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Il ciclo perverso della vergogna
Ho capito finalmente che non sono evitante, ma tendo ad assumere uno stile evitante che a volte raggiunge livelli altissimi...per via di quello che definirei "il ciclo perverso della vergogna".
Metti caso faccio una cosa imbarazzante (anche se non è imbarazzante, l'importante è che io la percepisca come tale)...e allora tendo a evitare le persone con cui mi sono inguaiato. E allora diventa un circolo vizioso...evito, aumenta la vergogna, evito, in un crescendo che finisce per farmi scansare tutto. Poi magari quando mi ritrovo ad affrontare il "giudizio" non sono particolarmente ansioso, ma mi nasce istintivo, prima ancora di trovarmici l'atto dello "sparire dalla circolazione". Questo mi nasce facilmente, penso, per via del mio strano carattere e della mia strana personalità, che oggettivamente m'impedisce di riuscire a dare spiegazioni convincenti delle cose che faccio...così preferisco non darne. esempio tipico: un sabato dovrei uscire per trovarmi con i miei amici. Però finisce che non esco e sto in casa perchè non mi va di sopportare una serata ansiosa. Arrivato al sabato dopo, mi vergogno a ripresentarmi per non sentire le domande "ma dove sei stato?" e poi non mi ripresento. E allora la vergogna e l'estraniazione, l'asincronia dal mondo aumenta sempre più ed è sempre più difficile, per me, affrontare la realtà. Anche a voi capita una cosa del genere? (si, la risposta la so già. però m'interessava parlarne e m'interessava sentire un pò che ne dite. metti caso viene fuori un consiglio o un'opinione utile, non si sa mai). |
John,più ti leggo e più penso che siamo gemelli separati alla nascita! :lol:
Comunque,appunto,per me è uguale uguale. La vergogna e il senso di colpa sono forse le cose che mi pesano di più e sono quelle che sto cercando di far sparire...tento di considerare,di volta in volta,il problema da una giusta prospettiva e così facendo da una parte gli do la considerazione che merita,dall'altra però lo smitizzo,diminuisco il potere che ha su di me. |
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Questo era un moccolo doppio. Perchè? Perchè stasera è stata una serata di merda. Cos'è successo? Ero in pace con me stesso...ed è riemersa una cosa del passato della quale mi vergogno un sacco E cosa mi è successo? Ho perso la testa: mi è venuta una stretta allo stomaco fortissima, avrei dovuto fare una talefonata vincendo l'imbarazzo per chiarire una questione aperta tempo fa. E invece non l'ho fatto. Quindi ora mi sto logrando perché la persona che aspettava una telefonata da me "chissà cosa penserà, cavolo". Non mi risce da togliermi dalla testa il pensiero ossessivo di quello che possono pensare gli altri. E sono qui a postare perchè non so fare altro, dovrei fare altre cose ma non ne ho il coraggio... Sai qual'è il problema chiocciola? che mi sono cacciato in situazioni e attività che farebbero impallidire il peggior fobico...e tutto per mettermi alla prova...ma sto soccombendo. PLEASE DON'T QUOTE |
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Idem potrei scrivere un libro su ambedue le cose...La prima mi blocca al punto tale di fuggire da qualsiasi situazione umana...e la seconda mi devasta fino a farmi esaurire....e il brutto è che nn riesco a debellare nessuna delle due..., la prima sopratutto mi ossessiona... Sulla seconda invece ho cercato di mettere in atto certi comportamenti...ma non è che abbiano dato chissà quali frutti...a volte penso che chi davvero nasce tondo su certe cose..nn muore quadro :roll: |
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Re: Il ciclo perverso della vergogna
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Grossissimo problema, direi centrale....per esempio se faccio figure imbarazzanti a causa della mia ansia sociale non torno più in quel luogo o con quelle persone perchè ci sto male e mi vergogno, e questo innesca un ciclo di evitamento che diventa sempre più grande. per questo vorrei essere mimetico :( no quote
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Ahahaah
Ci vergogniamo così tanto che non vogliamo nemmeno essere quotati, l'ho scritto io e pure valmor :lol: CAZZO M'IMPORTAUNASEGA, QUOTATEMI PURE E QUOTATE PURE IL DON'T QUOTE. (piccolo sfogo rabbioso) E sapete che vi dico?domattina la prima cosa che faccioè è fare quella telefonata. Giuro morissi :evil: |
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No cmq sono d'accordo col tuo primo post, pure per me funziona in modo simile. |
Io se dovessi evitare tutti quelli che mi han visto fare figuracce, avrei molti meno amici... Ma gli anni passano, le figure di me*da si dimenticano...spero.
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Nel mio caso il ciclo si amplifica in modo strano.
