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percezione del carcere da parte dell'italiano medio
L'italiano medio percepisce il carcere come una discarica sociale in cui collocare i rifiuti della società. Questo fa sì che non si accontenti mai delle pene che vengono date dai giudici in applicazione della leggi e le si vorrebbe sempre più alte o che si vedano come il fumo negli occhi i benefici quali i permessi e la liberazione condizionale.
Questo fatto a mio parere dipende molto dal fatto che in Italia per entrare in carcere devi avere una pena superiore ai cinque anni o devi essere stato arrestato in flagranza (ma in quel caso, se il reato non è troppo grave, si esce il giorno dopo). Fino a quel limite, intervengono la sospensione condizionale della pena, le pene pecuniarie sostitutive di quelle detentive o i servizi sociali. In pratica, innocenti a parte (che pure ci sono), per finire in carcere bisogna averla fatta grossa. Eppure il carcere dovrebbe essere un luogo in cui si paga per le proprie colpe in base alla loro gravità e, contemporaneamente, si viene rieducati. A mio parere,se il carcere venisse utilizzato anche per punire reati più lievi, che sono quelli che anche persone che non sono certo delinquenti abituali o efferati, finirebbe anche questa connotazione di discarica sociale che si porta dietro. Sto dicendo, per capirci, che se il reato prevede il carcere, è giusto che chi viene condannato vada in carcere, anche se la pena è magari solo di tre mesi. Ti trovano alla guida in stato di ebbrezza e la pena prevista è tre mesi di carcere? Anziché sostituirli con una pena pecuniaria, ti fai tre mesi in prigione. Vieni condannato per percosse a un mese di reclusioni? Te lo fai in carcere, non in sospensione condizionale o ai servizi sociali! Cosa ne pensate? |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Ho ben due esempi di persone di cui ho conoscenza finite in carcere per una pena di meno di due anni, in seguito a denuncia ( reati di tipo sessuale ). La sospensione condizionale della pena si applica solo se è il primo reato. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Voglio precisare che la mia posizione non è dettata da questioni tipo "ordine e disciplina". Al contrario, io penso che a chiunque possa capitare di sbagliare nella vita. Il carcere serve proprio per consentire a chi ha commesso certi errori di pagare il suo debito con la giustizia, anche se questo debito è leggero rispetto a quello di chi magari ha commesso un omicidio. Io per primo, se dovessi causare un incidente stradale in cui per mia responsabilità provoco delle lesioni a un'altra persona, troverei giusto farmi quei tre mesi di carcere previsti per tale reato e che oggi nessuno sconta perché la pena viene sospesa o sostituita con misure alternative al carcere.
Se il carcere diventa un luogo dove chiunque può finirci, forse verrà meno anche quello stigma sociale verso chi è rinchiuso al suo interno. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Non sono reati per cui si potrebbe andare in carcere ma non si va perchè "tanto in italia va così ", non è proprio previsto che ci sia il carcere in questi casi ( se non per casi gravi, come ad esempio i danni ad una persona mentre si guida in stato di ebrezza ). |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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https://www.brocardi.it/codice-della...-v/art186.html |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Il carcere dovrebbe essere un modo per proteggere la sicurezza dei cittadini dalle persone malintenzionate, ma ormai la lassità del sistema giudiziario ha reso inutile questa misura.
Bisognerebbe prendere esempio da El Salvador, passato da essere un Paese in balia delle bande criminali a uno dei più sicuri al mondo. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Non si va in carcere per pene lievi ed è giusto che sia così, spesso per reati piccoli per cui già si pagano multe e pene accessorie, mesi di carcere sono solo deleteri rispetto alla rieducazione in altre forme ( oltre che sovraffollare le carcere che già sono piene ). |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Il ragazzo romano ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, convertita in due anni di lavori socialmente utili. Come vedi, tecnicamente la pena è lieve, effetto del patteggiamento e del riconoscimento delle attenuanti, ma la vicenda è umanamente toccante. Io credo che per la società, ma soprattutto per questo ragazzo, sarebbe stato più efficace una pena di due anni da scontare però in carcere. Il carcere non è necessariamente deleterio, in questo caso vedersi chiuso a chiave in una cella e guardare il cielo attraverso le sbarre gli avrebbero fatto capire la gravità di quello che ha fatto e uscendo sarebbe stato una persona migliore. Non credo che i due anni di lavori socialmente utili abbiano lo stesso effetto. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Conosco diversi carcerati fra i quali diversi ex colleghi e amici di gioventù, funziona così, è difficile entrarci almeno per periodi lunghi poi quando arrivano i cumuli di pena si entra e si esce per tanti anni, la legge dà tutta una serie di tutele e deroghe a chi delinque ma punisce duramente i recidivi, un mio amico che ha più che altro reati di furti si è fatto quindici anni dentro, viene richiamati periodicamente per scontare qualche mese o anno.
