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Sentirsi persone normali
Ieri ho visto un documentario su una squadra di calcio di "disabili", mentre guardavo i vari personaggi mi è venuto da pensare che io mi sento quasi più vicino a loro che ad una cosidetta persona "normale".
I "colleghi" della ditta nella quale lavoro mi sembrano diversi da me, od io sono diverso da loro..come modo di parlare, anche solo di apparire, di essere...a volte mi sembra proprio di essere un "down", mi sembra che a volte si rivolgano a me come se fossi uno di quelli di quel documentario. A volte ho notato come si rivolgono le persone ad un "minorato mentale", come se si rivolgessero ad un infante...a me fanno le battutine sessite, becere, da asilo, come se volessero forzarmi a ridere..con le altre persone non si rivolgono così...evidentemente mi vedono come un infante...a volte mi sembra di essere uno che potrebbe rientrare nelle categorie protette... Non so se è una cosa bella o brutta, se c'è un fondo di verità...ma la cosa mi fa spesso pensare di non essere veramente "normale"... |
Re: Sentirsi persone normali
Nemmeno io mi sento normale, ma non per il modo in cui mi trattano gli altri, bensi' per il fatto che sono una valanga le cose che i normali fanno e io non riesco a fare.
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Re: Sentirsi persone normali
L'ho già scritto molte volte nel forum, ma a causa delle mie modalità di comportamento e di comunicazione spessissimo mi è capitato e mi capita di avere a che fare con persone che ritengono io abbia un ritardo mentale o qualcosa di simile. Poi, di solito, dopo un po' di tempo di interazione di solito (ma non sempre) capiscono che non è così. Per fortuna quando comunico tramite internet questo fraintendimento riesco a evitarlo.
Comunque, nel mio caso il problema è l'autismo, che compromette proprio (tra il resto) le modalità di comunicazione, e di solito quando la gente affronta qualcuno che non comunica come ci si aspetta dà istintivamente per scontato che dietro ci siano mancanze cognitive. Per me alla fine l'autismo è una disabilità. |
Re: Sentirsi persone normali
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Re: Sentirsi persone normali
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Quelli che parlano di neurodiversità e si offendono a sentire parlare di disabilità (tra l'altro riconosciuta anche nell'ordinamento legislativo), fanno solo coping. |
Re: Sentirsi persone normali
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Re: Sentirsi persone normali
Vedendo il modo disfunzionale con cui utilizzano gli stessi normali le loro capacità comunicative e relazionali (superiori alle mie) da tempo lo stesso concetto di normalità, inteso come maggior equilibrio e serenità, ha assunto caratteri meno definiti, molto soggettivi e troppo ideali.
Afferrato questo, ho creduto fosse utile porre il focus altrove. |
Re: Sentirsi persone normali
1) ci troviamo su fobiasociale.com, quindi il problema delle difficoltà nei rapporti sociali riguarda svariati tipi di persone
2) immagino che un autistico che viva in completa solitudine tipo in cima a una montagna non avrebbe problemi nella sfera sociale 3) se la risposta alla domanda sopra è sì ne consegue che il problema è legato più che altro a come viene percepito e giudicato dagli altri un autistico e a come lui si giudica di conseguenza quando nota difficoltà di comunicazione/comprensione in lui e negli altri che a lui si rapportano, quindi fuori da un contesto sociale non sarebbe più un suo problema intrinseco ma un problema indotto e introiettato dall'esterno, per