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nuova consapevolezza
da qualche giorno, ma potrei dire anche da qualche settimana, una nuova consapevolezza cosmico-universale mi ha investito e ha folgorato la mia mente come Paolo di Tarso sulla via per Damasco: se avessi iniziato molto prima a prendere farmaci (ansiolitici, anti-depressivi, stabilizzatori dell'umore) la mia vita sarebbe stata diversa. Probabilmente sarei riuscito a dominare le mie fobie, a concentrarmi meglio e ad essere piu produttivo nello studio e nel lavoro, piu rilassato e meno bloccato nei rapporti interpersonali. Invece sono rimasto in balia delle mie fluttuazioni d'umore, delle mie ansie e paranoie, ho sprecato le mie potenzialità diventando un ometto sudicio e trasandato incapace di prendere in mano la propria vita.
Per anni sono andato avanti stoicamente nella speranza che le cose potessero prendere una piega diversa grazie alla mia forza di volontà e senza aiuti esterni. un po' di tempo fa mi sono convinto a ricorrere alla psicoterapia ma inizialmente senza pensare ad un supporto farmacologico. solo in seguito ho capito che i farmaci servono ed hanno un ruolo cruciale nella cura di tutta questa serie di disturbi che per anni mi hanno tenuto in scacco. Non voglio promuovere l'abuso di medicine, né voglio minimizzare il ruolo della terapia cognitivo-comportamentale, ma dal mio punto di vista non c'è abbastanza sensibilizzazione su come certe persone abbiano piu difficoltà a resistere in condizioni di stress rispetto ad altre per cause genetiche e neurofisiologiche e potrebbero essere aiutate in modo determinante con un'adeguata cura farmacologica; invece si parla genericamente di "carattere", "forza di volontà" e altri concetti indeterminati che servono piu che altro a far sentire in colpa quelli che si ritrovano a dover fronteggiare ansie, fobie, depressioni ecc. fateci caso: quando in televisione si parla di bulimia, anoressia e disordini alimentari si pone sempre l'accento sui trend che impongono alle ragazze modelli di bellezza irreali e le spingono a questi comportamenti; non sarebbe meglio invece capire che questo tipo di problemi nascono innanzitutto da forme di depressione, ansia e altri disturbi della sfera affettiva che hanno al loro principio una causa biologica, neurofisiologica e che un ricorso appropriato a medicine specifiche (ovviamente abbinato ad una terapia psicologica) sarebbe determinante nell'aiutare queste persone? |
Re: nuova consapevolezza
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quindi meglio non iniziare mai e fanculo i farmaci... |
mmmmmmmm i farmaci secondo me non sono la soluzione ideale, aiutano certo, ma dopo un pò danno assuefazione e bisogna cambiare le dosi o i principi attivi. inoltre spesso hanno effetti collaterali.
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L'ho presa anch'io questa consapevolezza, ma più in generale ha assunto forma in me l'idea che dovevo ammettere anni fa di avere un problema, invece di cercare di convincere a tutti costi gli altri ma in primis me stesso di essere "normale".
Che poi, bah, questa normalità, non esiste nemmeno, è una stupida categoria mentale modificabile e variabile per ognuno. |
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cerco di rispondere un po' a tutti: capisco che il mio post possa essere frainteso ma non sto esortando nessuno ad abusare di farmaci e non sto dicendo che i farmaci sortiscono un effetto miracoloso in grado di annullare tutti i disturbi della "sfera emotiva".
però se sei geneticamente predisposto ad avere il tumore alla prostata puoi evitare comportamenti a rischio e prendere tutte le precauzioni del caso ma se ti viene allora devi curarti. esattamente come la depressione o l'ansia o tutte e due. invece i farmaci vengono spesso identificati come un'extrema ratio, un rimedio da assumere solo nei casi limite, mentre in qualsiasi altra eventualità vengono sconsigliati perché associati all'idea di "dipendenza". invece io credo che proprio nei casi di disturbi lievi possano essere particolarmente utili, come nel mio caso: non sono mai stato un caso da "clinica psichiatrica", ma la mia ansia e miei stati depressivi, pur non essendo clinicamente tra i piu gravi, mi hanno condizionato pesantemente perché protratti nel tempo senza che io ne fossi consapevole. se avessi saputo che potevo ricorrere agli ansiolitici, ne avrei tratto giovamento e avrei potuto superare meglio il mio stato senza diventarne necessariamente dipendente. invece che ci sono molte persone che esattamente come me arrancano lungo la strada della vita senza sapere quale sia il peso che zavorra e impaccia la loro andatura e non prendono in considerazione nessun rimedio perché convinti di potercela fare da soli o perché convinti che si tratti solo di una questione di "forza di volontà" e "carattere". |
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