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Io valuterei caso per caso, ma per reati che prevedono durate di pena minori sarei molto più favorevole a un risarcimento diretto alla persona offesa e a pene pecuniarie o che in qualunque modo riducano lo status del colpevole. In Italia spesso il furbo o l'arrogante che la fa franca è osannato, ecco io invece del carcere farei in modo che il suo status de sto cazzo ne risenta in maniera effettiva. Esempio: vai in giro col macchinone sgasando e guidando spericolatamente? Alla prima lesione anche leggera che procuri a qualcuno e di cui sei completamente colpevole, per questa vita l'auto non la vedi più, al massimo bicicletta. Penso sia una pena più afflittiva anche di qualche mese di carcere (dopo i quali il/la coglionazzo/a riprenderebbe a fare il Lauda dei poveri). E così aiutiamo anche l'ambiente. Adesso mi aspetto le obiezioni di qualche esponente del PFMG (Partito Fobico Motorizzato Garantista) .sisi: |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Cè il problema del sovraffollamento. Vero. Ma questo si può risolvere costruendo nuove carceri. Il problema è che in Italia vengono puniti i reati gravi, ma una serie di reati cosiddetti minori, ma comunque altamente fastidiosi per chi li subisce, finiscono con la sospensione condizionale della pena o con i lavori socialmente utili, quando invece sarebbe stato opportuno il carcere, non solo per rendere giustizia a chi ha subito il reato, ma anche per consentire un autentico percorso di espiazione a chi lo ha commesso. Io sono il primo che accetterei un tale sistema per me stesso. Sono alla guida e investo una persona sulle strisce pedonali, causandogli delle lesioni? Se la legge dice che mi devo fare tre mesi di carcere, lo accetterei e sconterei la pena senza fiatare. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Mamma mia Claire da un estremo all’altro, mica stiamo parlando di rastrellamenti ma di pene esemplari e certe
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
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Per me sono le pene certe per i reati "razionali" : un evasore che sa che evadendo, al massimo se proprio lo beccano paga un decimo di quello che sta evadendo, si sente idiota a non evadere. Lì c'è razionalità. Su assassini e stupratori e pedofili, mi risulta che mai le pene severe e la carcerazione disumana siano state deterrenti per tali reati. Infatti dove ci sono sistemi con carceri disumane e pene di morte, non ci sono meno reati penali gravi. Basta vedere come va in certi posti del Sudamerica. Toglierei anche la prescrizione per certi reati economici, c'è chi ci ha campato alla grande sapendo che sarebbe stato prescritto tirandola avanti. Lì non ci sono menti deviate o vizi di mente o gente col cervello in pappa, anzi... E in tali casi "l'esempio serve". In altri...pare proprio di no. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
Più che pene esemplari si vogliono pene di pancia e vendicative.
Umanissimo, ma il sistema non deve assecondare la pancia, deve essere superiore. Ad un medico che hai insultato il giorno prima è consentito dalla legge darti due pugni anziché operarti? No, se non ti opera è negligente nel suo compito e passa il guaio. |
Re: percezione del carcere da parte dell'italiano medio
https://milano.repubblica.it/cronaca...P3-S1-T1-s3679
Le pene in questo paese, così come le condizioni carcerarie sono fin troppo morbide. Invece di pensare a scarcerazione, indulti e porcherie simili, bisognerebbe depenalizzare l'omicidio...dei delinquenti. Derubricandola a legittima difesa. Se si potesse lasciare carta bianca ad un padre, fratello, amico o anche un ex, come in casi simili a questo, beh, forse ci sarebbe qualche possibilità di salvare vite innocenti e prevenire aberrazioni come queste. Questo assassino, mi auguro che possa passare le pene dell'inferno, e creparci, in carcere. A 90 anni. Ma temo che se va bene tra una quindicina d'anni sarà libero. Come già lo era adesso. Nonostante fosse palesemente un criminale. |
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