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Secondo voi come vengono in generale visti i fobici sociali?
Io e penso altri di voi sono preoccuapti del giudizio di altri e di come possono apparire!Secondo voi come vengono in generale visti i fobici sociali?
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Re: Secondo voi come vengono in generale visti i fobici soci
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ma va? :lol: |
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Dipende anche se si tratta di fobici che riescono a rimanere calmi e tranquilli almeno esteriormente o no. Chi non ci riesce più o meno frequentemente può comportarsi o adottare espressioni "strane" (...un topic ne parla pure...), e una persona che ti osserva può rimanere 8O. anche uno sta muto giorno dopo giorno e gli altri no comincia a risaltare...
certo altre volte gli altri sono troppo presi dalle loro cose che non si accorgono di nulla, specialmente se ci vedono una volta ogni tanto o pochissimo ogni giorno, in quel caso sono pensieri disfunzionali che vanno combattuti. |
vengono visti come soggetti strani a volte si scambia la timidezza con il ritardo mentale :roll:
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neverland sei proprio uno ..........................
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come dei falliti da deridere senza rimorsi
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Sicuramente più stupide,almeno come prima impressione
http://neuron4.psych.ubc.ca/~dpaulhu...h%20Morgan.pdf |
come veniamo visti?
Io spesso vengo scambiato per uno che sguazza nella f*ca ecc... cosa per nulla vera :lol: Questo però per quanto riguarda la gente che magari non mi ha conosciuto veramente, ad esempio all'uni, c'è chi mi crede un donnaiolo...sarà che son bravo a fingere, a pormi in un certo modo, ormai magari ho anche assimilato certi comportamenti...bò... fatto sta che all'apparenza non sembro neanche un super-timido...poi va bè se mi si conosce veramente, mi si capisce... |
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io x di più sto zitto...mi estraneo...il mio disegio cerco di nasconderlo con uno sguardo vuoto e poco altro...insomma difficilmente arrossisco, ho tremori....contengo tutto... il mio orgoglio ne risentirebbe troppo in caso contrario.. e...e otlretutto sono il primo a scherzare su me stesso... cioè...magari dopo 4 ore che sto in silenzio, che evito gli altri perchè altrimenti dovrei dire almeno una frase di circostanza ecc...ecc...faccio una battutina... PENSO CHE GLI ALTRI MI CONSIDERINO SEMPLICEMENTE STRANO...FORSE A VOLTE RISERVATO/TIMIDO TROPPO, ALTRE SEMPLICEMENTE FREDDO....CREDO DI RIUSCIRE A DARE ENTRAMBE LE IMPRESSIONI A SECONDA DEL MOMENTO... CREDO DI DARE SOPRATTUTTO L'IMPRESSIONE DELL'ASOCIALE...DI QUELLO CHE MAGARI SE SI VUOLE INCAZZARE SI INCAZZA (e infatti evitano in molti i dibatti con me), MA CHE SEMPLICEMENTE NON SOCIALIZZA....E' CHIUSO IN SE STESSO...UN PO' RISERVATO, UN PO' FREDDO, UN PO' INCAPACE DI SOCIALIZZARE... STRANO.... |
Io,vediamo se riesco a dirlo :roll:
Quando,una volta(non l'unica,purtroppo)ero nella Clinica abituale (ma dovrei dire Villa per l'edificio bello ed antico con tanto di parco stupendo)ed in uno dei miei giorni "su"(ormai come a casa mia perchè conoscevo tutti) son uscita nel giardino ed ho incontrato un ragazzo. Ho capito subito che era molto VeryFobic.Ma,a me,come prima impressione ha fatto tanta tenerezza! Seduto,sguardo basso ed attento esclusivamente alla pagina di un libro che teneva stretto più che poteva.Aveva difficoltà importanti a relazionarsi,specie col sesso femminile. Allora,dato che mi viene sempre da far qualcosa( :roll: )se sto benino, ho cominciato a giragli attorno ed una prima volta a lanciare un sorriso al libro(curiosa di sapere che trattasse)e aggiungo che anch'io mi porto sempre appresso libri per me confortanti,quando andavo in