Quando mi ritrovo a fare la "figuraccia", non provo ansia. E nemmeno poco dopo. Però, più passa il tempo, più mi risulta insopportabile dover affrontare il giudizio delle persone...è come se si amplificasse quando sto solo...invece diminuisce quando mi ritrovo in compagnia. Metti caso devo dire delle scuse a una persona. Quando sono solo non riesco proprio ad alzare la cornetta per chiamare. Ma se quando sono con i miei amici, e questa persona arriva all'improvviso, allora, "costretto dalle circostanze", supero la prova abbastanza agilmente. |
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poi quando mi ritrovo di punto in bianco nella situazione ci esco alla grande... è un po' il problema mio della conversazione....difficilmente (quasi mai) prendo io l'iniziativa (rimando...dico...aspè 2 minuti...tanto non so cosa dire ecc...ecc..). Poi magari qualcuna mi fa una domanda e lì mi ritrovo a rispondere brillantemente, scherzando, con battute, facendomi valere, con un atteggiamento trasandato ecc...ecc... E mi spiace tanto...voglio dire...è evidente che gli altri mi vorrebbero più attivo, vorrebbero che fossi io ad attaccare discorso a tenere la conversazione viva....di fatto poi me ne sto nel mio angolo a fissare gli altri con apparente indifferenze, altezzosità o altro...poi mi rivolgi una domanda e ci shcerzo su anche volentieri x 2-3 minuti parlando senza problemi... così anche quando mi devo arrabbiare... magari lilì se devo tirar fuori l'incazzatura io...bah tra me e me penso "vabbeh lasciamo perdere"....poi un'altra persona la tira fuori, qualcuno gli dà addosso..ed allora esco io dicendo "oh cretinetta....ve che ha ragione...impara a stare al tuo posto e rispettare blablabla...." Mi manca tante tante volte...L'IMPUT x fare le cose....cioè quella forza di volontà che ti fa fare le cose....tante volte dico "potrei, ma...." E finchè non ho l'imput forte da fuori (cioè mi ritrovo in mezzo alla situazione e quindi devo agire x forza,sono arrabbiato, devo esprimere un'opinione,devo difendere qualcuno/qualcosa/una posizione, o qualcuno mi interpella) me ne sto passivo nel mio angolo in silenzio... però una volta che mi trovo in mezzo anch'io lo faccio brillantemente...cioè meglio di un estroversone 100%...per quello poi non so definirmi...quando sono lì in mezzo ho atteggiamenti/modi da persona quasi sicura al 100%, spavalda, brillante, burlona, provocatrice e provocante, misteriosa ecc...ecc... SOLO CHE SE NON MI SI Dà IL MODO DI ESSERCI ALL'INTERNO DELLA SITUAZIONE MI VIENE QUASI UN BLOCCO (la famosa sensazione quasi "d'ansia" di john che accompagna incessantemente) E QUINDI ME NE STO FUORI, PUR VOLENDO ENTRARCI MAGARI DENTRO DI ME... NON AVENDO PERò L'IMPUT X PARLARE DI QUALCOSA, NON SAPENDO COSA DIRE ECC...ECC...E NON AVENDO NESSUNO CHE MI OFFRE L'ASSIST ME NE STO IN DISPARTE, DA ASOCIALE SOLITARIO IN UN ANGOLO IN SILENZIO. Se x esempio una compagna mi chiede "sabato sera andate con gli amici in locale xx?" IO SENZA PROBLEMI INIZIO A RISPONDERE PURE SCHERZANDO/PROVOCANDO senza la minima vergogna "MA VOLEVAMO ANDARCI....MA SE VAI TU....CAMBIO POSTO PIUTTOSTO...SAI CHE BALLS RITROVARTI Lì IN MEZZO". Però se non mi offri l'assist è inutile...posso anche sapere che tu mi stimi, sei intrigata un po' da certi miei atteggiamenti, ma non riesco ad avvicinarmi e far INIZIARE io la situazione.... |
Re: Il ciclo perverso della vergogna
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ma è logico...è così ank per me..per tutto...più ti disabitui a vivere una certa situazione e più fatica fai a riviverla... esempi: -uscire la sera -ma anche andar a lezione all'uni...dopo il periodo degli esami, dopo 2-3 mesi che non ci vai, le prime settimane non riesci ad andar in modo costante...ti vien difficile entrar in un aula piena di gente..dopo andandoci un pò più costantemente la cosa ti riesce meno difficilmente... Ma è in tutto così...bisogna abituarsi a più situazioni possibili diverse e acquisire costanza...non farle ogni tanto..acquisire costanza, in modo da renderle "il più usuali possibili"... |
Confermo, a distanza di un mese, che ci sono ricascato.
E' brutto perché il rimandare le cose fa accrescere ancor di più la vergogna, che si autoalimenta sempre di più, uno si vergogna sempre di più sempre di più...finché non qualche intervento esterno ti obbliga smuoverti. O inizi a subire sempre più pesanti le conseguenze del non agire. :? |
Io invece sono proprio evitante a tutti gli effetti... :?
EDIT fino ad oggi ho scelto di essere evitante... così va meglio... :D bisogna rompere il ciclo vizioso del "io sono fatto così e non ci posso fare niente..." |
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