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Il doppio volto del confronto
L’insicurezza è un mio punto debole, lo so. Eppure, quando mi trovo in un gruppo,che sia sul lavoro o nella vita personale,le persone sembrano percepire questa fragilità e adattare il loro comportamento di conseguenza. Battute velate, atteggiamenti che sfiorano il limite del rispetto, come se la dinamica collettiva autorizzasse una maggiore leggerezza nel modo di interagire.
Ma poi arriva il faccia a faccia, e tutto cambia. Il tono si fa più rispettoso, quasi cauto. È come se, di fronte a me da soli, vedessero qualcosa di diverso, forse una forza che nel gruppo viene ignorata. Un certo timore, un rispetto più marcato, come se capissero che oltre una certa soglia non si può andare. Perché succede? Perché il contesto influisce così tanto sul modo in cui le persone si relazionano? |
Re: Il doppio volto del confronto
forse residui della dinamica del branco.
anche se tendiamo a fare finta di no.. restiamo parte del regno animale. da sole .. le persone (come qualsiasi animale) si sentono più insicure e non si permettono di superare certi limiti (tanti animali da soli non cacciano proprio).. in gruppo.. prevalgono le dinamiche del branco. |
Re: Il doppio volto del confronto
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