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Alcuni miti da sfatare sull'economia italiana
1) Fino al 1979 l'Italia poteva svalutare liberamente la propria moneta rispetto al marco tedesco. Non è che gli italiani fossero degli imbroglioni, semplicemente si trattava di una reazione all'espansionismo commerciale tedesco, realizzato tenendo bassi i salari tramite l'importazione di lavoratori turchi, che rendeva piu economici i loro prodotti. Per proteggere l'export italiano dalla cannibalizzazione operata dalle aziende tedesche, svalutavamo la nostra moneta contro la loro svalutazione del lavoro. Poi nel 1979 siamo entrati nello SME e non abbiamo piu potuto svalutare liberamente.
2) Nel 1981 si è verificata la separazione tra banca nazionale e tesoro. Prima di essa, la banca comprava i titoli del debito nazionale rimasti invenduti a bassi interessi. In seguito vennero comprati da banche private e intermediari finanziari a interessi molto piu alti. Questo perché, non essendo più possibile svalutare la moneta, era necessario mantenere i tassi di interesse piu alti in modo da favorire l'afflusso di capitale e compensare la bilancia commerciale che altrimenti sarebbe andata in negativo. 3) Il debito pubblico italiano si impennò rapidamente passando dal 59% del 1981 al doppio in circa 20-30 anni. Ma questo non fu causato dal nostro "vivere al di sopra delle nostre possibilità" o dal regalare soldi ai baby pensionati, bensì dal pagamento degli interessi passivi sul debito. Basta vedere le voci di spesa per notare come la spesa pubblica negli anni 80 era in linea con quelle degli altri paesi ed era persino inferiore a quella degli anni 70. In pratica l'aumento vertiginoso del debito pubblico italiano nasce dal processo di integrazione europeo iniziato con lo SME nel 79. 4) Gli altri paesi hanno un debito pubblico piu basso ma hanno un debito privato molto piu alto del nostro. In Germania è il 300% del pil, in UK addirittura il 400% del pil. Strano che si parli sempre di debito pubblico ma mai di debito privato. Sembra quasi che si voglia tagliare la spesa pubblica a tutti i costi in modo da far indebitare aziende e cittadini verso la finanza internazionale. 5) L'Italia versa più di quanto riceve all'UE. Siamo contribuenti netti, non ci regalano niente. Altri paesi che sono cresciuti economicamente dal loro ingresso nell'unione ricevono piu soldi di quanto ne versano. Altri paesi come il Lussemburgo, Olanda e Irlanda sono paradisi fiscali. Paragonare noi con loro è assolutamente illogico. 6) Gli altri paesi sono ben lungi dall'essere virtuosi. Pensate che l'evasione pro-capite piu alta è in Danimarca e l'economia sommersa tedesca è l'11.6% del pil contro l'11% della nostra. 7) L'unione europea è espressione del tatcherismo-reaganismo economico: tagliare spesa pubblica con lo spauracchio del debito e dell'inflazione, privatizzare e liberalizzare tutto per tenere i conti in ordine, fare attivo di bilancio e politiche di austerità. Avere una moneta sovrana e libertà dai vincoli esterni consente più spesa pubblica che può generare sviluppo e crescita economica e non solo inflazione e debito come dicevano la Tatcher e Reagan. Come ai tempi della prima repubblica e del penta-partito quando l'Italia, grazie ad un sistema economico misto, era arrivata a crescere invidiabilmente dando fastidio a Germania e Francia. |
Re: Alcuni miti da sfatare sull'economia italiana
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