![]() |
i comportamenti fobici ed estroversi equivoci
tutti possono essere fobici:
yess...se guardi una dolce fanciulla in modo ossessivo...beh reagirà in 2 modi (ti dice "cazzo guardi" ---> raro).....si sente a disagio e cerca di evitarti, distogliere lo sguardo ecc..ecc... tutti possono essere fobici e non esserlo...è oslo questione di impostazione mentale...se uno pensa sempre e solo a quello...e soprattutto non è abituato ad interagire...è più facile MI sono reso conto che in alcuni casi posso sembrare un asociale quasi eccessivamente timido...ma...tante altre volte...un asociale strafottente, indifferente...soprattutto freddo... Sì... di fatto....tutti qui diciamo che sono gli insensibili gli altri? ok....ma è meno sensibile chi bene o male se ti ha davanti (e magari gli stai sulle balls) ti rivolge x formalità e x evitare disagi almeno 2 parole (una persona normale)...o...una persona come me? che è talmente disabituata a parlare che...in quasi tutte le situazioni sociali gli viene da restare in silenzio e anche se ci prova dice poco e nulla...creando disagi, facendo sentire all'altro che quasi non te ne frega nulla (anche se non è così?). Forse...il vero insensibile sono io... siamo noi...si è da insensebili ed egoisti....stare in mezzo alla gente e pensare sempre e solo a se stessi, ai propri sentimenti, blocchi, disagi... e....interessarci così poco dell'altro che nonostante gli sforzi nemmeno una domanda da rivolgergli passa x la testa.... |
Giova hai perso completamente il contatto con la realtà, usi parole di cui non conosci nemmeno il significato...
|
Re: i comportamenti fobici ed estroversi equivoci
Quote:
dunque la vedo un po' così... guarda me... io avevo le potenziali da estroversone (fino a 15-16 anni)...poi...poi mi sono perso...ora...ora se non mi "violento" (x andare in pub, addirittura disco, fingere di essere spigliato)...beh...sono più bloccato forse anche di tanti altri timidi/fobici qui dentro...semplicemente non m'arrendo io... forse ho esagerato...è ovvio che non scegli di essere inibito....anzi magari vorresti essere socievole come e più degli altri...però....però si deve lavorare x migliorarsi se si tiene davvero al rapporto con gli altri e a se stessi... x il fatto dell'egocentrismo: è vero....ma è dato da uno scarso interesse anche nelle cose pratiche della vita... cioè...mi spiace dirlo, ma non m iinteressa se caio ha vinto la partita di pallavolo, se claudia si è lasciata con il ragazzo... cioè se mi trovo in mezzo alla conversazione mi viene spontaneo consolare, parlare, aiutare...ma...di mio...sono qui come nella realtà...certi argomenti nemmeno mi passano x la testa... Io tendo a vivere l'istante...e l'istante mi dice solo "i miei pensieri...e al max gli occhi di chi ho davanti"....tutto quello che è al di là difficilmente mi passa x la testa...ed è x questo che poi non so mai di che parlare.... john: tipo?? detto questo...non sono ancora impazzito :P fidatevi....qui sul forum...come quando sto x i fatti miei mi viene spontaneo scervellarmi anche con cose senza senso (ma perchè è nella mia indole ragionare al di là di ogni limite, tabù....come x esempio in camp oetico sono incesto, eutanasia, stupri ecc...eccc...)... però quando sono lì fuori e metto il piede fuori dalla porta il cervello lo resetto...al max lì fuori percepisco l'ansia del momento e....e forse sono un attimino disabituato a pensare alla situazione x disabitudine e mi perdo nei miei blocchi, pensieri...ma....ma...ma... |
x me è uno stato psicologico...non è malattia...una malattia è un tumore...
