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Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Andrea Prospero è il diciannovenne di Lanciano trovato morto in ub b&b di Perugia, città dove studiava.
Ieri gli inquirenti hanno reso noti gli ultimi sviluppi dell'indagine. Un sunto in questo articolo del Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/17/andrea-prospero-chat-oppiacei-cappio-stai-parlando-con-un-morto/7917486/ Nell'articolo viene riportato questo estratto di una chat telegram in cui il ragazzo si confidava con un amico online che poi lo avrebbe spinto al suicidio; «Non ne posso più dell’università, non mi piace dividere la stanza con un estraneo, non vado neanche a mensa perché non mi piace mangiare davanti agli altri, ho paura che notino i miei denti». Secondo voi a far maturare ad Andrea la volontà di uccidersi sia stata solo la grave fobia sociale di cui sembra fosse affetto oppure c'è dell'altro? Se è vero che Andrea aveva affittato il monolocale per isolarsi e non essere visto, a cosa servivano tutte quelle sim e quelle carte di credito rinvenute nella stanza in cui è stato trovato morto? Cosa ne pensate? |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Su telegram è il far west. Lì si annida la gente più depravata. Cercare aiuto lì è come cercare acqua nel deserto
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
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Se non ho capito male vendeva cose illegalmente su telegram. Poi ho letto che odiava vivere con gli estranei e l'università non andava bene, quindi magari tutte queste sim gli servivano per fare cose illegali e pagare la stanza in cui l'hanno trovato morto.
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Interessante. Beh non sappiamo quanto a lungo è rimasto nei gruppi però ci sono delle possibili implicazioni.
Innanzitutto considera che telegram invia un messaggio quando qualcuno che hai in rubrica si iscrive. Oltre a questo, chiunque ha il tuo numero può trovare il tuo account. E' possibile che abbia acquistato più schede sim per creare account anonimi. Se aveva realmente una fobia sociale, credo volesse rimanere anonimo. Quando stavo in quei gruppi ricordo che usavo un'app che generava numeri proprio a tale scopo, il cosiddetto Voip. Poi però, tra le vicende varie mi sono imbattuto in un hacker che ha rintracciato sia il tipo di voip che ho usato sia la mia posizione, quello è stato uno dei momenti in cui ho cancellato tutto |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
sicuramente è una vittima e frequentava gente di merda, io credo che il principale motivo del suo suicidio è non tanto telegram (dove sicuramente ci sta tanta feccia umana), ma, l'essere finito in un gioco più grande di lui con gente malavitosa. Anche perchè altrimenti non si spiegano 60 sim e 5 cellulari, forse è stato costretto o forse all'inizio pensava di poterla gestire, oppure sarà stato addescato e pensava che non avesse vie d'uscita
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
giustamente i vari quotidiani hanno riportato per filo e per segno come ammazzarsi, ma cosa cazzo...
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Aveva la tipica faccia da fobico.
Poveretto comunque |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
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Telegram consente anche di impedire la visualizzazione del numero telefonico di chi scrive anche ai contatti presenti in rubrica, rendendo visibile il solo nickname. Ovviamente chi lo utilizza per attività illecite ricerca maggiori garanzie di anonimato. Se però vuoi semplicemente chattare con degli sconosciuti, senza finalità illecite, bastano quindi le normali funzionalità di telegram. Il problema è quindi capire perchè ha cercato questi contatti virtuali. E qui entra la sociofobia, purtroppo scambiata per timidezza. In molti non capiscono che l'università di fuorisede può diventare una prova assai dura per i sociofobici. I genitori di Andrea mi sembrano bravissime persone, ma purtroppo non hanno capito la difficoltà del loro figlio a relazionarsi con altre persone. Vivere un'esperienza universitaria nell'impossibilità di costruire nuovi legami (perché l'università è anche questo) può essere veramente duro. Se poi, come ipotizzo, c'erano anche difficoltà nello studio, la situazione si è fatta assai critica, fino a degenerare. Speriamo che il proseguo delle indagini faccia chiarezza sui tanti lati oscuri che ancora rimangono. |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Di sfuggita, ho sentito che ci sarebbero due 18 enni dei gruppi telegram indagati. Uno per istigazione al suicidio ed un altro per aver procurato e venduto farmaci illegalmente nel darkweb , e il ragazzo è stato istruito su come fare per comprare un certo farmaco. Però ero distratta stavo facendo altro, prendete con le pinze.
Poi ieri sera Mauro Corona sull'argomento faceva lo psicologo etilico. Bah. |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Secondo voi a far maturare ad Andrea la volontà di uccidersi sia stata solo la grave fobia sociale di cui sembra fosse affetto oppure c'è dell'altro? Se è vero che Andrea aveva affittato il monolocale per isolarsi e non essere visto, a cosa servivano tutte quelle sim e quelle carte di credito rinvenute nella stanza in cui è stato trovato morto? Cosa ne pensate?