quanto poi la difficoltà e di conseguenza la disabilità a livello sociale possa creare grossi problemi, soprattutto per chi non riesce a fare coping/masking, che in ogni caso sono operazioni che costano un sacco di fatica ed energie e generano a loro volta problemi 4) come ha detto Varykino ci sono vari livelli nell'autismo quindi fare di tutta l'erba un fascio {battuta: anche se fumarsi tipo La Russa non sarebbe male} è una operazione che confonde, anche se a livello generale la difficoltà nella socialità caratterizza, pur con grandi differenze, tutti gli autistici 5) questo è lo spazio di Gufetto, non un dibattito sull'autismo, a meno che a Gufetto interessi la questione 6) "Non devi sentirti normale, devi sentirti superiore. È probabilmente vero che ti considerino una sorta di minorato, o comunque strano. Se hai la possibilità schiacciali come insetti o colpisci dove sai che fa più male. Capiscono solo questo linguaggio." questo consiglio, Tedyuryk, non mi è affatto piaciuto, forse anche tu rientri nella sfera dell'autismo e hai sofferto e provi rabbia? Perché sento rabbia provenire dalle tue parole, e non apprezzo discorsi che alimentano "guerre tra poveri", normali contro diversi in questo caso 7) la normalità è una convenzione stabilita in base alla consuetudine e dunque in base ad una certa frequenza di ripetizione e di conseguenza in base alla statistica: ad esempio se un dato comportamento si ripete nella maggioranza degli appartenenti alla specie viene considerato normale e chi se ne discosta verrà considerato non normale, ma ciò che è normale e ciò che è naturale non è detto che coincidano, anche se spesso i due termini sono stati confusi, forse perché il termine "norma" viene anche utilizzato nel linguaggio comune per indicare anche, ma non solo, qualcosa che si ripete spesso nella maggioranza dei casi quindi una consuetudine, poi la tendenza dell'essere umano a legiferare obbligando {e punendo/penalizzando in vari modi chi non si attiene} a rispettare determinate regole ha fatto il resto |
Re: Sentirsi persone normali
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Potrebbe per esempio anche puntare ad assumere un ruolo gerarchico superiore in quell'azienda, e vedere cambiare il comportamento di costoro, che capiscono benissimo quando devono stare zitti e quando parlare. Non ha importanza la definizione di normalità, ma la realtà dei fatti, così come il fatto che il confronto tra "normali" vs "diversi" spesso e volentieri esiste ed avviene automaticamente, senza nemmeno che uno sia necessariamente consapevole di essere "diverso". Per non farlo avvenire uno potrebbe pensare anche di cambiare totalmente quell'ambiente e la sua idea di "normalità", per ritrovarsi in un altro ambiente la cui condizione di "normalità" sia finalmente inclusiva di quella che altrove è ritenuta "diversità". |
Re: Sentirsi persone normali
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Re: Sentirsi persone normali
Io li vedo più che altro interdetti, che non sanno come rapportarsi. Che sono strana me lo hanno detto spesso anche persone che mi conoscono bene. Un ragazzo molto diretto mi chiese al primo appuntamento se avevo qualche diagnosi come adhd o autismo. Un altro mi ha scritto mesi dopo per chiedermi se ero INTP perché mi vedeva fredda e amorale. Comunque c'è un piccolo aggrottamento di sopracciglia spaesato che conosco bene perché lo suscito spesso
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Re: Sentirsi persone normali
Io molte volte, quando mi rapporto con gli altri, sento come di indossare una maschera che vada bene per i rapporti sociali in genere.
