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Non si vive di pretese
Con tutto il rispetto, ma se non reggi lo stress per un esame filtro (una volta si chiamavano di sbarramento, sono sempre esistiti ci sono passato pure io), come pensate di reggere al peso psicologico ed emotivo che deve affrontare un medico durante la sua vita professionale?
Sarà una frase da boomer, ma è così che funziona la vita, per certi ruoli e aspirazioni si va incontro a selezioni brutali di cui io sono stato una vittima e per questo sono un povero sfigato pure io. I giovani di oggi non hanno più la forza psicologica per le prove della vita di base. Questa riforma non sarà certo la panacea ma almeno sta dando a tutti una possibilità in più con una cernita che non si basa più su domande di storia o cultura generale a caso, ma comunque su materie caratterizzanti il percorso formativo. https://www.instagram.com/reel/DSIX6...BmNGpzM253bA== |
Re: Non si vive di pretese
Assolutamente d'accordo, aggiungo che anche se annaquano i test poi gli esami li devono comunque dare e i docenti non regalano niente che poi si tratta di avere la vita delle persone in mano, purtroppo tutti siamo focalizzati sul pretendere, e se ci regalano la casa c'è l'IMU, e se ci curano gratis c'è la lista di attesa, e lo stipendio non ci va bene, e gli altri è sempre colpa loro, ed è colpa dei genitori per quello che siamo, ed è colpa di madre natura, ed è colpa della società, ed è colpa del capitalismo, insomma, l'ultima cosa che facciamo o che spesso non facciamo affatto è responsabilizzarci e un bell'esame di coscienza, invece l'invidia e l'avidità predominano.
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Re: Non si vive di pretese
É lo stesso pensiero che ho avuto anche io circa la resilienza. No, ormai é tutto un diritto per nascita, più o meno
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Qui sopra ho sentito spesso parlare di "partner di cittadinanza". In tal caso non vale che devono conquistarsela da soli?
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Re: Non si vive di pretese
Direi che il concetto stesso di conquista è una cagata pazzesca...
Da qui in poi tutta la frustrazione, l'invidia, il fare invidia, la competizione, i malesseri, il linguaggio forbito, le maschere, ecc ecc ecc... La gente su ste cose non sta bene... |
La ministra Bernini che dà dei "comunisti inutili" a dei giovani che la contestano, è il capolavoro aberrante di questo governo incapace.
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Re: Non si vive di pretese
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E mi sembra fosse in riferimento al tipo isterico che parlava di psicologo per la perdita di 1 anno di università dato dallo sbarramento |
Re: Non si vive di pretese
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Re: Non si vive di pretese
"Siete dei poveri comunisti"
"Sí!":nonso: non è offesa né reato essere poveri né comunisti, ha altro da dire ai giovani signora ministro? Qualcosa sullo sfascio della sanità e sui giovani medici che vanno all'estero o si ficcano in privato? Io, povera e comunista, sì. |
Re: Non si vive di pretese
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Si questo lo capisco, infatti ho sbagliato tutto a non fare medicina, ingegneria diventi un numero inutile e vedi solo i lecchini e raccomandati andare avanti come qualsiasi altro lavoro, se sei medico per lo meno lo status di base ce l’hai |
Re: Non si vive di pretese
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Re: Non si vive di pretese
Boh ho visto matematica e fisica, non so quale sia il cutoff in graduatoria ma è roba che mi aspetterei che sappia fare tutto correttamente uno già uscito dal liceo, figuriamoci uno che ha affrontato dei corsi specifici. Con una formulina del cazzo si rispondeva giá a più domande. Quelle più semplici erano letteralmente le definizioni o il sapere le unità di misura di alcune grandezze. C'é da usare un po' il cervello e capire quello che si studia, per non andare dallo psicologo. Il test di ingresso a ingegneria era simile eh, e manco ricevevamo una formazione omogenea e uguale per tutti. Nel tempo libero, tra una verifica e l'altra, si facevano i quiz e si seguivano i video che qualche prof metteva sul tubo.
Questo è proprio partire dalla stessa base per togliere le differenze dei vari indirizzi di partenza delle superiori. Roba più comunista (e giusta) non esiste, e nemmeno questo va bene. È che vengono su polemici e lagnoni adesso, qualsiasi divergenza tra il loro ricordo del futuro ideale e percezione di presente è motivo di incrociare le braccia, battere i piedi e di richiesta di adattamento al mondo esterno. Bambini che a quell'età potrebbero già avere famiglia e mai responsabilizzati, che prima o poi dovranno scontrarsi con la realtà. Voglio vedere chi tra queste nuove leve, quando necessario, si prenderà la responsabilità di dare dell' off-label, per il bene del paziente. C'è anche un attimo da capire che non è un lavoro qualsiasi, nè per tutti |
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Re: Non si vive di pretese
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Comunque non cambia che basta studiare, come si è sempre fatto. O quelli che l'hanno passato sono tutti nipoti del ministro contestato? |
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