Le 45 sim, i 4 cellulari e le carte di credito (una non intestata a lui ma a una persona totalmente ignara della cosa) secondo me chiaramente servivano per truffe online, ora che ti tipo di truffe non saprei dire, lui era iscritto alla facoltà di matematica con indirizzo informatico, quindi il mio pensiero va in quella direzione, ma non saprei essere più specifico sul tipo di frodi. Probabilmente, vista questa mole di strumenti per agire nell'illegalità, non era una cosa che aveva iniziato da poco, era già da tempo dentro il giro (nel senso che non lo ha fatto solo per permettersi di abitare da solo a Perugia). Forse anche qui potrebbe essere ricercata una parte di causa del suo stato "depressivo", una sorta di pentimento a posteriori per l'aver truffato, la vergogna di averlo fatto, sentirsi una persona spregevole... chi lo sa. Ora l'idea che sta passando è quella della fobia sociale, perché non voleva coabitare e perché non voleva andare in mensa (e per carità può starci), ma se dietro a tutto questo ci fosse invece lo spettro di qualcosa andato storto in quelle truffe e di un suo graduale isolamento per paura di incontrare la gente a cui doveva rendere conto? E' un po' tirata lo so... però. Quel che secondo me è certo è che era in un periodo di difficoltà psicologica, tant'è che dall'esame del capello sembra siano riusciti a confermare che faceva uso di benzodiazepine già da tempo, non ci sia stato solo quel fatale mix con l'ossicodone che ha posto fine alla sua vita. Che lo facesse per FS, depressione o magari manie di persecuzione (anche se magari giustificate) io non lo so. So che per farti influenzare in una chat telegram da un deficiente che gioca a dirti i modi di suicidarti - probabilmente senza rendersi conto della situazione (ma questo non lo giustifica) - devi essere veramente alla frutta. E non è stato un raptus del momento, perché, sempre su suggerimento del genio prima si era comprato un cappio (che poi non ha avuto il coraggio di usare) e poi si è procurato i farmaci che sfortunatamente ha avuto il coraggio di usare. Non fatico a credere che, come dice la gemella, dall'esterno non si siano accorti di nulla. Qui credo che possiamo comprendere meglio di tanti altri cosa vuol dire indossare una maschera all'esterno o anche con chi ci sta vicino, anche se dentro passiamo l'inferno. Che dire, al posto sbagliato nel momento sbagliato (e con le persone sbagliate)? Mi spiace sinceramente per questo ragazzino, probabilmente avesse trovato una persona un briciolo decente nelle chat telegram che frequentava non sarebbe andata così, ma chi lo sa. L'unica cosa che spero, visto che hanno nero su bianco quelle chat, è che diano una pena esemplare a quel coglione. Ma da come ho capito ha alle spalle una famiglia importante (oh, che sorpresa) e andrà a finire in poca roba... |
Davvero inquietante il cinismo, il sadismo e la spietatezza di quelli che lo intimavano a suicidarsi. Mi ha ricordato il fenomeno della Blue Whale.
Chissà perchè questo sadismo e bullismo si ritrova soprattutto negli adolescenti. Se avesse interagito, esposto le sue fragilità e chiesto aiuto a dei bambini o a dei vecchi penso che lo avrebbero aiutato. Invece gli adolescenti sono più predisposti a questo approccio sadico, di bullismo, di infierire sul debole. Forse perchè sono piú sessualizzati e innescano dinamiche di competizione sessuale con pari che vogliono eliminare. Anche l'edonismo porta a questo cinismo e alla mancanza di empatia. L' infierire sul debole per sentirsi forti. Tutto questo è agghiacciante e abominevole. |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
solo ora leggo che faceva truffe, se confermato, allora non me ne frega proprio nulla su quanto successo anche se niente può giustificare i suoi aguzzini. Comunque la blue whale non è mai esistita, è stata una notizia costruita dalle iene giusto per fare cassa con gli ascolti
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
La cosa che mi ha fatto più male di questa vicenda è stato oggi un commento di mia madre: "Dice che aveva tentato altre volte il suicidio, quindi era già un malato di mente che voleva suicidarsi", da una persona che tra l'altro conosce già la depressione e ha avuto due figli in psicoterapia...boh.
Non capisco veramente come si faccia a pronunciare certe parole... |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
Si, il cinismo è inquietante, ma senza fare paragoni, ci sono molte persone che pensano che la vita altrui non sia vita e che dovrebbero solo farla finita, e non perché sono Hitler in persona, solo perché soffrono e sono per qualche motivo sfortunati. Casi di istigazione, non così, ovvio, ci sono stati anche qui dentro. Anche nei miei riguardi, per dire, con ban annesso. Non da adolescenti.
Non scrivo questo per vittimizzarmi, solo per invitare a pesare le parole con chi sta male e anche quando ci si esprime in modo generico, su certe situazioni che "non sono vita". Nessuno è responsabile solo della propria vita e delle proprie azioni, ma anche delle proprie parole. Vanno pesate cercando di capire che chi legge, che gli siano frontalmente dirette, o considerazioni su larga scala ( non persone, sotto il 7 non è vita...), può essere particolarmente fragile, specie in certi contesti. Un po' più di scrupoli se li devono fare i ragazzi. Ma anche gli adulti. Non esiste solo il sé. Se pensi che un brutto un vergine un vecchio un povero o un malato o chicchessia dovrebbero essere sotto terra, pensalo pure, ma magari, specie se non sei impulsivo come un adolescente adolescente, non dirglielo. Non è obbligatorio dare aria alla bocca o digitare quello che passa per la capoccia, un pochino di filtro sarebbe auspicabile. Ripeto: non faccio paragoni fra la vicenda in oggetto e altre, se non per il fatto che sia meglio farselo uno scrupolo ogni tanto. |
Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
poi fatemi sapere quanti anni di carcere non farà mai il 18enne istigatore...
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Re: Caso Andrea Prospero: vittima della fobia sociale o c'è anche dell'altro?
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