rivendicato in sezioni non pubbliche del forum, gli interessi culturali sono più che sufficienti come punto di partenza, senza bisogno di costanti conferme. E anche una diversa comunicazione a volte aiuta: in questo caso avresti potuto esordire con un sorriso davanti ai tecnici dicendo grazie ragazzi di essere venuti perché qua non ci sto capendo niente, scusate ma tutto quello che so é questo, so che é poco ma se avete domande fatemele. |
Re: Ennesima risata perculatoria
Forse non capisco bene il contesto perché non so che tipo di lavoro fai, ma se vengono dei tecnici perché c'è qualcosa di rotto da ripararti che dovresti mai dirgli? Cioè, è nelle tue mansioni, o in qualche modo nel tuo ruolo di dover andare nei dettagli?
Se non lo è, come credo, io nella situazione gli direi semplicemente in tono neutro "Non so che cazzo c'ha, non funziona più/funziona male, vedete voi (che siete pagati apposta)". Dovresti entrare nell'ordine di idee che se viene una ditta esterna a ripararti qualcosa tu sei il cliente, non è che stai facendo un piacere a loro o devi in qualche modo superare un esame. Dico "dovresti" perché ti comprendo perfettamente, fino a qualche anno fa pure per me ogni risatina e occhiatina (probabilmente manco dirette a me) erano un inferno, quindi so come ci si sente. |
Re: Ennesima risata perculatoria
Quote:
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Saranno proprio così.... Persone perse.... Non ti curar di loro
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Mi ricordo quando ero in prima superiore che tra compagni di banco si scherzava e si facevano quelle risatine, non erano mai per qualcosa che diceva o faceva il/la prof, ma c'era una prof molto insicura che pensava sempre fossero rivolte a lei e andava su tutte le furie, magari quei tecnici essendo giovani si saranno detti, ieri ho bevuto fino a vomitare... È l'insicurezza che fa sempre pensare siano rivolte a te.
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Re: Ennesima risata perculatoria
Quote:
Adesso da pochi anni ho un lavoro fisso e stabile, mi trovo benissimo (praticamente a casa) con i colleghi più stretti, e comunque bene con quelli con cui sono in contatto meno spesso, per cui diciamo che la confidenza ha avuto un altro buon salto di qualità. Penso che per esorcizzare la paura di questo tipo di giudizio sia necessario per forza passare in situazioni ripetute che in qualche modo tranquillizzino da quel punto di vista, o almeno questo è stato il mio caso. Poi mi rendo conto che non è una cosa facile per tutti. |
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