Che è una facciata più socievole ed estroversa di come sono io veramente. Spesso tendo a nascondere la mia vera indole (cioè come sono quando sono per i fatti miei), perché ho visto che, le poche volte in cui mi sono mostrato senza questa maschera, molte persone pensano che sia depresso o triste, anche se in realtà non lo sono. È come una strategia di adattamento che adotto quando devo rapportarmi con persone estroverse. |
Re: Sentirsi persone normali
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Parenti stupiti che io riuscissi ad andare avanti negli studî, e soprattutto che a un certo punto sia "persino" riuscito a laurearmi. Tra le elementari e le medie, gli altri bambini e ragazzi nella norma che mi mettevano costantemente nello stesso insieme di altri bambini e ragazzi che avevano bisogno dell'insegnante di sostegno. E non ero un modo per bullizzare, erano convinti che anch'io fossi della stessa "specie". In genere, e questo da adulto, quando mi trovo a interagire con sconosciuti, anche nei negozî, dopo pochi secondi di interazione passano dal darmi del "lei" a darmi sùbito del "tu", anche quando è evidente il divario d'età (l'interlocutore giovane, io no di certo), e di solito il "tu" lo si dà in automatico alle persone percepite come "inferiori": bambini, immigrati e, appunto, persone con problemi cognitivi. Ma soprattutto, dopo un breve scambio di battute l'interlocutore spesso comincia a parlarmi più lentamente, scandisce le parole con più chiarezza, a volte anche a voce più alta, rielabora le frasi con termini più semplici, le accompagna con gesti, tutte cose che si fanno tipicamente con chi si ritiene non sia sufficientemente in grado di capire. Poi, quando riesco a far passare a sufficienza l'idea che in realtà non ho problemi cognitivi, l'interlocutore passa di nuovo da questa modalità a quella normale. |
Re: Sentirsi persone normali
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Da qualche anno non succede più. In particolare quel tono di voce ''lento'' che viene usato con persone tipo bambini, persone con sindrome di down etc lo trovo una mancanza di rispetto gratuita ed odiosa perfino quando viene usata con loro, cioè con persone davvero indietro cognitivamente rispetto all'adulto medio. |
Re: Sentirsi persone normali
Qualche mese fa sono stato ad un pranzo per una comunione, fra gli invitati una ragazzina autistica, ogni tanto la guardavo, aveva comportamenti strani..dopo pranzo si è messa delle cuffie, stava da sola davanti a un computer portatile, non so cosa stesse facendo, guardando, gesticolava..alternava momenti così ad altri dove stava "normale"...
Oggi ennesima brutta giornata a lavoro, stasera sto un po' male come capita spesso..sono stato definito "imbecille", forse me la prendo troppo ma sono stanco, di tante cose... |
Re: Sentirsi persone normali
Non mi sento normale. Sarà che sono neurodivergente. L'autismo probabilmente è mediamente meno invalidante dal punto di vista sociale ma anche l'ADHD ha le sue caratteristiche difficili da comprendere ai ''normali''. La sovrastimolazione sensoriale, il bisogno di praticare lo stimming per scaricarsi, la difficoltà nella gestione dell'energia, il senso costante di noia, l'iperfocalizzazione. E alla fine che ci vuoi fare? Noi funzioniamo così.
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Re: Sentirsi persone normali
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sapevi che fosse autistica o lo hai dedotto? che effetto ti ha fatto notare la sua "stranezza"? hai pensato a come ti osservano le altre persone quando non ti comporti in maniera "normale"? Ovvero quando non soddisfi le convenzioni e le aspettative che le altre persone nutrono |
Questo post potrei averlo scritto io. Mi sento esattamente come dici tu. Mi sento sempre diverso come se fossi un disabile,come se c'è qualcosa in me che non è normale, ho modi di fare strani. Stavo guardando vecchie foto dei periodi d'infanzia e ogni volta non guardavo mai l'obiettivo ma sempre verso un'altra direzione,come se fossi in un mondo tutto mio già da piccolo. Secondo me ho qualche ritardo non diagnosticato,devo avere qualche malattia mentale,forse sono autistico? Boh in fondo ho sempre pensato che c'è qualcosa in me che non va.
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Re: Sentirsi persone normali
Che fosse autistica mi è stato detto, da quel che ho capito è la figlia del fratello del marito di una mia cugina..l'ho vista poche volte, solo in occasioni speciali..mentre la guardavo cercavo di capire il perché dei comportamenti, cosa stesse facendo e cosa significava...comunque perlomeno ho capito di non essere autistico...
Comunque pensavo che per persona normale si intende anche una persona psicologicamente e culturalmente "sana", perlomeno come lo si intende: con obiettivi o sogni nella vita, fiducia, cultura, voglia di conoscere, di non avere problemi a conoscere persone, relazioni sane...praticamente l'opposto di me |
Re: Sentirsi persone normali
Gufetto, cosa ti piace fare? Cosa ti fa sentire bene, in pace con te stesso?
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