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Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Senza per forza parlare della vita reale, quelle volte che nel forum si riesce a fare dell'umorismo, avverto come la sensazione di un nodo che si scioglie dentro il mio petto.
Distaccarsi con l'ironia e lo scherzo dal reale, anzi arricchendolo, usando elementi dello stesso che ci portano ad alleggerire il momento, credo sia tra le cose più terapeutiche esistenti. E tra quelle più funzionali ad avvicinarci all'altro, inoltre. Sarà che sono rimasto tanto in contatto con la parte più giovane di me, ma in ogni mia conversazione ideale ci dovrebbe sempre essere un po' di gioco. Ora, cosa ne pensate? Avete il senso dell'umorismo, dell'ironia? Quando e con chi lo esternate? Come lo sperimentate e come vi fa sentire? Magari, fate qualche esempio e... articolate, se volete. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
nn faccio altro , anche se a volte e'un po macabro come umorismo :sisi: ma mi viene naturale nn lo faccio apposta o per un fine terapeutico , la vita e' uno scherzo e allora scherziamo XD
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Mi ritrovo a pensare con umorismo e ironia con me stessa ogni giorno più volte e rido o sorrido da sola. Spesso è anche una forma di creatività e non mi va di condividerla con persone che non sono interessate a me quindi non mi va di condividerla con gli altri. Ma nel mio nucleo familiare ne faccio largo uso
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Ho un mio senso dell'umorismo, ma nel tempo ho notato che non ingrana facilmente con gli altri.
Mi piace l'umorismo anticonvenzionale, quello che buca i dettami culturali, l'umorismo nero, quello che scherza con la morte, anche crudelmente. Magari sul forum non si nota, ma quando dal vivo trovo persone con cui interfacciarmi salta fuori anche questo mio umorismo. Ma non è facile che sia apprezzato. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Avoja. Le mie sedute di terapia sono un'ora di risate.
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Sono ironico ma principalmente con persone che conosco bene. Con gli sconosciuti è rischioso perché ognuno ha il proprio senso dell'umorismo o in alcuni casi non lo ha proprio, quindi una cosa che per me è divertente può non esserla per un altro.
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Sì per me è simile, quando conosco bene qualcuno è un po' un gioco continuo, però quando ci stufiamo smettiamo, non è l'unica modalità. È una cosa che porta leggerezza - colore - divertimento. A volte sento proprio che mi si accende lo sguardo e mi si aprono gli occhi
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
ho un umorismo particolare, che ci vuole anche un pò perchè venga capito, basato anche su freddure o su giochi di parole, oltre che molto dark homour e anche molto politicamente scorretto.
Se mi trovo a mio agio aumenta esponenzialmente l'uso, se trovo qualcuno che lo recepisce e che anzi, ne ha uno simile ( cosa abbastanza rara, ammetto ) la comunicazione è molto poù piacevole in quanto si crea subito una sintonia in cui l'altra persona capisce anche prima quando sta partendo una particolare battuta. Ho una amica storica ( che vedo qualcosa come una volta ogni 5 anni ad andar bene ) che è sposata con una persona che ha un umorismo simile al mio, e spesso mi manda battute che fa il marito oppure cose che hanno fatto ridere il marito dicendo "questa piace a lui, quindi piacerà anche a te, visto che siete uguali", e mi fa spesso piacere verificare che è così. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Non sono un campione di ironia e senso dell'umorismo diciamo.
