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Essere trattati da ragazzini/e
Nel seguito parlo al maschile, ma lo stesso vale per l'equivalente femminile.
A volte, quando le capacità di recitazione* non sono ottimali, o quando per qualche ragione ci si sente un po' "in soggezione", può capitare di dare l'impressione di essere più immaturi della propria età. Come? Lanciando sguardi sperduti e insicuri sull'ambiente e abbassando lo sguardo da quello delle persone, usando un registro vocale un po' più acuto e flebile del dovuto, muovendosi in modo "dipendente" da un'altra persona... Se ci mettiamo anche l'aspetto fisico, meno virile della media dei pari età, il quadro si delinea più chiaramente; ma anche un aspetto ragionevolmente virile/maturo viene facilmente demolito da un atteggiamento remissivo/insicuro e da una recitazione infantile. Ed ecco che l'interlocutore si adegua al messaggio subliminale che gli viene mandato ("sono un bambino indifeso, non farmi del male!"), e comincia a trattarti da ragazzino, da inferiore/subordinato. La recitazione infantile suscita reazioni diverse a seconda dell'interlocutore. Se l'interlocutore è una persona molto più matura, suscita tenerezza e protezione, ma mancanza di fiducia (ciò è il male, nel contesto lavorativo). Se è un pari età maschio (o un gruppo di essi), suscita senso di superiorità con conseguente definizione sfavorevole dei ruoli di "dominanza" ed esclusione dal potere decisionale (nel caso dei gruppi). Se è una pari età femmina, suscita tenerezza/compassione se c'è simpatia e disprezzo se non c'è simpatia; implica comunque un trattamento infantile. Attrazione sentimentale/sessuale pari a zero. * Nota: io uso il termine "recitazione" per denotare tutto il complesso di elementi che determinano la comunicazione della propria interiorità all'esterno; non sto parlando di "finzione" o di "teatralità". Qualche volta mi è capitato di cadere nella trappola della recitazione infantile. A voi capita? |
rewrew
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Prima di rispondere volevo avere un chiarimento;prima dici che il sembrare infantili avviene quando le capacità di recitare non sono ottimali o quando ci si sente in soggezione,poi però parli di cadere nella trappola della recitazione infantile:le due cose mi sembrano in contraddizione...
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Hai fatto una descrizione acuta e molto veritiera. Complimenti.
Mi ritrovo in pieno in ciò che hai scritto. Manca la pars costruens: cosa fare per evitare tale effetto eterno bambino/a, adolescente senza età, peter pan de noantri? Lo chiedo perchè al di là del lungo percorso di evoluzione e miglioramento della propria autostima e sicurezza, che senz'altro possono giovare, penso che purtroppo si tenda ad interiorizzare molto questo modo di atteggiarsi all'esterno tanto da non poterselo più scrollare di dosso. Diventa appunto un modo di camminare, di sorridere, di parlare, di scherzare ecc nel quale gli altri ci riconoscono e con il quele ci identificano, Io personalmente a volte vivo questo atteggiamento come una difesa. E' un modo per mettere subito in chiaro che non sono quella che assumerà delle responsabilità in una determinata situazione sociale. Ci sono vantaggi e svantaggi che sono poi quelli che già hai delineato. Alla lunga diventa comunque fastidioso , anche quando si è attorniati da personalità dominanti che amano avere vicino dei subalterni perchè in fondo, soprattutto nelle situazioni sociali che caratterizzano il mondo adulto, come quelle che attengono alla sfera lavorativa, serve un gioco di squadra, serve poter in alcuni casi delegare confidando nell'affidamento riposto. Io ho notato per altro che anche in contesti di svago, come un viaggio di gruppo, talvolta questo atteggiamento non paga e può creare difficoltà all'armonia del gruppo stesso, ache se in questi casi i più cinici avranno quanto meno del materiale utile al fine del più becero pettegolezzo. Non aiuta a crescere questo è certo. |
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Non è che lo si fa apposta: entro certi limiti è una cosa guidata dall'inconscio...Ma non completamente: spesso è una cosa che si può anche controllare. (Ed è più difficile da controllare quando ci si sente un po' in soggezione). Non so se ti ho risposto...! :) Esempio di "errore e correzione" che è capitato a me: * Devo chiedere delle informazioni ad una tizia ad uno sportello pubblico; Io: buongiorno, vorrei sapere come bla bla bla [con tono leggermente confuso e remissivo] Tizia: Beh, guardi deve bla bla bla [guardandomi come se fossi un "impedito", un po' sbigottita...] Io: [mi irrita il suo atteggiamento, e comincio anch'io a fare una faccia un po' "da rispettabile cliente sbigottito", quasi a farle il verso, come dire "ma per chi mi hai preso?" 8) ] Tizia: [si accorge di aver fatto una lieve "mancanza di rispetto sociale" e comincia istantaneamente a trattarmi da adulto/normale] Niente di eclatante, comunque, tutto giocato su leggere espressioni del viso. * (giusto per specificare: ci mancherebbe, non è che mi faccio tutte ste seghe mentali ogni volta che interagisco con una persona!! Era solo per portare un esempio) |
Quello che non capivo era come potesse esserci cattiva recitazione e contemporaneamente recitazione infantile,poi hai detto:
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Forse tu parlavi dei momenti in cui ci si comporta da bambini volutamente? |
Mah...la realtà è sicuramente più complicata di queste definizioni di comodo che diamo...
