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Y_ 08-02-2009 15:13

vicini di casa molesti
 
Vicini di casa molesti.
Nel mio caso: gente che sta al piano di sotto al mio e che spara musica (poco piacevole, tra l'altro) al massimo volume lungo tutto il fine settimana, e a volte anche sino a notte fonda.

Come può reagire un fobico, ipertimido, ecc in casi del genere?
Si può solo subire aspettando che i simpatici vicini cessino spontaneamente dal loro atteggiamento, o sperando intervenga qualcun altro del circondario?

guscio 08-02-2009 15:18

http://www.facebook.com/group.php?gid=40996575063

Y__ 08-02-2009 15:34

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Originariamente inviata da Looke
Sopportare? I miei vicini sono in metà di mille, pieni di pargoli chiassosissimi e spensierati che folleggiano fino alle 2.00 di notte, come minimo hanno genitori scriteriati che li tengono alzati fino ad orari assurdi, la televisione a tutto volume (ci sono anche anziani duri d'orecchio).

I pargoli sarebbero anche sopportabili, e poi coi bimbi (non tutti, eh!) riesco ad allacciare rapporti molto migliori e meno sgradevoli che cogli adulti.
Altra cosa è una tribù di romeni ubriachi che ascolta musica popolare ballando e facendo tremare l'intero palazzo sino alle tre di notte... è anche vero che di recente si sono un po' calmati.

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Originariamente inviata da Looke
Nonostante questo mi stanno simpatici e viviamo in ottimi rapporti, diciamo che fanno compagnia e sono tutto sommato delle brave persone, quando faccio loro notare qualcosa perlomeno si scusano e per un pò provano a fare meno casino.... hanno difetti fastidiosi ma sembrano veramente affiatati e felici, non posso che invidiarli.

Quindi tu parli coi vicini? Complimenti. Sei sicura d'essere fobica? :)
Io, di norma, quando devo uscire di casa, controllo ben bene tramite canali visivi (spioncino sulla porta) e auditivi (tendo le orecchie) che non ci sia nessuno sulle scale, per evitare incontri.
Hai mai visto il film π - il teorema del delirio? Ecco, come il protagonista. Anche se io non ho tutti quei chiavistelli sulla porta...

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Originariamente inviata da Looke
Il discorso cambia se il vicino oltre che molesto è platealmente arrogante e menefreghista, allora è una tragedia, aspettare che qualcunaltro glielo faccia notare può essere utile ma anche non servire a nulla, nel mio condominio è capitato che si arrivasse a chiamare pure le forze dell'ordine.

L'unica volta che, con un atto estremo di coraggio, ho fatto loro notare l'eccesso di baldoria, hanno avuto la faccia tosta di accusare me di far casino notturno. Cosa impossibile, visto che prima di mezzanotte son quasi sempre a nanna.
Ricorrere agli sbirri invece è cosa che vorrei assolutamente evitare...

Y__ 08-02-2009 15:45

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Originariamente inviata da Looke
:lol: Sono fobica fidati, più di molti finti fobici che millantano quì dentro... la giustificazione viene dal fatto che i suddetti vicini mi conoscono da quando sono nata, i loro due figli sono poco più vecchi di me, cresciuti nello stesso condominio ci siamo giocoforza frequentati da una vita...

La stessa situazione mia sino agli otto anni. In un grande palazzo, con un grande cortile, diverse famiglie, e noi bimbi a fare delle megagiocate nel cortile, o nel campo incolto lì a due passi, o a lanciarci a rotta di collo con le bici giù nel mega-garage freddo e buio del palazzo...

Poi i miei si sono trasferiti in un paesino infame con meno di 500 abitanti, uno più ignorante dell'altro (vecchi che non avevano mai attraverso il confine del comune in tutta la loro vita), e la mia nuova classe era fatta da un branco di bimbi bulli rozzi, violenti e sadici, che ho odiato dal primo all'ultimo minuto di scuola, coi maestri che se ne strafregravano alla grande.
Una volta avevo anche abbandonato la scuola a metà lezione, in lacrime e urlando contro tutti e tutto.
Ovviamente i miei genitori non fecero assolutamente nulla rispetto a questa situazione.
Anzi, no, ora che ci penso erano troppo occupati a litigare tra di loro......

