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Vecchi ricordi.
L'altro giorno durante una discussione ho scoperto che un mio conoscente è morto, l'avevo conosciuto nell'ambiente di lavoro, ieri mi è venuto da pensare a lui e a tutta una serie di personaggi straordinari che ho conosciuto grazie al lavoro, questo ragazzo era come me un povero operario solo che a differenza mia aveva qualche anno in più ed era molto qualificato, avrebbe potuto avere un'impresa sua ma aveva le stesse caratteristiche di quasi tutti noi, famiglia povera, scuola abbandonata appena possibile, drogato, alcolista, fumatore, non si curava, ambiente familiare sociale giro di amicizie di disagio ignoranza e povertà, non ho chiesto di cosa è morto ma che non sia arrivato ai 50 non mi stupisce.
Io sono uscito da quell'ambiente dopo una decina d'anni grazie al mio ultimo datore di lavoro, era un cattivo alla Dickens, la peggiore persona che ho mai conosciuto, un giorno mi sono stancato dei soprusi mi sono licenziato e grazie a Dio ho trovato di meglio e da allora sono uscito senza accorgermene da quello che era un girone infernale. Sono passati una quindicina d'anni e ripenso a quei ragazzi, alle nostre storie di operai, li ricordo tutti con affetto, Pasolini o Gorki avrebbero avuto materiale a iosa conoscendoci, anche se oggi 40 50enni hanno tutti grossi problemi o sono morti. Mi viene in mente un mio ex capo cantiere, un comunista da adolescente con tessera del partito e tutto che mi aveva preso in simpatia e che mi voleva sempre a lavorare con lui, quante cose mi ha imparato, molto più lui di mio padre, sicuramente l'uomo più forte che ho mai conosciuto, una specie di Jean Valjean, amava bere le prove di forza e le risse, pensavo fosse quasi immortale sempre sano mai un raffreddore, e invece gli è venuta la demenza precoce e ora sembra uno zombie, mi viene da piangere solo a pensarci. Molti di loro sono passati per il carcere, i motivi sempre gli stessi, droga e risse, ma quando arrivano i cumuli di pena poi le bagatelle diventano anni dietro le sbarre, qualcuno è passato per le comunità, molti hanno problemi mentali e tentati suicidi, nessuno si è pentito quando escono riprendono la stessa vita. Dopo venti anni di cantiere tutte quelle persone che frequentavo hanno tutti problemi di salute, le ernie quasi tutti rarissimo chi non ne ha, e non si risolve ne con operazioni en infiltrazioni o altro, la sentenza sempre la stessa, devi smettere di fare quel lavoro, e tu hai fatto quello tutta la vita e capisci che stai per piombare nella indigenza, dopo una vita di lavoro massacrante, mi ricordo di N. , coetaneo, grande compagno di bevute, aveva un fisico incredibile sembrava Kenshiro, lavoratore infaticabile, ora non può più lavorare non riesce a reggere niente con la mano buona se non un bicchiere e i medici non riescono a capire cosa ha, di sicuro non potrà mai più lavorare neanche volendo, sentenza tremenda prima dei 50. Un altro compagno di gioventù storia simile, lavorato una vita come bestia da soma, qualche anno di carcere, alcolista, ora le mani non funzionano più e l'unica cosa che gli hanno detto è che è un problema neurologico, unica cura gli antidolorifici, ha figli e la moglie disabile anche lei incurabile, come vada avanti non lo so, persona sempre di buon umore schietta e sincera, se sbagli ti fa saltare i denti, la sua resilienza nella vita è miracolosa. Mi ricordo di un altro amico, anche lui 40enne salute rovinata dal lavoro e dagli stravizi, ogni tanto lui va al bar e la moglie resta a casa a fare la battona per i conoscenti, lui fa finta di non sapere e tirano avanti, anche la figlia ha preso quella strada non da professionista ma per fare qualche spicciolo, 10 o 20 euro ti fa un lavoretto e unisce utile al dilettevole. Un altro amico è dovuto scappare all'estero per debiti accumulati, e non solo con le banche, ha chiesto soldi non li ha restituiti e se lo trovano