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Non recitare implica il sottrarsi dal comunicare. Nei vari atteggiamenti infantili o remissivi ecc. (che ho riassunto col termine "recita infantile") c'è comunque una comunicazione, volta (inconsciamente o no) verso una direzione ben specifica: quella di cedere un po' del proprio status per ottenere sicurezza (di non essere "aggrediti"). Chi farebbe del male ad un bambino? 8) Comunque, eh, non è che sia un atteggiamento molto tipico di me! Solo che qualche volta purtroppo ci sono cascato. Sbagliando. |
Ti comporti da ragazzino? Benissimo allora fallo fino in fondo.
I ragazzini e i bambini in genere sono sinceri, dicono quello che pensano, senza pensarci più di tanto. Sì, può essere scambiato per ingenuità o strafottenza, ma è un rischio che si deve correre, non si deve essere prevedibili. |
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Credo però fosse più lo stile di Emilio che il mio. Se leggi il post sopra, avevo scritto: Quote:
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Re: Essere trattati da ragazzini/e
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Vabbè via Who,io ti rispondo e spero di aver capito... :D
Allora,io a volte mi comporto nel modo che hai detto tu per i motivi che hai detto tu,ma la cosa mi va benissimo e non mi crea dilemmi.Lo faccio per risolvere in modo migliore certi problemi,lo trovo un modo pratico per fare le cose più facilmente:magari non è un atteggiamento-non so che parola usare-"morale",però me ne fotto,sinceramente. Diverso è quando gli altri mi trattano da bambina nel momento in cui io mi comporto "normalmente"...lo odio e mi sento una merda. |
Re: Essere trattati da ragazzini/e
Riesumiamo il topic -sempre giovane- sulla recitazione infantile! :)
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Re: Essere trattati da ragazzini/e
ci vorrebbe un bel vademecum di "RECITAZIONE VIRILE".
nel senso... è notorio che molti fobicus, esposti a determinate situazioni e/o persone, diventano poppanti indifesi e incutono una soggezione pari a quella di una lumaca sgusciata ma quali sono gli atteggiamenti da tenere, o almeno provare a tenere, per dare l'impressione di essere ciò che poi si è (degli uomini /donne)? per prima cosa immagino lo sguardo, fisso negli occhi, senza mai abbassarlo poi il tono di voce, impostato e mai piagnucoloso ah poi ho notato che spesso l'interlocutore (se si tratta di "sfacciato prevaricatore" o "prepotente psicologico" chiamatelo come volete), spesso getta l'amo facendo battutine idiote cercando di rompere il ghiaccio, e se si abbocca facilmente, quindi ridendo e approvando, capisce di avere di fronte un "soggetto facile" quindi molto distacco, che non vuol dire timidezza ma atteggiamento da "non ho bisogno di te e a stento so che esisti" non so cosa minchia ho scritto ma mentre lo scrivevo mi sembrava giusto :D |
Re: Essere trattati da ragazzini/e
si che mi capita,a volte dicono che dimostro tredici o 16 anni e quindi mi trattono un pò come una bambina...è irritante
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Re: Essere trattati da ragazzini/e
insomma siamo fregati per via dell'aspetto giovanile...
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Re: Essere trattati da ragazzini/e
Non è solo l'aspetto, vikingo! E' proprio un modo di porsi verso l'interlocutore, abdicando alla propria autorevolezza e alla propria virilità.
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Re: Essere trattati da ragazzini/e
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Re: Essere trattati da ragazzini/e
capita con gli sconosciuti...sarà forse perchè dimostriamo qualche anno in meno?
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