ho letto parecchi libri di psicologia (alcuni che avvalorano anche la mia idea). E' come se ti senti innamorata....non sei malta se sei innamorata...semplicemente muti i tuoi processi psichici e fisici al sol pensare una persona... così se hai paura...non sei malata...se hai paura del buio non sei malata.... così se hai paura delle interazioni umane....non sei malata...semplicemente sei disabituata, allo stesso tempo inibita/insicura/con poca autostima ecc...ecc.. a parte il fatto che poi le etichette non mi piacciono. ho letto giusto l'altro giorno alcuni pezzi di un libro di psicologia che trattava la terapia comportamentista... cosa diceva? lo psicologo in questione faceva l'esempio di un cane....fin da cucciolo lo aveva maltrattato, se si avvicinava ad altri cani gli dava la scossa e lo malmenava (soprattutto se cani femmine). Risultato? crescendo il cane era diventato solitario, asociale, intimorito e evitante ogni forma e ogni altro suo simile... portato da un veterinaio/dottoressa questa fa allo psicologo/padrone...."non capisco...il suo cane deve essere malato...x comportarsi così deve avere qualche lesione al cervello forse...una qualche malattia....non è un comportamento "normale"" La riflessione dello psicologo? io alla dottoresse gli dissi espressamente che non era malato...ma solo io potevo sapere che non era malato...perchè solo io sapevo il modo in cui l'avevo educato...e quell'anormalità professata dalla dottoressa invece era la reazione più normale x un essere vivente cresciuto in quel modo...sarebbe stato anormale se avesse mantenuto un carattere socievole dopo tutto quello che aveva subito... E così....la terapia comportamentista di quello psicologo si prefiggeva di applicare la stessa rieducazione fatta al cane (che pian piano riuscì a riavvicinare gli altri suoi simili) agli uomini... non si è malati....semplicemente la psiche si è formata in un certo modo... Con tutto il rispetto...io più leggo libri e più "ODIO" chi vuole etichettare una persona con importanti alterazioni psicologiche dovute ad una cattiva infanzia/adolescenza e formazione di crescita in generale come MALATO... come si tende a fare spesso e volentieri su sto forum... timido, meno timido...fobico meno fobico...non è malattia... non sei malato... vai a leggerti le storie di ogni singolo utente che si dichiara fobico su sto forum...in pochi hanno avuto passaggi di vita lineari...c'è chi ha avuto tensioni in famiglia, chi bullismo a scuola... non è malattia... eri un ebreo? 4 anni di lager? uscivi senza anima...ma non eri malato...semplicemente distrutto nella psiche...e x ricostruire la psiche ci possono volere anni....forse una vita...e forse nemmeno basta...forse è quasi impossibile....ma non sei malato... E con tutto il rispetto mi pare oltraggioso dire una cosa del genere... la fobia sociale è semplicemente una forma d'ansia come la timidezza estrema e incontrollata....nè più, nè meno...deriva dalla stessa causa...solo che le cause e i sintomi sono più accentuati....finito... poi se ci piace etichettare/rci "malati" fatelo pure...e seguite quei medici che amano farlo... |
Quote:
ma la fobia sociale è a tutti gli effetti una forma ansiogena portata agli estremi...una forma di timidezza portata agli estremi x mancanza di poca fiducia in se stessi, autostima, infanzia/adolescenza tribolata con eventi gravosi ecc...ecc... e questa che se ne dica è una bestemmia chiamarla malattia... o se la vuoi chiamare malattia io ti dico "ben venga...chiamiamola malattia...ma lo è anche una semplice timidezza...perchè non esiste che ti fai la tabellina e dici "con il sintomo in più è malattia con un 5% in meno no" :roll: E' una forma d'ansia, di inferiorità ecc...ecc...? ecco...allora x quant olieve se amiamo etichettare e anch'essa malattia... |
Quote:
io se ho i miei problemi (non so se dire "solo" o "tutti") e nonostante tutto li controllo è perchè (più che x il passato estroverso) ho un forte orgoglio, una voglia di non soccombere dentro, una razionalità mia che m ivuol far combattere la mia parte irrazionale. La mia irrazionalità è quella fobica....la mia parte razionale ha voglia di farsi valere...è quella che ogni giorno posta qui sul forum arrovellandosi x trovare una via d'uscita...se fai così...beh rischi di rincoglionirti a forza di ripeterti sempre che devi trovare una soluzione, ma sai come attutire le paure... se io ho paura meno di altri (e x dire ciò dovrei stare nella testa degli altri e viceversa) è perchè ho imparato x orgoglio personale e voglia di emergere ad attutirli un minimo (trasformando parte dei miei blocchi estremi in semplici timidezze....ma già il fatto che parlo quasi mai è indice che blocchi/disagi/paure forti li ho pure io)...non significa che non sono "malato"....o meglio se non sono fobico è perchè combatto come un leone... e se combatti come un leone mai morirai dopo 1 secondo....qualche minuto duri... tutto qui... mi analizzo molto e so cosa fa stare megli oil mio cervello...so che la rabbia fa calare i blocchi, l'euforia?,l'eccitazione? la