![]() |
Fa più male non piacere o provare a piacere?
Ciao. Riapro dopo tanto tempo un thread.
Mettiamo che un tizio, maschio ma anche femmina, abbia una carriera seduttiva fallimentare, e in pratica sia a curriculum nullo o quasi. Non è mai piaciuto a nessuno. Finita la sua adolescenza si trova ad un bivio. Qual è la strada più salutare da scegliere per la sua mente? 1) Continuare a pensare da adolescente, cioè sperare di poter cambiare, cercare di aderire ai modelli seduttivi di successo perché in fondo avere successo con l'altro sesso è l' unica cosa che conta. 2) Accettarsi e rassegnarsi ad un modo di fare che non ha mai attratto nessuna, giocare con le proprie carte e non perdere energie a bluffare o a seguire modelli troppo lontani, diminuendo però le possibilità di svolta. N.B. La rassegnazione del punto 2 è al cambiamento, non all' insuccesso. Cioè la porta del cuore rimane aperta e bla bla bla, però non si va più incontro a quello che vuole il target sessuale medio, bensì si aspetta un target con gusti "fuori schema". |
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Per qualcuno l'opzione 1 può rappresentare l'unico modo di dare un significato alla propria esistenza.
Per qualcun'altro l'opzione 2 può significare diventare adulti (se si è adulti non si dovrebbe più ragionare come adolescenti, teoricamente). Non si può rispondere in modo assoluto che vale per tutti, ognuno ha le sue priorità. |
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Per me la 2, anche perché se piaci a qualcuno dai gusti fuori dalla norma per qualcosa in te che è fuori dalla norma è un legame più forte. e poi la 1 tradisce una visione delle relazioni in cui ti devi reprimere per avere la compagnia di qualcuno
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
La persona che prova a piacere quando poi ""piace"" e si fidanza comincia a lamentarsi e dimenarsi che la relazione è soffocante. Per forza è soffocante, se è già cominciata con te che ti autosofficavi perché ti dovevi sottomettere a un giudice immaginario
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Di solito è inutile cercare di essere diversi da quelli che si è, la prima opzione potrebbe essere molto più frustrante della seconda. A meno che non si tratti di piccoli accorgimenti, è quasi impossibile cambiare quindi tanto vale accettare se stessi per come si è e cercare di ottenere qualcosa con quello che si ha. E poi sono sempre convinta che sia meglio trovare qualcuno che ci accetti per come siamo realmente. Non si può fingere per sempre di essere chi non siamo.
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
la 2, diventare adulti e andare avanti comunque senza stare a rincorrere gli standard della società e accettare la propria triste realtà, qua parlo per esperienza personale, anche perchè tanto non si può fingere a lungo, fingere per ingannare e avere giusto qualche occasione dal mio punto di vista rapprasenterebbe solo il massimo sforzo con il minimo del risultato, tanti sforzi per dimostrarsi che non si è e poi tanto il proprio IO si rivelerebbe e ci si ritroverebbe scaricati poco dopo
Quote:
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
parliamo dei casi reali e non casi da vite al limite, grazie
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
ognuno fa come pensa sia più giusto, dipende ache quanto si vuole instaurare un rapporto con l'altra persona, quanto si ritiene indispensabile avere una relazione.
Il target 'fuori schema' rimane un'opzione. Per quanto mi riguarda non è la cosa più importante in assoluto trovarsi una compagna, sarebbe sicuramente un cambiamento molto positivo poter condividere la propria vita con un'altra persona (con cui c'è un legame sincero), ma non farei tutto in funzione di quell'obiettivo, accettando sacrifici, rinunce, forzature pesanti. Penso che convenga sempre (comunque) migliorare la propria condizione, e a questa affermazione attribuisco una componente soggettiva. Se ci si riesce aumentano le possibilità di suscitare interesse e andare oltre (perchè non basta solo l'interesse iniziale); se si continua a non rispondere a standard più diffusi può anche capitare che si trovi reciprocità rispetto a una persona a cui inizi a piacere che, semplificando con termini forumistici, non sia una 'cerbiattina', non limitando l'espressione solo alla componente estetica ma magari anche in senso caratteriale, di modo di vivere, di presentarsi, status suo e cose varie; non è neanche escluso a priori poter poi piacere anche a chi segue invece più in generale i gusti della 'massa'. Non risponderei in modo netto nè verso opzione 1) nè 2), dipende sempre dalle proprie potenzialità di cambiamento, che difficilmente variano ma non è impossibile che avvenga, e da quello che si desidera / di cui si bisogno di più e dalle capacità di adattamento rispetto a quello che si trova in confronto a quello che si sognava. |
ho provato a identificarmi in una delle due possibilità ma nessuna fa al caso mio. Soffro e basta.
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
E' meglio essere se stessi, però ci sono cose universalmente valide che è meglio fare: mantenersi fisicamente in forma, avere una disponibilità di denaro, magari bassa, ma averla. Queste le basi valide quasi sempre. Per il resto.. Lo so che attira avere i tatuaggi, ma non rientrano nei miei gusti e non me li faccio. Ci vuole un minimo di compromesso fra ciò che richiede la società e ciò che piace a me. |
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
In che senso pensare di poter cambiare sarebbe ''pensare da adolescenti''?
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Non mi piace il modo in cui sono presentate le due scelte ma ho votato la seconda perché credo che sia meglio accettarsi per quel che si è e perché penso che in molti casi lo scarso successo sia in parte influenzato da un'eccessivo bisogno di piacere che trasmette ''disperazione''.
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
- Se il cambiamento descritto nel punto 1) riesce senza essere percepito come qualcosa di forzato e inoltre porta risultati, allora diciamo viva viva la scelta numero 1) - Per il punto 2), dipende da quali sono le proprie carte. Se queste carte, queste caratteristiche di partenza, non sono così pessime nonostante la carriera seduttiva fallimentare, allora ci sta provare comunque a giocarsele cercando una nicchia di target adatta. Se invece si è proprio dei disagiati totali - del tipo che non ci si lava da anni, si pesa 200 kg e si comunica soltanto con la famiglia... beh, allora conviene cambiare. |
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
ma vale anche per i rapporti di amicizia e in una certa misura per qualsiasi situazione in cui ci si deve proporre/rapportare agli altri. la disperazione si sente e finisce per portarti o a essere respinto o avere dall'altra parte qualcuno che ti tratta male. è l'anti carisma. è l'opposto della sicurezza in sé. |
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
Dipende come viene interpretato. Personalmente, se devo arrivare a farmi trattare come una merda per avere la "fortuna" di una relazione preferisco 100000 volte rimanere single. |
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
infatti abbassare le aspettative a meno che non siano irrealisticamente alte non porta a nulla di buono se non farsi rifiutare o sfruttare.
|
Re: Fa più male non piacere o provare a piacere?
Quote:
Poi c'è una fase successiva, dove si è già formati, si è "sicuri di sé" cioè si smette di prendere in considerazione tutte le possibilità e si fa una scrematura volontaria delle cose. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 13:38. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.