clinica (sono una grande coperta di linus come il mio walkman antico con cd vari sempre addosso e, nei momenti "neri" cuffie rigorosamente presenti e sola a cantare nei luoghi dove mi sento a mio agio :roll: ) Lui,anche se occhi ancora più sul suo libro,se n'è cmq accorto. Un altro giorno(intanto era in cura con un bravissimo medico specialista anche in quel campo)ho visto che si era messo più lontano,vicino ad un gazebo,sempre seduto con lo stesso libro. In fase da "rompi" buona e, solitaria vagante anch'io in quell'area,ho cominciato a girare attorno sino a potergli sorridere e finalmente ha dovuto alzare lo sguardo,meno intimorito ma perplesso su di me,ovvio :roll: (con pensiero credo di:"Ma questa da dove arriva?" 8O Ma incuriosito :!: ) Allora mi sono avvicinata e gli ho chiesto che libro stesse leggendo e me l'ha dovuto dire 8) Era sempre alla stessa pagina. Non vedevo mai quel libro aperto più verso il fondo! Beh..dopo che mi ha vista vagare da altrettanto "strana" per il parco e dovunque,da sola,finalmente, un giorno,dopo almeno una decina di giorni,seduto su di un divano col libro ma non più con lo sguardo fisso su quello,l'ho incrociato e mi ha sorriso lui :D Una grande gioia per me e l'ho contraccambiato :P . Non c'è stata comunicazione "normale",ma alla fine del suo percorso lì,sarà anche per le medicine azzeccate(ma chissà),ha finalmente parlato e rivolto lo sguardo lui a me apertamente e mi ha salutato con tenerezza,senza imbarazzo e senza più il suo libro appresso. |
Hai ragione Lilly! Grazie!
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ci si deve passare dalle esperienze per poterle capire
un fobico, un timido come anche un ansioso, una anoressica e via discorrendo sono guardati e GIUDICATI con un atteggiamento che a seconda dei casi oscilla tra diffidenza, compassione, indifferenza, presa in giro homo homini lupus mai creduto alle puttana*e che ripetono gli specialisti di essere se stessi bla bla bla... qualsiasi disagio interiore deve essere gestito e risolto da noi stessi (ed eventualmente i medici) senza tirare in ballo nessuno... se possibile nemmeno i familiari... |
Che bella questa storia Swathi....sembra uscita da una favola:)
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Ti ringrazio,Anima.
Davvero,in quel posto la mia cura più grande è sta data più dalle persone che ho potuto conoscere.Alcune eccezionali. Con qualcuno/a si litiga anche peggio di qua! Ma con altri ci si sente,in pochissimo tempo,attratti da quelli più affini a te e ci si lega in modo esclusivo,empatico e non lo si crede sinchè non lo si prova. Ho avvuto difficoltà a raccontarla..mi sento strana e "piccola" e non so :oops: |
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Chi non comprende i problemi e i disagi reali della mente perché non li ha mai vissuti è solito considerare i timido-fobici come persone pigre, svogliate, inette e inerti. Dipende poi dai contesi in cui avvengono i rapporti: nei contesti informali si possono anche tollerare i silenzi, le pause e il disagio palese di un timido, magari aiutandolo ad immergersi nella situazione con tatto e spirito di inclusione. Nei contesti formali come il lavoro invece la tolleranza è un optional, se parli poco sei considerato un arnese mal funzionante, un meccanismo fallato, la tua suscettibilità non è minimanete presa in considerazione e chi ti osserva dà per scontato che "ti devi dare una svegliata" (frase più ricorrente) altrimenti resti indietro e costituisci uno spreco inutile di risorse.
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Caro Moon, mi sto rendendo sempre più conto che se al lavoro me la sono sempre vista brutta non è perché sono riservato e "schiscio" ma perché sono proprio un incapace :D
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Mavalà... magari sei pigro, ma incapace non ci credo... :lol:
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