concitazione? pensiero xx? cerco di provocarmi queste emozioni/pensieri al mio interno...e a forza di provarci prima o poi deve funzionare.... io stessi male male?...il male è soggettivo..io stessi male male...x come sono a lmax mi scolerei dell'alcool...ma nemmeno...mi sparerei forse...ma....prima di farlo lotterei da solo...x cambiare i miei pensieri... esempio? oggi? oggi giuro che ero nervosissimo...avevo quasi il fiatone x il nervoso...mi sentito a disagio, stressato, pressato, affannato, depresso, senza un briciolo di energie...mi mancava così il fiato che non m'andava nemmeno di rispondere ad una domanda degli altri e non volevo gente itnorno... beh cosa ho fatto? un'altra persona....forse si fsarebbe lasciata prendere dal panico totalmente dicendo "sono fobico".....io? io mi sono messo lì...da solo...e....mi sono chinato su me stesso e ho cercato di cambiare i miei pensieri, il motivo del mio nervosismo, ho cercato scuse x pensare ad altro, mi sono forzato a fare 2 domande x parlare di altro e dimenticare il mio stato... e...l'ora dopo quella sensazione pessima è passata... IO COMBATTO CONTRO ME STESSO...questa è l'unica differenza...io....io ho un orgoglio troppo forte...x certi versi potrei rischiare di essere peggio del peggior fobico qui dentro...ma x quanto orgoglio c'ho...piuttosto di ammetterlo e arrendermi vado, mi spacco la testa, faccio una figura di merda...e facendolo poi mi rendo cont oche non è poi malaccio come cosa... |
Quote:
Quote:
|
Quote:
ma ho capito che qui si tende a ragionare come lì fuori...si ragiona x greggi....e qui dentro non si è esenti...solo che lo si fa al contrario che là fuori...etichette e greggi là fuori...lo stesso qui dentro...giudizi là fuori...lo stesso qui....toni acidi là fuori...lo stesso qui... è x questo...x questo che....faccio sempre molto....tanto....tutto da me... tutti a professarsi l'uno meglio dell'altro e poi....di fatto....nessuno si rende conto che è sempre la copia spiaccicata di un altro...cambia un'etichetta...un nome....uno si chiama Giorgio e l'altro Raffello....gli schemi mentali sono simili... in pochi...troppo pochi....che provano ad inventarsi uno schema proprio...a lavorare ad uno schema proprio...emttendosi lì con i lcervello, leggendo, con le proprie emozioni, i propri ragionamenti...ore e ore...lì sopra... |
Quote:
|
il problema è che hai a tutti i costi bisogno di etichettare...
uno che è innamorato lo etichetti? come lo etichetti? semplicemente è amore uno che è fobico? come lo etichetti? è fobia... è uno stato emotivo/psichico... mica sto dicendo che non è messo male come sintomi (anzi).....sto solo dicendo che non sono malattie... sono se vogliamo "deviazioni"/alterazioni dovute ad una particolare fase di crescita complicata... un omosessuale è malato? x me assolutamente no... però...però è vero che con determinate situazioni si può favorire un disprezzo verso un sesso anzichè l'altro... anche il semplice fatto di preferire dominare o essere dominati può essere influito da tante cose... x me nemmeno un oche pratica incesto è malato...però....però qui a maggior ragione del caso precedente....se arrivi ad essere attratto da tua madre (tua sorella è già diverso) e contraccambiato magari un'educazione diversa da quella standard l'hai ricevuta...magari più attaccamento...più visione della madre dal punto di vista sessuale ed esposizione fin da piccolo ecc...ecc... |
Quote:
[/quote] Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
|
Quote:
pensi davvero che la gente non prova a cambiare, a riflettere, ad agire? siamo in tanti a fare psicoterapia e anche prendere psicofarmaci.. e questo vuol dire che stiamo provando a stare meglio... pure noi ci analizziamo, pure noi quando ci sentiamo abbastanza forti proviamo a buttarci (io l'altro giorno sono riuscita a riprendere la metro da sola dopo tanto tempo... e non è stato facile per niente..) magari a te sembra che non facciamo niente, forse perchè son cose che ti sembrano banali e scontate... per esempio per me è scontato riuscire a portare avanti una conversazione, ma quando dici "oggi ho parlato con tizio per 10 minuti" non ho mai pensato "certo che questo parla parla e poi non fa niente" perchè so che ognuno ha i suoi problemi e i suoi tempi... poi scusami tu dici che non la fs e tutti gli altri disturbi non sono malattie.. come le vuoi chiamare? seghe mentali all'ultimo stadio? ricordati che siamo fatti di mente e corpo, e possono stare male entrambi.. un disagio diventa patologia quando non permette alla persona di vivere la sua vita normalmente, quando la persona sente che è qualcosa di insostenibile.. non mi definisco "malata" cmq. ho dei problemi. punto. non guarirò come dall'influenza, è più difficile, richiede più impegno... e finchè la gente crederà che sono tutte paranoie si sta male pure perchè vieni etichettato o "pazzo" o anche semplicemente un cretino.. |
Mi spiace Giova, ma devo contraddirti: tu così dici che la fobia sociale non è una malattia ma è solo un comportamento.....non ne sarei così sicura.... :?