gli fanno la pelle, non immagino come campa visto che anche lui per motivi di salute non può più lavorare. Altro amico una vita operario drogato alcolizzato a 50 anni gli è venuto in problema alle gambe e può camminare solo con quella specie di carrellino per anziani, solo che a lui non piace usarlo quindi immaginatevi un poveraccio che cammina come se lo avessero appena accoltellato, anche a lui i medici hanno detto che non è chiaro cosa ha ma che non c'è cura e può solo peggiorare. Qualcuno è morto di infarto sempre intorno a quell'età, ogni volta che incontro qualcuno mi vengono riportate sempre pessime notizie, chi ha perso la casa e vive per strada, chi ha perso il lavoro e campa grazie alla caritas, quasi tutti lasciati dalla compagna, chi ha un tumore, tante pancreatiti, ictus, qualcuno è uscito completamente di testa ed è finito in qualche ricovero. Tutte queste persone venti anni fa erano sane e forti ma 20-30 anni di lavoro in cantiere li hanno distrutti, del gruppo di operai che ho conosciuto lavorando quasi nessuno è in salute e siamo tutti giovani, si è salvato a pensarci solo chi fa sport ed evita droga alcool e sigarette, ma sono in pochissimi, ormai raramente li incontro ma quando ci vediamo è sempre con grande piacere, soprattutto se siamo ubriachi e ricordiamo quando eravamo giovani, e si finisce sempre a ricordare la brutta fine che ha fatto questo e quell'altro. Tutti questi ragazzi sono italiani non sono storie di immigrati, l'ambiente familiare l'istruzione e il giro di amicizie determinano gran parte della nostra vita, almeno in certe parti d'Italia uscire da questo circolo vizioso mortale è molto difficile, se ne esce quando non si è più in grado di lavorare ed avere una vita attiva, avanza l'età e sto diventando nostalgico. |
Re: Vecchi ricordi.
Penso e spero che oggigiorno la vita di cantiere sia migliorata molto rispetto a una ventina di anni fa. Io ci lavoravo nei mesi estivi quando avevo diciotto anni, e si anche io lo ricordo come un inferno quasi sempre.
Comunque hai descritto delle situazioni da disagio altissimo....ma in che zona hai lavorato? |
Re: Vecchi ricordi.
Per ciò che ho imparato in questi anni i ricordi andrebbero custoditi con rispetto e magari per fare il punto della situazione, ma sviolinarci molto sopra può essere pericoloso, come al solito è una condizione di scarsa lucidità
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Re: Vecchi ricordi.
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Re: Vecchi ricordi.
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Re: Vecchi ricordi.
Quando ero il garzone della ditta di elettricisti,più di vent'anni fa, ricordo che ci trovavano in magazzino alle 7.15. Loro ti pagavano 8 ore ma alle 8 spaccate dovevi essere in cantiere,che spesso era distante decine e decine di km. Poi staccavi alle 17,tornavi in magazzino alle 17.45 e dovevi caricare la roba per la mattina seguente per avere già tutti pronto sul furgone. Questi lo chiamo sfruttamento .....ora,almeno qua, si monta alle 8 dal magazzino da quanto so.u
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Re: Vecchi ricordi.
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Re: Vecchi ricordi.
[QUOTE=3stm;3054440]Mi hai fatto venire in mente un mio ex collega, una delle migliori persone che ho consociuto.
Anche io ho conosciuto fabbri del genere, trascurati alcolizzati ignorantissimi poverissimi e persone dal cuore d'oro, che poi ignoranti è relativo è gente che riesce ad aggiustare qualsiasi cosa che sa impianellare o gettare un solaio anche se non è il suo mestiere, ma poi magari ti chiama perché è uscito da facebook e non sa come recuperare la password o lavora da trent'anni e non ha mai fatto dichiarazione dei redditi :) |
Re: Vecchi ricordi.
Mi dispiace veramente, c'è poco da aggiungere. Più si ha una vita difficile e meno aspettativa di vita ci sono.
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