Con alcune persone mi riesce e con altre meno. Poi dipende anche da come sono messo di umore. Però quando capita di essere particolarmente ispirato di solito faccio abbastanza ridere le persone che mi conoscono. Tuttavia c'è una cosa riguardante l'ironia a tutti i costi che però non mi piace: alcune persone con la scusa che bisogna sempre sdrammatizzare non hanno la sensibilità di capire quando è il caso di scherzare e quando no, adottano sempre il sistema di buttarla in ridere anche quando non è proprio il caso. Io capisco che non si può essere sempre seri però bisogna capire anche quando è il caso di farle le battute. Bisogna capire anche che stato d'animo ha l'altra persona. Ho un amico che è stato ripreso diverse volte sia da me ma anche da altre persone perché non ha la sensibilità di capire quando uno ha voglia di scherzare oppure no. E questa è una cosa che non mi piace. Spero di essermi fatto intendere. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Avete il senso dell'umorismo e dell'ironia? E che ne so, essendo l'interessato non lo posso dire, sono qualità che se ci sono ci riconoscono gli altri. Di mio sarei tanto felice di averlo; quel che è sicuro è che lo apprezzo quando è di buon gusto a prescindere dal tipo di humour. Quello straccio che credo di possedere lo esterno equamente, ovvero non ci sono particolari situazioni che mi inibiscano eccetto chiaramente quelle formali. Ho fatto il militare e certamente non mi sono comportato come mi comporto normalmente, ecco cose così. Se vedo che fa stare bene, che il mio modo di essere e di fare ha dato un po' di allegria a qualcuno ecco, sono cose che mi rendono temporaneamente meno infelice della media. Una volta sapevo un centinaio di barzellette a memoria e mi è sempre piaciuto tenere banco anche per ore facendo divertire tutti. Erano anche i tempi in cui pensavo che avrei potuto migliorare il mio aspetto e/o trombare. Forse non è un caso che le abbia scordate tutte. Ma è rimasto in me il sottofondo di cercare sempre un lato umoristico delle cose, solo per non morire del tutto. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Mi successe che ero entrato in farmacia. Sapevo che la dott aveva una certa auto, era parcheggiata fuori (praticamente incollata alla vetrina) allora entro di corsa, con occhi sbarrati e chiedo: "E' sua la Fiat?! La Fiat nera?? Fuori, di chi è? E' sua? Di chi è la Fiat??!?!" Questa preoccupatissima annuisce già con la bocca semiaperta (credo pensasse gliel'avessero tamponata o multata), pronta a lasciare il bancone e fiondarsi fuori. "Ah, è sua" annuisco, calmo "E' molto bella. Bella, complimenti! Ahah, cos'ha pensato? Etc..." XD Ecco, sono scherzi e giochi che cerco di fare con chi so che li apprezza, non con uno che ti incolla al muro. Il feedback è stato che la tipa ha riso. Poi devi sentire nell'aria o leggere sul volto, per capire se è il momento adatto per questa cosa. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
l'umorismo è un balsamo, beati coloro che ne sanno fare un largo uso
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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I miei personaggi funzionano bene per due minuti, prima di perdere lo smalto (non sono poi così bravo...) quindi la tua richiesta di ban per ora non può procedere. Per ora, almeno :mrgreen: |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
Senso dell'umorismo e ironia credo che siano due caratteristiche molto diverse. L'umorismo mi manca proprio, di ironia invece ne ho parecchia (credo sia una caratteristica molto presente nella cultura della mia città) e di solito sempre piuttosto cattivella. Spesso uso l'ironia per dire in modo meno drastico quello che mi passa per la testa. Visto che non sono brava a dire quello che penso, mi faccio aiutare dall'ironia.
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Mai avuto fobia sociale. Ho avuto depressione diagnosticata (detto in modo antico "esaurimento nervoso"). Curata poi con psichiatra e farmaci. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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I disagi che hai descritto li ho avuti comunque, ma erano tutti causati dalla depressione. Ora sono ancora tendenzialmente un pò timido e introverso, ma essendo guarito non sono più così invalidanti come all'epoca dell'iscrizione. |
Re: Come l'umorismo valorizza la comunicazione e alimenta l'avvicinamento al prossimo
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Dato che qui quello che leggo in media è la paura di andare dal tabaccaio sì, mi è venuto da dire che non mi percepisco condizionato da fobia sociale. Ma. Ma ho la sensazione che almeno nel forum, il termine "fobia sociale" sia inteso in senso larghissimo come la difficoltà a fare una vita normale. Molti disagi che qui esterniamo ce li hanno anche i normaloidi, semplicemente loro li gestiscono o compensano e molti di noi no. Alla fine della fiera l'interazione umana a me mette in difficoltà per un senso di inadeguatezza non di vera e propria fobia. Un po' i risultati netti sono gli stessi, un po' "fobia sociale" è un ombrello molto ampio sotto cui può stare di tutto, mi ritrovo un post su cinque a pensare (e spesso dirlo) "ecco, avrei potuto scriverlo parola per parola". E difatti di vera fobia sociale i post sono pochissimi. Evidentemente c'è qualcos'altro che fa percepire lo spettro di problemi come "fobia sociale" mentre forse servirebbe un nome diverso. EDIT: volevo aggiungere che questo problema prende non raramente delle forme odiose. Ero iscritto a un gruppo FB sul tema, sicuramente qualcuno del forum c'era o c'è ancora. Me ne sono andato perché c'era un'utente che a ogni post sparava veleno sull'umanità, lamentandosi anche se c'era il sole. Si lamentava se qualcuno le rivolgeva la parola (quando diventerà gattara piangerà lacrime amare), se qualcuno non faceva questo o faceva quello. Mai visto dire grazie per un'interazione che qualcuno volesse avere con lei, solo fastidio. Certo quella letteralmente può chiamarsi "sociofobia", ma una persona così astiosa verso il mondo non l'ho mai vista e ora che non la devo leggere sicuramente ho un problema di meno. |
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