Poi è vero che molti comportamenti fobici possono essere ravvisabili anche in altri individui....ma solo perchè sono comportamenti UMANI....l'insicurezza e la timidezza.... |
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
Quote:
OTTIMO...CLAUDIO OTTIMO DAVVERO...SEMPRE A DIMOSTRAZIONE CHE C'è SEMPRE MENO GENTE CHE RAGIONA...CHE PROVA AD ESISTERE DA SOLA... ora capisco il motivo x cui io forse sono dentro più fobico del 90% degli utenti di sto forum, ma sono l'unico che si danna l'anima... semplicemente perchè sono unico che cerca soluzioni da sole, che vuole farcela da solo...che vuole sfruttare ogni frazione della sua anima, del suo cuore e della sua mente soprattutto... OTTIMO..benone depennato dall'OMS e tutti felici... dunque 50 anni fa (o quando è stato...non ho la minima idea)...non era depennato e quindi era giusto che la si considerasse una malattia? la relatività delle cose? non esiste? Dunque ad oggi OMS dice così e tutti a seguirli come muli... poi fra 50 anni viene depennato altro e allora tutti a dire "non è una malattia?"... boh...a volte mi sembra quasi che qui dentro ci sia gente ancora meno consapevole di quella che c'è lì fuori... è inutile più mi sforzo...e più mi accorgo che la gente è abituata a fare pensieri sempre più semplicistici...non osa sfidare se stessa e gli altri...a varcare i confini...è schematica.... Voi qui non avete capito una cosa: x la mente non esistono bacchette magiche...si possono riunire tutti gli scienziati di sto mondo...non esistono recinti... solo convenzioni....regole.... niente più e niente di meno... non è esente da errori? che significa? ognuno si scervella sopra e prova la terapia che più ritiene più utile...x anni si è andato avanti di ipnosi, flussi di coscienza ecc...ecc... si è passata ad una psicoanalisi diversa, si è ritornati all'ipnosi...anch'oggi c'è qualcuno che è sicuro della sua efficacia....c'è chi la scredita e chi no... la mente....non ha recinti....non esiste giusto e sbagliato... uno psicologo ha solo imparato a formare la sua mente in maniera tale da trovare un'infinità di xx variabili plausibili...poi sta al suo cervello attuare la variabile migliore di caso in caso... boh...voi ragionate troppo schamatici... parlate della psichiatria e della figura dello psicologo come di un mago con la bacchetta magica.... detto questo: ora non ricordo autore, anno ecc...ecc... ma ti assicuro che ho letto diversi testi di psicologi con pareri simili (come l'esempio da me riportato)...e comunque era già un'idea che avevo già formato io in precedenza prima di leggerli...loro non hanno aggiunto più di quanto io non avevo già elaborato... in un certo senso sono stati loro a confermare la mia idea e non viceversa... detto ancora questo: Freud....prima di diventare uno dei più grandi psicoanalisti di tutti i tempi....beh ha fatto una attenta autoanalisi...anzi...il 90% di ciò che ha formulato prima l'ha testato su di sè...perchè...perchè aveva anche lui diverse problematiche ed è diventato quello che è diventato eprchè voleva affrontarle... Basta saper indirizzare la consapevolezza....soprattutto devi essere tu ad imparare a guidarla e guidarti e non farti trasportare (anzi...nè l'una nè l'altra....)... x tritri: x me reagire non significa prender epsicofarmaci...gli psicofarmaci sono "droghe".....inibiscono i sintomi.... quando parlo di reagire parlo di mettersi lì ogni giorni (anche senza psicologi e terapie) e demolirsi la testa e ricostruirsela fino allo sfinimento....mettersi davanti ad un pub o una disco come faccio io... a costo di reagire in modi che nemmeno io m'aspetterei....e farlo con la voglia di cambiare....la voglia di provarci...ancora e ancora... non come fa gente qui dentro che dice "ahimè...destino ingrato...sono fobico...pazienza...è stato il fato...non posso cambiare....." sulla second aparte? si...se devo proprio dare una definizione tra "malattia" e sega mentale all'ultimo stadio scelgo la seconda... x me è solo l'evoluzione più amplificata della timidezza.... la timidezza ha i suoi gradi...va da un minimo ad un picco massimo...il picco massimo è quella che voi definite fobia...e che varia da persona a persona.... x piocca: hai detto tu...sono sentimenti umani...non sei malata....semplicemente debole...molto più debole psicologicamente di altri....e forse hai vissuto esperienze che ti hanno molto più traumatizzato e/o inibita...tutto qui... sei malata se....se vedi gli elefanti che volano (e invece non stanno volando)...se senti delle voci.... ecco...lì sei malata.... |