Y__ 08-02-2009 15:59

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Originariamente inviata da Lingwuilooke
Ahimè, io ho frequentato tutta la vita le stesse persone ma la fobia è nata con me per poi peggiorare col tempo... so perfettamente cosa hai provato a scuola e anche l'effetto della reazione inesistente dei parenti.
Il dover sopportare tutto con l'unico risultato di diventare pericolosamente asociale ai limiti del gestibile.

Mah, ultimamente sto un po' cominciando a comprendere anche il comportamento dei miei genitori nei miei confronti, perché provo a mettermi nei loro panni, e capisco che anche loro (sopratutto mia madre) avevano dei grossi problemi interiori con cui fare i conti, e quando si lotta contro se stessi non si può sempre controllarne i contraccolpi su chi ti circonda, fossero pure i figli.
Anche per questo per certi versi è un bene che i miei problemi relazionali mi impediscano di "farmi una famiglia".
Non avrò mai figli (né vorrei volerne anche se ne avessi le possibilità), ma almeno in questo modo non proseguirò la catena di dolore e abbandono che si trascina di generazione in generazione.
Mi dico ad esempio che io non alzerei mai le mani sui miei (eventuali) figli come invece faceva, a volte brutalmente, mio padre... ma riuscirei a evitarlo?
Ho visto la mia sorella maggiore, che si è sempre riempita la bocca con parole di pace e non-violenza, picchiare in maniera quasi da denuncia il suo figlio di pochi mesi...... (<<< uno dei motivi che mi ha fatto tagliare i ponti con tutta la mia famiglia)
Be', allora ringrazio il cielo o quel che è che non mi troverò mai a fare IO certe cose.

Y__ 08-02-2009 16:15

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Originariamente inviata da Lingwuilooke
Caspita! Situazione davvero infelice... mio padre non mi ha mai picchiato, non ne aveva bisogno, le sue parole erano peggio di legnate, mi hanno devastato l'autostima, ammesso che ne abbia mai avuta una.
Non sono MAI stata all'altezza di nulla nelle sue aspettative, eppure l'ho amato molto e mi ha amato anche lui, sebbene in modo contraddittorio, non ha mai accettato che fossi femmina, maschilista a livelli cosmici mi ha sempre fatto sentire inadeguata su ogni fronte, non cattivo ma prepotente e tendente a possedere le anime di chiunque gli stesse vicino, soffocando, forse anche inconsapevolmente, le personalità altrui.

Be', più o meno come da me, con, in aggiunta, scatti di violenza da parte di mio padre ad ogni tentativo di contestarne la supremazia.
Aggiungi mia madre, depressa, disadattata, con tendenze autopunitive di stampo religioso. E poi due sorelle maggiori che ricevevano su di loro i problemi dei genitori per poi riversarli su di me, ultima ruota del carro familiare.
Aggiungi un'ipocrisia e negazionismo dominanti, per cui anche se in famiglia le cose andavano di male in peggio era proibito parlarne, e tra di noi e all'esterno bisognava recitare il teatrino della "famiglia felice".
Un bel quadretto, insomma.
Ricordo che all'università, per la prima volta, ho scoperto la possibilità di avere rapporti umani non improntati all'ostilità, allo scontro, al sospetto costante e alla manipolazione sottile.
È stata una scoperta sconvolgente, perché sino a quel momento non lo credevo nemmeno concepibile. Ma ormai era troppo tardi perché, passati i vent'anni, quel modo di relazionarsi velenoso e patologico si era solidamente impiantato dentro di me, forse impossibile per sempre da sradicare.
Ho cercato in tutti questi ultimi anni di liberarmene, ma... i progressi sono stati praticamente millimetrici.

Pride_variabile 10-02-2009 08:33

Giocate nel cortile...che brutti ricordi...pure un cazzotto in pancia rimediai...ero un picciriddo,eppure avevo ragione a non voler andare...
Ultimamente sento spesso i figli dell'Osvaldo che urlano e battono sui mobili o sulla parete,per motivi a me ignoti...talvolta l'Osvaldo e la moglie che litigano...ma non mi da più di tanto fastidio.

Y__ 10-02-2009 14:01

Quote:

Originariamente inviata da Pride_variabile
Giocate nel cortile...che brutti ricordi...

Per me non erano brutti ricordi. Fino agli otto anni le cose mi sono andate (relativamente) bene. È dopo che sono cominciati i problemi, che sono diventati grossi, sempre più grossi, senza mai smettere...


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