Quote:
è come sbronzarsi ogni giorno... non faccio fatica di accettare il fatto di essere malato... è un dato di fatto....sto lottando come un mulo pur di cambiare le cose, ma ad oggi sono bloccato, inibito in modo esponenziale...ma appunto è timidezza/insicurezza solo estremizzata. Semplicemente non la etichetto "malattia"... tutto qui...sono stati psichici... |
Leggendo tutto il topic ho perso di vista qual'era l'argomento principale... o piuttosto non vedo la correlazione con la sezione del forum... ma già che ci siamo dico anche la mia =P
Come Giova non considero la fobia sociale una malattia... o almeno... dipende cosa intendiamo con malattia. Se le malattie sono quelle che si curano con medicinali... no, non è una malattia. Così come non lo è la depressione. Perché i medicinali dovrebbero avere effetti duraturi nel tempo, e i farmaci contro la depressione non li hanno. I farmaci in questo campo sono solo infusi di ormoni e particolari enzimi che tendono ad alterare la biochimica del cervello A CASACCIO, provocando spesso l'effetto contrario. O che semplicemente inibiscono alcune sue funzionalità. Perché così come per i tumori, se non sappiamo quali solo le cause, le uniche possibilità che abbiamo sono quelle di colpire indistintamente tutte le cellule malate, e cercare di tenerle a bada. Ma mettere un freno al cervello per me non è guarire. No ai farmaci... no ai farmaci. Possono avere risultati completamente divesi da persona a persona, e possono portare a vivere in una prigione di dipendenza da essi. Se invece per malattia si intende qualcosa che ci porta a stare male anche fisicamente, e a condurre una vita piena di handicap, allora sì, è una malattia. Ma il miglior modo di curarla siamo noi stessi, e le persone che ci possono aiutare. Per cui sì alle terapie di gruppo e alle auto terapie, che sono dei palcoscenici di vita in cui esercitarsi per poi abbandonare il teatro ed uscire allo scoperto. Prima delle terapie di gruppo cmq ci deve essere la volontà di guarire. Noto con rammarico tante persone qui nel forum che dicono di aver abbandonato qualsiasi speranza. Anche se poi però non mi spiego come mai siano qui... Dev'essere quella forma di egocentrismo di cui si parla nella descrizione del malato fobico... per quanto desidera di smettere questa vita d'inferno, c'è sempre quello sprizzo di attaccamento alla propria identità e alla salvaguardia di essa talmente forte, da essere a volte più violento di quello di qualsiasi altra persona. Personalmente sono tale da credere che se si pensa di essere malati lo si diventa in modo inguaribile... il depresso sa che la depressione è una malattia da cui non si guarisce in nessun modo... ma allora se pensi di essere depresso, come puoi pensare di poter guarire? Il modo migliore per guarire è non vedere se stessi come dei malati, forse è questo che intendeva Giova. Quando cominci a vederti come malato è troppo tardi, perché entri in un circolo vizioso da cui è difficile riprendersi. La depressione e la fobia sociale, al contrario di altre malattie, diventano tali quando ci si convince di averle. Personalmente credo che se un giorno mi svegliassi dimenticando tutti gli anni che ho passato a vivere nella paura del confronto con gli altri, forse uscendo di casa sarei molto diversa da come sono adesso. Mi è difficile, e soprattutto NON VOGLIO vedere queste due cose come patologie di origine genetica.[/b] |
Quote:
|
Quote:
Personalmente ero più vicina alla morte prendendoli che non prendendoli. Sono rinata quando ho smesso di prenderli. Quindi sono fermamente contraria per quello. A sperare che una persona riesca a risolvere senza prendere quella che io considero una droga non c'è niente di male. Ed essere categorica nell'affermarlo è una mia strategia per non ricaderci. Per quanto riguarda gli psicofarmaci parlerò sempre in assoluto, non voglio stare male per accontentare qualcuno qui del forum... |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 10:09. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.